mercoledì 28 dicembre 2005

Nell'ultima lettera di Ettore Masina si legge :


 La  consegna di un premio per benemerenze culturali fatta dal presidente Ciampi a Oriana Fallaci è la più recente delle sgradevolezze dell’anno 2005. È stato un atto vergognoso a cui il presidente della Repubblica non avrebbe dovuto prestarsi. La parola cultura può avere  molte declinazioni ma esprime sempre e comunque la caratteristica di un processo intellettivo ed etico che spinge le persone e gli stati a migliorare le proprie convivenze, a rendere più chiara e protetta la dignità della persona umana, a penetrare con rinnovata sensibilità i problemi che travagliano la Terra. Perciò non si può certo negare che esista una cultura di destra: Giovanni Gentile, Zeffirelli e Longanesi (tanto per fare qualche nome che mi viene in mente), Kipling e Waugh, Cèline e Juenger, Claudel e Maurois, nonostante le loro ideologie, hanno aiutato i loro lettori a porsi interrogativi, a comprendere meglio se stessi e gli altri, hanno inquietato e provocato. Anche loro, dunque, possono essere considerati benemeriti della cultura, Non negherò che anche Oriana Fallaci possa essere inserita nella categoria: anche se, a mio avviso,  il suo bagaglio di idee e di dati è rozzo ed elementare, scrive bene, ha intuito, e il suo immenso narcisismo giunge talvolta ai confini della poesia. Ha lavorato a lungo e in molte parti del modo, in situazioni rischiose, e se anche certi sue caratteristiche (come  un radicale anti-islamismo e un filoamericanismo acritico altrettanto radicale) fossero già presenti da decenni nei suoi scritti, ha illustrato con bravura fatti e persone, la desolazione di una maternità mancata, l’assassinio di una persona amata…

martedì 27 dicembre 2005

 Come conservare le parole che contano, se commettono la leggerezza di passare da un precario piccolo schermo di un telefonino? Ricopiarle su un foglio? In una cartella dei documenti word? No, ci sono parole scritte che devono infilarsi direttamente nella mente, e lì, se Dio vuole, rimanerci. Stamattina sono molte ;)

lunedì 26 dicembre 2005

 


A PINO.....CHE CREDEVO MORTO (ma sul serio) ED E'


IMPROVVISAMENTE RIAPPARSO...



Uomini che giocate con i sentimenti di donne che
desiderano relazioni serie e profonde, uomini che
passate i vostri Natali con le donne che non lascerete
mai, né per amore né per altro,speriamo tanto che vi
avanzi del tempo per insegnare ai vostri figli maschi
ad amare...in un modo migliore.


Volevo inviargli due parole d'auguri, ma che posso farci se non sono solo dolce?

domenica 25 dicembre 2005

 



 Sto riordinando alcune carte: momenti belli e momenti dolorosi, la persona che sono oggi e quella di ieri.  Due mondi, che si parlano. Che sembrano darsi appuntamento ogni anno il pomeriggio di Natale.

martedì 20 dicembre 2005

 


ANTICONFORMISTA...


Ecco qua, albero grande, tanti pacchetti, in ogni pacchetto un sogno materiale realizzato,musica scaricata e scaricable a non finire per i miei figli, libri e quadri per gli amici cari ,giochi fischer price per i nipotini, abbonamenti del treno ai nipoti, un biglietto Boston Lugano per Simone e per me una collezione di cd con tutto Mozart e tutto Bach e un f oulard di seta, e un servizio dei piatti da 30 e lucine colorate per le scale e  insomma tutto quello che NON si deve fare o sognare, a me, a Natale, piace da matti.


sabato 17 dicembre 2005

(? per me è arabo!)


Bello il blog di Talib. E bello anche questo suo commento :


"Fate in modo che i vostri beni non superino i viveri di un viandante" è una frase rivoluzionaria. Credo, pur non sapendone quasi nulla, che anche il vero spirito cristiano sia fatto di umiltà e fede, anche se non ne trovo traccia, nella vita di tutti i giorni.

giovedì 15 dicembre 2005

PROVA GENERALE....



Dunque: per prima cosa si ringrazia


no, per prima cosa si cerca di non cadere dai tacchi a spillo. Giusto.


Poi si ringrazia: ringrazio la giuria che se non mi sbaglio non sono né i miei capi né i miei colleghi ;) Poi voglio dire che il piacere di fare un lavoro da mandare ad un concorso è di  metterci tutto il tempo che gli occore per essere fatto bene, capito signori manager che vi eccitate tanto alla parola ottimizzazione?


Poi dirò che il coautore è un tecnico, i tecnici audio sono rimpiazzabili con facili programmi di montaggio fai-da-te al pc, accessibili anche alle disastrate tecnologiche come me. E' così che una professione fantastica, fondamentale per fare bella radio sparisce.


E poi dirò che sono felice di non essere d'accordo con il giornalismo- anche nostrano- che violenta i protagonisti di eventi violenti, perchè dove sta scritto che i giornalisti possono oltrepassare la soglia del rispetto per la persona? Perchè "la gente" è questo che vuole? Non è vero.


Ecco , più o meno. ma come faccio a dire tutto questo in un minuto e non un secondo di più? Finirò col dire grazie, ma che bellissimi fiori! E poi giù, a cuccia! Potete scommetterci, che riuscirò comunque a dire tutto in un minuto ecceccavolo

martedì 13 dicembre 2005

sabato 3 dicembre 2005

LE AMICHE, LE DONNE


Volevo scrivere un post sulle amiche, e parlare non solo delle mie amiche, ma di quanto le amiche siano importanti, fondamentali nella vita di una donna. Per la mia esperienza, nei grandi momenti di bisogno ho sempre trovato un'amica generosa di sorrisi, di disponibilità, di parole, di risate anche fra le lacrime condivise. Ne aveva parlato melusina,in un post di forse un anno fa, (Deli lo rintracci tu?) : io avrei soltanto aggiunto che è così ingiusto parlare tanto della rivalità fra donne, e pochissimo della complicità. L'avrei fatto, appunto, qui. Ma un impevisto mi ha fatto bruscamente...CAMBIARE POST.


Ecco i fatti: per prima cosa, volendo parlare - come detto- di amiche, desideravo un'immagine di donne. Mi figuravo che s'aprisse una pagina con tante scene di donne: donne che camminano sotto la pioggia; donne al supermercato; donne e chiacchiere attorno ad un tavolo,donne che ricamano in un quadro dei Macchiaioli, donne in pausa fuori dalla fabbrica, donne alla seduta del gruppo pre-parto...donne reali, insomma. Ho digitato la parola "donne", e ho chiesto immagini a yahoo., aspettandomi quelle immagini. Ecco qua, invece :   http://it.search.yahoo.com/search/images?fr=FP-tab-img-t&ei=ISO-8859-1&p=donne


E allora per forza il mio post oggi cambia titolo, e diventa:


DONNE: CI DISPIACE, MA  NOI NON SIAMO COSÌ (senza offesa per nessuno/a )

mercoledì 30 novembre 2005

Notizia non verificata, letta fra i commenti dell'amico carnesalli:


Bisognerebbe divulgare la notizia a tutti gli italiani che pagano le tasse, che presso l'esattoria di milano esiste una cartella esattoriale ferma di 60 milioni di euro, sì 60 milioni, intestata al nano pelato che nessuno gli recapita e non si sa xchè, forse per non irritarlo poverino. ma la cosa interessante è che se questa cartella non viene recapitata entro fine dic.05, diventerà inesigibile. tutto vero ragazzi, tutto vero.

lunedì 28 novembre 2005

LAVORO D'ARCHIVIO


Chi mi conosce sa (cara Maria Grazia....come ti invidio!) che sulla mia scrivania quando arriva dicembre rimane ormai solo lo spazio per appoggiare una penna. AL MASSIMO! Il resto è occupato. Così i cassetti , le mensole, tutto straripante di fogli di appunti di cose fatte di cose in corso di cose in arrivo di cose che non si sa mai forse potrebbero interessare un giorno. E' così che mi gira fra le carte una poesia di Montale ormai da mesi, e non so proprio dove appoggiarla. L'appoggio qui, che tanto splinder per qualche anno non credo che chiuda baracca. Così è al sicuro, e cestino il foglio. Buona lettura. (e poi questa premessa è la continuazione pratica dei versi del poeta)


DUEMILA


Eravamo indecisi tra / esultanza e paura / alla notizia che il computer / rimpiazzerà la penna del poeta. / Nel caso personale, non sapendolo / usare, ripiegherò su schede / che attingono ai ricordi / per poi riunirle a caso. / Ed ora che mi importa / se la vena si smorza/ insieme a me sta finendo un'era. (Eugenio Montale)


 

domenica 27 novembre 2005

mercoledì 23 novembre 2005

LIBERI O IN COPPIA? (Tutto da rifare)


Ero ormai seriamente convinta che in fondo "in due sia addirittura meglio", quando per caso ho letto questa piccola cosa da Lia: post del 20.11.05


...Quando andai a vivere in Alto Egitto, la cosa più bella era che vivevo senza oggetti.
Non c'era nemmeno nulla da comprare: un mese scoprii di avere speso in tutto 180 euro, per vivere.
Mi piaceva, ma temo che non lo avrei potuto fare con un compagno: servono cose da condividere per potere avere qualcosa da dirsi.
Da soli, invece, si scopre che niente è più godibile del nulla. ...


mercoledì 16 novembre 2005

lunedì 14 novembre 2005

Ho provato a fare una sintesi di un artcolo, la cui versione integrale si trova qui. Non so se il pensiero dei due esperti d'economia  sia interamente condivisibile, soprattutto per l'afermazione finale, tuttavia ho trovato questa lettura molto interessante.










L

 













 

 





e fiamme che bruciano Parigi sprigionano un’energia distruttiva in ogni senso. Con un’eccezione, giacché i roghi delle borgate francesi forniscono l’occasione di accennare ad un articolo di Steven Levitt (“Understanding Why Crime Fell in the 1990s: Four Factors that Explain the Decline and Six that Do Not”, Journal of Economic Perspectives, Winter 2004). L’analisi di Levitt riguarda l’America, un paese dove le rivolte dei ghetti, che hanno delle analogie evidenti con gli avvenimenti francesi,  sono un fenomeno emerso negli anni sessanta che è proseguito nei decenni successivi. Tuttavia, negli anni ’90 il crimine è diminuito enormemente negli Stati Uniti, in tutte le categorie di delitti e in tutte le zone del paese. Questa diminuzione appare straordinaria non solo per la dimensione ma anche perché era largamente inattesa – tra il 1991 e il 2001 i crimini violenti segnalati dalla polizia sono diminuiti del 34 per cento, mentre tra il 1973 e il 1991 erano aumentati dell’83%. Inoltre, questa diminuzione complessiva dei delitti sembra essere una specificità americana. In Europa non si registra una tendenza simile. Ad esempio, tra il 1995 e il 1999 i crimini violenti sono cresciuti dell’11 per cento in media nell’Unione Europea (rispetto al calo del 20% in Usa), e il tasso di omicidi è diminuito solo del 4%, mentre nello stesso periodo la riduzione è stata del 28% negli Stati Uniti. In Italia i delitti di vario tipo sono aumentati del 16 per cento nel periodo 1989-99, in Francia del 9%. Di questa apparente eccezionalità americana, Levitt fornisce una spiegazione non convenzionale basata su di un’accurata analisi quantitativa, cominciando con lo scartare sei fattori che, pur se plausibili e per questo comunemente invocati, non c’entrano secondo lui con questo declino: 1) la forte crescita economica degli anni ’90; 2) l’invecchiamento della popolazione; 3) il miglioramento delle strategie della polizia; 4-5) la legislazione sul controllo e il trasporto delle armi; 6) l’aumento delle sentenze capitali. I fattori che secondo Levitt spiegano il declino del crimine sono altri: l’aumento del numero dei poliziotti, l’aumento della popolazione carceraria, il riflusso dell’epidemia di crack (cocaina), e la legalizzazione dell’aborto.

 




 




 




 



Passando dalle analisi alle proposte di azione preventiva e guardando ad un altro tipo di esperienza americana, un tema di cui si discute in Italia è l’adozione di politiche di discriminazione positiva, quelle che gli anglosassoni chiamano “affirmative actions”. Alla base di questo approccio vi è l’idea che vi sono strati di cittadini a cui non basta assicurare uguali diritti rispetto agli altri per garantire loro una sostanziale pari opportunità di partenza. Ad esempio, il diritto allo studio richiede che ai poveri sia assicurato un sostegno al reddito che ai figli dei ricchi non è necessario. Come sempre è il grado di applicazione di questo principio, di per sé banale, che segna il discrimine tra una politica e l’altra.  Non si tratta solo di un problema quantitativo, ma soprattutto qualitativo

 



La Francia che respinge la competizione internazionale, che difende una economia ricattata dalle corporazioni, come e forse ancor più di quella italiana, non è affatto inclusiva. Non è la riforma del welfare che spaventa gli esclusi oggi in rivolta ed i protetti che ieri alimentavano il voto al razzismo di Le Pen. 

 



E’ il concetto di esclusione che va considerato. Non basta essere povero per sentirsi un escluso, e neppure gli ampi divari economici spiegano questo sentimento. L’esclusione nasce dalla consapevolezza che non vi è un meccanismo per percorrere verso l’alto la scala sociale, e si ha paura dell’esclusione quando, se si discende la scala, non vi è un modo per risalire. La rivolte dei ghetti neri americani degli anni sessanta nascevano dal sistema di esclusione razzista; i bianchi poveri, a volte più poveri dei neri, non si ribellavano perché, nel complesso, l’idea che l’impegno individuale avrebbe potuto affrancare dalla povertà aveva un fondamento, anche se non sempre e non in ogni luogo.

 




 



Un capitalismo dinamico è necessario alla mobilità sociale, e quindi all’inclusione di tutti nella società, anche se non è sufficiente. Le discriminazioni attive possono essere utili solo se permettono ai beneficiari di partecipare alla competizione in un sistema che ammette la competizione stessa, che ammette vincitori e perdenti, purché non per casta. In un modello di economia corporativa, con un sistema di welfare studiato per proteggere una parte della società dalla concorrenza, non è la costruzione di case popolari e di ospedali, o l’adozione di un sistema pensionistico generoso, che possono dare prospettive ai giovani, immigrati o non immigrati. Tutte queste cose non rappresentano un sistema di incentivi. I comportamenti di massa sono spesso irrazionali e difficilmente governabili, ma alla loro base ci sono i comportamenti individuali e questi ultimi sono sensibili ad un dato sistema di incentivi. La repressione della micro-delinquenza e dell’illegalità è una parte irrinunciabile di questo sistema di incentivi. La parte necessaria a far funzionare il resto degli incentivi, che è dato, da un lato, dalla possibilità di successo economico e sociale e, dall’altro, dalla possibilità di fallimento. Solo così possono funzionare gli interventi diretti a dare a tutti gli strumenti necessari a competere, a cominciare da un sistema di istruzione decente.

 



In conclusione, alla domanda se la prevenzione di possibili rivolte risieda nell’aumento della spesa sociale o nel suo ri-orientamento, la nostra risposta è semplicemente no. 

 



 

 



Ernesto Felli e Giovanni Tria

 


venerdì 11 novembre 2005




HO VINTO!



 e...lascerò qui questo post fino al 100mo commento 



 

mercoledì 9 novembre 2005

Mandarini


Mandarini di Sartamea


Dico, tranne due o tre eccezioni, gli altri sono tutti fermi. Io almeno vi offro qualcosa di buono aspettando le vostre (buone) idee !


Ok, mi sono lasciata prendere un po' la mano

lunedì 7 novembre 2005

interpretazioni....


nascondino


BIMBO CHE GIOCA A NASCONDINO CON L'ANGELO DEL POST QUI SOTTO...

venerdì 4 novembre 2005

cassonetto.jpg


..spero di non aver buttato ...troppo!


perchè quando mi prende quella furia è difficile fermarmi.

mercoledì 2 novembre 2005

VACANZE D'AUTUNNO



pulire, riordinare cassetti, spostare mobli, ...e io che sognavo un inizio d'autunno 


maldive


alle MALDIVE !


 

lunedì 31 ottobre 2005

Mi manchi? Mi manchi tanto, dunque ti amo tanto? Ma che amore è se è amore-mancanza?


Cari poeti, francamente...mi ritengo ingannata.Papageno terresti una lezione in controtendenza per noi blogger sull'amore? 


venerdì 28 ottobre 2005

mercoledì 26 ottobre 2005

Sempre per sempre


dalla stessa parte


mi troverai.


 


 


 


 


 


 


 


 

martedì 25 ottobre 2005

1 Simona Ventura 2 Valeria Marini 3¨Maria Teresa Ruta 4  Lecciso 5 Flavia Vento 6.......................MA BASTA PER FAVORE!


Il servizio di informazione di Yahoo  molto gentilmente ci informa ogni giorno su quali siano le celebrità  femminili più cercate nella rete, come se il popolo della rete (femminile e maschile)  fosse così scemo : a) da crederci ; b) da aver bisogno di simili aggiornamenti, ammessane l'attendibilità.


Oggi la più cercata (e scommetto che yahoo non lo rileverà) è lei


Rosa Parks.


Rosa Parks in una foto del 1999. REUTERS/William Philpott/Files


Rose Parks era una sarta di 42 anni in un grande magazzino di Montgomery, in Alabama, quanto prese un autobus nel centro della città, il primo dicembre 1955.


 Dopo tre fermate, un uomo bianco salì e, come richiedeva il regolamento, lei avrebbe dovuto cedergli il posto.


 "No, sono stanca di essere trattata come una cittadina di seconda classe", disse al conducente, James Blake, che visto il rifiuto suo e di altri tre passeggeri di colore di alzarsi, chiamò la polizia. Agli agenti disse: "Non penso di doverlo fare. Ho pagato il biglietto come chiunque altro".


Quattro giorni dopo l'episodio, Parks fu condannata ad una multa di 10 dollari più altri 4 di spese processuali. Lo stesso giorno i residenti di colore iniziarono a boicottare il servizio degli autobus, guidati da un pastore sino ad allora sconosciuto, Martin Luther King jr.


Il boicottaggio durò 381 giorni e la sfida legale sfociò in una sentenza della Corte Suprema che impose a Montgomery di abolire le discriminazioni sugli autobus e mise fine alle leggi di segregazione nei servizi pubblici in tutto il sud.


 

venerdì 21 ottobre 2005


post scritto con la mano destra.


con la sinistra tengo il ghiaccio sulla faccia tumefatta.


nessuna caduta, comunque, solo una malledetta sbarra scesa mentre io passavo in bicicletta.  skrash......direttamente sui pensieri bui


 

giovedì 20 ottobre 2005

 


Non riesco a non incantarmi.





  


Castello di Sartamea


Marco Tuzi  - Il castello


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


  


Sì, io faccio l'elegante che posta flûtes di cristallo  e brinda alla propria corazza che tiene anche in caso di pugnalate micidiali, ma in realtà io volevo postare in maniera molto più primitiva, solo che Marie Louise Von Franz avrebbe detto che trattavasi di intrusione di "patterns", (forme istintive distruttive primordiali, l'ho citata solo perchè mi piace la parola ;)) se avessi scritto con carattere 48 semplicemente "cazzooooooo!" 

mercoledì 19 ottobre 2005


Per le mie prove di coraggio e di resistenza al male superate con grande fatica (eufemismo...) oggi: vi basta sapere che vorrei tanto brindarne con voi? Cin cin !