lunedì 29 dicembre 2008

giovedì 11 dicembre 2008

Scusatemi tanto, ma se il mio amico Roberto scrive post chilometrici, non lo posso fare pure io??


Eccone uno, tutto quanto copia/incollato, e neppure letto a dire il vero, ma mi pare carino :-)


 


P.S quando si ha fretta si fa così...


 


Il Giornale dei Misteri: Shakespeare e i di-segni dei sogni Shakespeare e i di-segni dei sogni di Luca A. M. Rossi Articolo presente sul numero 423 de "Il Giornale dei Misteri" - gennaio 2007
per gentile concessione di www.4rum.it .

L’universo delle opere shakespeariane è popolato di personaggi che abitano ed agiscono su vari piani e dimensioni sospese. Esseri ed energie che nel sogno vivono di un interscambio continuo, riportandoci poi alla dinamica della ragione, che conosciamo come riferimento e luogo della cosiddetta razionalità e comunicazione. Nel luogo di riferimento viene così riportata, assimilata e riadattata ogni immagine ed esperienza vissuta nelle altre dimensioni mentali e fisiche. Per Shakespeare molte di queste esperienze avvengono nei boschi, nei giardini, quasi sempre in ore notturne. Nella notte shakesperiana arriva di tutto... Alcune volte i luoghi sono interni o vicinanze di stanze e torri di castelli, ma sempre nella notte, stato oscuro di abbandono, perdita di dimensione logica, con possibili spostamenti di tempo e di livelli. L’intreccio delle trame diviene volutamente difficoltoso da seguire, si intersecano vari piani dei racconti, che successivamente confluiranno e si chiariranno in vista del finale. Commedia di ambiente boschivo, dove avvengono prodigi tra personaggi umani ed animali è Il sogno di una notte di mezza estate (A midsummer night’s dream), scritta tra il 1595 e 1596. Una commedia fantastica e vivace, omaggio di Shakespeare all’innamoramento cieco e folle. La vita delle strade londinesi si mescola al mondo magico dei folletti in una storia romantica ed intricata, pare fosse stata ideata per festeggiare le nozze del maestro inglese. Bottom: «Ho avuto un sogno (...) l’uomo non è che un somaro, se si mette a spiegar questo sogno. (...) Occhio umano non ha udito, né orecchio umano ha visto, mano d’uomo non è in grado di gustare, né la sua lingua di comprendere, né il suo cuore di narrare, quello che fu il mio sogno: Farò scrivere una ballata intorno a questo sogno: sarà intitolata “Il sogno di Bottom”, perché è senza fondo...». Un sogno senza fondo per dare la dimensione di un infinito universo interiore. Oberon e Titania, re e regina delle fate, hanno litigato. Per farle dispetto, Oberon ordina al folletto Puck di versare negli occhi di Titania addormentata il succo di un fiore magico che la farà invaghire del primo essere che vedrà al risveglio. Puck fa in modo che questi sia il tessitore Bottom al quale, con un altro incantesimo, ha trasformato la testa in quella di un asino. Ed ecco la scena in cui la fata Titania, circondata di fate e folletti, si desta al suono del canto di Bottom, con la testa d’asino, per il quale prova subito un amore irresistibile. Titania: «Qual angelo mi sveglierà dal mio letto di fiori? ». Bottom: «Il passer, l’allodola, il fringuello. Il grigio cuculo dal canto piano, e la cui nota più di un uomo ascolta e non osa rispondere di no...». (Atto III, scena I) La sostanza che compone i nostri sogni è materica, infatti l’intensità con la quale li percepiamo è totalizzante tanto da assorbirci completamente. Nel Sogno di una notte di mezza estate Shakespeare crea un clima intermedio, che convive a metà strada tra sogno e stato desto, notte e giorno, confondendo ed invertendo i due livelli nella mente dei personaggi. Questo stato di confusione crea una sospensione, una specie di apnea mentale, che ricerca un possibile piano di “realtà” per riemergere dallo stato di torpore. Se invece ci abbandoniamo a vivere questo torpore – che poco conosciamo e di cui abbiamo paura – se non avessimo la smania di uscirne troppo presto ma il coraggio di affrontarlo, potremmo scoprire nuove parti sconosciute di noi... Animali fantastici dalle sembianze umanoidi, trasformazioni magiche, animali parlanti che usano un linguaggio simbolico, popolano anche altre opere di Shakespeare. Il valore simbolico del sogno non è finalizzato semplicemente a suscitare stupore: ci trasporta nel passato, nel mondo delle nostre infanzie per riviverne i ricordi, descrizione reale, fraseggio delle interiorità profonde, simbolo che interagisce con il profondo. Nell’Enrico VIII la prima moglie del re, Caterina d’Aragona, la notte prima della sua esecuzione riceve in sogno la visione consolatrice degli spiriti che le assicurano una felicità eterna. Confortando Caterina, gli spiriti consolatori determineranno positivamente le sue scelte ed il destino karmico della sua vita futura. In Macbeth Lady Macbeth, moglie di un generale di Duncan, re di Scozia, ha spinto il marito a uccidere il sovrano per usurparne il trono. Ella stessa per prima ha levato il pugnale contro Duncan dormiente ma, perseguitata dal rimorso, perde la ragione e cerca invano di togliersi dalle mani le macchie di sangue. Nel dramma di Macbeth Shakespeare usa il sangue, il coltello o il pugnale come simboli, anche qui è la notte accompagnata da uno stato allucinatorio incalzante e folle che porta la coppia dei due assassini a scoprirsi, autodenunciandosi. Un mondo che si trasforma, che diviene un incubo, perdendo ogni possibile riferimento al quotidiano, scandito dalle tormentose, oscure predizioni delle tre streghe… Macbeth, Atto I, scena III, Banquo e Macbeth incontrano le tre streghe sulla piana: Banquo: «...E queste? Così vizze e selvagge nell’aspetto... chi sono? Non hanno nulla di terrestre, eppure stanno in terra. Siete vive? Un uomo può parlarvi? Mi capite sembra: poiché ciascuna a turno poggia il moncone del dito sulle labbra consunte. Donne vi si direbbe se non fosse per quella barba». Le streghe della predizione di Macbeth influenzeranno tutta l’opera, innalzandolo prima e portandolo alla perdizione poi. “…Il sonno innocente... morte della vita d’ogni giorno, bagno ristoratore del faticoso affanno, balsamo alla dolente anima stanca, piatto forte alla mensa della grande natura, nutrimento principale nel banchetto della vita (..) scuotetevi di dosso codesto molle sonno, che altro non è se non la contraffazione della morte”. Macbeth e Lady Macbeth vivono di apparizioni rivelatrici sospese tra sonno e veglia: in questo stadio intermedio si compiono visioni che verranno a compimento, portando Macbeth all’annullamento del suo potere ed alla morte. L’apparizione dello spirito del padre di Amleto, il re morto assassinato, rivelerà al figlio l’episodio ed il volto del suo assassino, conducendolo verso la strada della giustizia. Anche in questo caso, i personaggi della visione sono come “guida” alla dinamica d’azione quotidiana. Sono i sogni o le visioni che danno indicazione per la perduta e ritrovata strada. Riferimenti provenienti dalla premonizione del sogno o da allucinatorie vi-sioni, ma sempre da uno stato extra-sensoriale, come contributo alla quotidianità. Amleto: «Ho sentito dire che il gallo, questa tromba che annuncia il mattino, risveglia il dio del giorno con la sua gola alta e acuta, e che al suono del suo segnale, ovunque si trovino, nel mare o nel fuoco, sulla terra o nell’aria, gli spiriti vaganti ed errabondi, ritornano nel loro regno (..) ...è svanito al canto del gallo. Alcuni sostengono che, in prossimità del Natale, l’uccello dell’alba canta tutta la notte senza posa e allora, dicono, non ci sono spiriti vaganti, le notti sono salubri, i pianeti non esercitano influssi malefici, le fate non possono fare incantesimi né le streghe fatture: tanto quel tempo è santo e pieno di grazia (...). O dio potrei essere confinato in un guscio di noce, e considerarmi il re di uno spazio infinito, se non facessi brutti sogni». Qualunque sapore abbiano, siano essi sogni od incubi, il loro sapore cambia ed abbraccia piani differenti. Ne Il racconto d’inverno i sogni divengono luogo di visioni e terreno di conflitti: Ermione: «Sire, voi parlate un linguaggio che non comprendo (ricordo). La mia vita è (in funzione) alla mercé dei vostri sogni ed io ve l’abbandono (concedo)». Leonte: «I miei sogni sono le vostre azioni..». (Atto III, scena II) In Romeo e Giulietta i sogni acquistano il sapore delle emozioni, delle passioni d’amore: Romeo: «O notte beata! Temo che, essendo com’è di notte, tutto questo non sia altro che un sogno, troppo dolce e troppo lusinghiero per essere fatto di sostanza vivente». Ne La Tempesta, abbiamo la definizione contenutistica del significato del sogno, che interagisce con gli altri stati umani: Prospero: «Noi siamo fatti della stessa sostanza materiale di cui sono fatti i sogni, e la nostra breve vita è ruotante nel sonno». In Shakespeare il sogno diviene premonizione, indicazione da percorrere, rivelazione, sempre coinvolgimento completo, totalizzante. Il sogno sembra apparire il nostro riferimento reale, perché? Se dovessimo rispondere alla domanda: noi cosa siamo? Potremmo dire: noi siamo il sogno, cioè: siamo fatti della materia di cui son fatti i sogni, per dirla come Shakespeare ci indica nella sua opera testamentaria: La tempesta. Cosa vuol dire Shakespeare con questa affermazione? Potremmo fermarci semplicemente alla sua bellezza poetica e non addentrarci in possibili o impossibili significati, ma si sa che Shakespeare, come Michelangelo, Leonardo ed altri geniali artisti, non si ferma mai ad un unico ed esteriore piano di lettura ma ci invita ad approfondire: non per una semplice e letteraria ipotesi interpretativa, ma per una autentica ricerca del vero. E l’arte per esser tale, attraversando i secoli, non è certo leggibile su di un piano puramente esteriore. La “materia” dei sogni – egli dice – come se i sogni fossero materiali, tangibili... Non usa un termine aereo più “consono” ed assonante con il mondo dei sogni, per esempio: “sogni aerei come nuvole, sogni di vento”, ma un termine appartenente a ciò che noi intendiamo facente parte della vita reale, della cosiddetta “realtà”, cioè il quotidiano stato di veglia. Il mondo esterno interagisce con noi e noi con lui, siamo nel luogo dell’azione attiva, dinamica, in una parola: dove operiamo le scelte che vanno a concatenarsi, in un modo o in un altro, con il nostro karma. Quindi “materia dei sogni” riporta ad un luogo che di per sé potrebbe sembrare immateriale, ma che diviene, grazie a Shakespeare, il luogo del riferimento, della materia, dove elaboriamo le alchimie interiori, umane. Ma di che tipo di materia si tratta? È lì, in quello spazio-tempo, che l’anima parla e lancia i segnali nella quotidianità. Il problema è solo uno: che quasi nessuno ne conosce il difficile linguaggio, per una forma di “analfabetismo”. Si sta parlando di un linguaggio simbolico, non da manuale della Smorfia (parola-immagine-numero), ma esclusivo della persona che sogna e quindi non codificabile. Quel linguaggio può essere interpretabile attraverso il channelling, una canalizzazione che lo traduca nel linguaggio quotidiano, che possa esser utile in questo, laddove appunto si dirige, proveniente dalla nostra matrice profonda: anima-mente. Se il sogno non viene tradotto ha poco senso di manifestarsi: Nella maggior parte dei casi avviene semplicemente così: viene cestinato e dimenticato. In civiltà evolute, cioè ricche di interazioni simboliche, cioè deposito storico, come quelle greche o latine, esistevano le sibille, o nella tibetana i veggenti, coloro che per mestiere e grazia ricevuta facevano e fanno gli interpreti dei sogni. Così come in grandi civiltà e comunità millenarie africane, aborigene o amerindie, che noi spesso appelliamo con un pizzico di razzismo: “Terzo mondo”. L’interpretazione dei sogni diveniva allora un riferimento per quei grandi eventi che riguardavano le comunità: basti pensare all’Antico Testamento, denso di sogni e visioni che determinano il destino dei popoli, preannunciandone gli eventi futuri, funesti e non. Ecco il sogno come “annuncio” di cambiamenti futuri. Ma chi è che entra nei sogni e come possono arrivare questi segni? I sogni dei grandi, come quello del Faraone nella Bibbia, sono segni divini: Dio stesso “parla” a coloro che sono in grado di recepirli, di farne tesoro, di accoglierne la potenza per influenzare ed indicare le scelte umane. Tornando a Shakespeare, egli ci riporta ai sogni indicandoci quel luogo come connessione della nostra anima dove ci contatta e ci parla, indicandoci il percorso da seguire, come riferimento chiarificatorio, tutt’altro quindi di ciò che sostengono alcuni moderni studi di psicologia e psichiatria, che relegano il sogno ad un semplice esercizio della mente o poco più... Certamente i sogni hanno anche la funzione di auto-guarigione, di riequilibrio, avvengono per sanare le ferite e le sospensioni del passato insoluto, spesso insistendo con immagini proiettate della stessa persona, magari per farla riabilitare e recuperare ai nostri “occhi” profondi. Il sogno è la nostra realtà, l’essenza, il risultato di una elaborazione della vita, una risposta dell’anima che durante la notte, quindi nella immobilità fisica quasi completa e in quella della mente (troppo impegnata nelle attività quotidiane e quindi confusa nel caos della Maya dove tenta di orientarsi) si manifesta. Proprio quando l’esterno è immobile e fermo, l’interno può agire e manifestarsi. La parte esterna si manifesta con l’azione, quella interna, la mente-anima, con la elaborazione simbolica e successive indicazioni. Le due parti sono fatte per comunicare ed interagire. Per divenire una società evoluta e progredita, dovremmo quindi usare i sogni come guida dello stato quotidiano, poiché la vera “realtà” sono i sogni, nostra unica prospettiva e possibile guida. Se nella quotidianità possiamo “scegliere” di mentire o dire il vero, nei sogni non esiste questa scelta.




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lunedì 8 dicembre 2008

Nella grettezza dell’anonimato...


Sono quelle persone che minano i rapporti sociali, che versano nell’orecchio l’odio, che raccomandano perfidia, che vorrebbero squalificare la credibilità di chi non ha avuto la loro stessa sfortuna di nascere con così tanti limiti.
Ma non è una questione di coraggio o vigliaccheria. Questi individui che intervengono anonimamente nei blog (è capitato anche a me, un paio d'anni fa) rispondono ad una loro essenza. Solitamente sono coloro che non godono di credibilità all’interno della comunità, sono i privi d’argomenti, sono quelli che vorrebbero la stima di tutti e che sistematicamente ne ottengono il disprezzo. Il guaio è che  noi le loro infamie  le leggiamo, vorremmo scoprire chi è l’autore e addirittura ne ridiamo dimenticando di stringere in mano scritti maleodoranti.
Oggi, come nel peggiore degli incubi, a questa gente è data l’occasione di diffondere la propria spazzatura attraverso internet. Un’innovazione così importante, un vettore di crescita collettiva, finisce con l’essere impiegato da gente che sa essere iena e carogna nello stesso tempo. A questi non pare vero d’avere a disposizione un mezzo come questo per vivere, possono rafforzare il proprio anonimato, renderlo costante, diffonderlo. Sanno che possono invadere una qualsiasi dignitosa pagina con il loro fetore.

Quell’anonimo al quale mi riferisco deride il più serio dei  blog (il blog di Mario)  utilizzando i luoghi comuni della più generica meschinità e noi ci sentiamo incapaci di risposta, forse perché non c’è una risposta. Possiamo soltanto esprimere il nostro senso di nausea, e ripensare a quando un bravo filosofo come Umberto Galimberti disse in un'intervista che i bassifondi sociali esistono, occorre farsene una ragione, ahinoi esistono. Ma non è di questa "piccolissima gente" che parlavo nel post precedente, assolutamente no.

sabato 6 dicembre 2008

 



E' così facile parlarne malissimo...


Ma a me..


La gente, la gente di cui non so niente,


PIACE.

giovedì 4 dicembre 2008

Alla fine...arrivo sempre a Shakespeare,



io che non amo tanto le citazioni, perché considero che le parole siano già in me, e devo solo portarle alla luce e liberarle,


mi accorgo però ogni volta che per Shakespeare questa teoria non vale più.


Perchè quando nel Re Lear fa sospirare al vecchio padre  il suo dolore lacerante per la morte della figlia , Shakespeare lo sa fare con una forza drammatica primordiale insostituibile.


"E non la rivedrò mai,  mai,  mai,   mai  mai  più "


 

lunedì 17 novembre 2008

 PERCHÈ SPLINDER HA CANCELLATO L'ULTIMO POST?


P.S me lo commentate ugualmente?  ....;))

Vorrei...



scrivere un post indimenticabile


(scordatelo)


vorrei


che novembre non finisse mai


vorrei


capire chi sono oggi e chi sarò


vorrei


non innamorarmi mai più come ieri


vorrei


sapere allora come mi innamorerò domani


vorrei


dire ad un amico che gli voglio bene, ma ti voglio bene è troppo poco per farglielo capire bene


vorrei


un tubetto di latte condensato nestlé


(o in alternativa un sacchetto di pistacchi)


vorrei


che fosse già quasi estate


e vorrei 


un'ispirazione per un post serio, ma non mi viene, e allora va bene anche così, no?


PS...cosa non si fa, pur di procacciarsi nuovi commenti :-)



 

lunedì 10 novembre 2008

giovedì 6 novembre 2008

E' una felicità serena e profonda,
quella che ci pervade, e che la fortuna
assista Obama il nuovo Presidente.

domenica 26 ottobre 2008

Mentre sarò via per una vacanzina autunnale, consiglio la lettura di qualche post qui e qui.


Baci a chi passa di qua.

martedì 14 ottobre 2008

Per chi leggeva i suoi scritti poetici sui suoi blog


Per chi non lo dimenticherà


Per chi ha ritrovato (un vero genio) qualche suo scritto dal blog che lui un giorno aveva deciso di far sparire dalla terra


Per chi si era arrabbiato con lui (io!!) scongiurandolo di non farlo


Per il ricordo che conserveremo di Giovanni nel tempo, sempre vivissimo e grato


Per Francesca, sua figlia, che ora ha un blog;))


 

lunedì 13 ottobre 2008

lunedì 6 ottobre 2008

Passando dal blog di Lia arrivo su quello di Scuolaviolenta, e leggo un passaggio:


(..)Maledetti professori. Pretendono di insegnare in una società dove nessuno - o quasi - ritiene di aver qualcosa da imparare. Pretendono di educare in una società dove ogni categoria, ogni gruppo, ogni cellula, ogni molecola ritiene di avere il monopolio dei diritti e dei valori. Pretendono di trasmettere cultura in una società dove più della cultura conta il culturismo. Più delle conoscenze: i muscoli. Più dell'informazione critica: le veline. Una società in cui conti - anzi: esisti - solo se vai in tivù. Dove puoi dire la tua, diventare "opinionista" anche (soprattutto?) se non sai nulla. Se sei una "pupa ignorante", un tronista o un "amico" palestrato, che legge solo i titoli della stampa gossip. Una società dove nessuno ritiene di aver qualcosa da imparare. E non sopporta chi pretende - per professione - di aver qualcosa da insegnare agli altri. Dunque, una società senza "studenti". Perché dovrebbe aver bisogno di docenti?

Maledetti professori. Non servono più a nulla. Meglio abolirli per legge. E mandarli, finalmente, a lavorare.


Eppure è così comodo pensare che il male sia tutto lì, che nasca e cresca e si sviluppi dentro la generazione-zerbino.



 


 


 



sabato 20 settembre 2008

Salve, io mi chiamo Linette e sono la nuova inquilina di casa  De Paris


Il mio vero nome è infatti Linette Scarlett De Paris: suona bene?


La foto è di una mia sosia perfetta. In attesa di una mia mia (se queste qui si svegliano e ne mettono qualcuna sul computer)


Sniff sniff... von Eliver.


P.S Veraaa guai a te se ridi!


PS2 è bellissima.


 

mercoledì 17 settembre 2008














mer, 17 set @ 08:35



INNSE MILANO: LA POLIZIA SGOMBERA LA FABBRICA



QUESTA MATTINA ALLE ORE 5,00 LA POLIZIA HA SGOMBERATO GLI OPERAI E POSTO I

SIGILLI ALLA FABBRICA. 

GLI OPERAI DELLA INNSE ERANO IN LOTTA DA TRE MESI CONTRO I LICENZIAMENTI E LA

CHIUSURA DELLA FABBRICA VOLUTA DA PADRON GENTA.

MALGRADO CI FOSSE UN NUOVO ACQUIRENTE, STATO, REGIONE, PROVINCIA NON HANNO COSTRETTO

GENTA A VENDERE.

GLI OPERAI CACCIATI DALLA FABBRICA HANNO ORGANIZZATO UNA PROTESTA DAVANTI AI

CANCELLI.

  

SOSTENIAMO LA LORO LOTTA!

SCRIVETE UNA MAIL DI PROTESTA A UNO (O TUTTI) GLI INDIRIZZI SEGUENTI:

 


presidenza@provincia.milano.it


 


prefettura.milano@interno.it


 


segreteria.ministro@sviluppoeconomico.gov.it


 


http://www.regione.lombardia.it/wps/portal/_s.155/1447


 


GIÙ LE MANI DALL’ INNSE!!!


martedì 9 settembre 2008

IL PASSATO,IL PRESENTE,DOMANI.


Accade che siano violentemente slegati fra loro. Un lavoraccio,ritrovare un'unità.


...


Zio Mariano, lei ha ragione. Mario riapre, prima o poi.


 


Lausanne - Port d'Ouchy

lunedì 8 settembre 2008

venerdì 5 settembre 2008

COMPUTER NUOVISSIMO



Ora si tratterebbe di capire come farlo funyionare, per esempio:


1-come modificare la tastiera, in modo che non mi esca la Ypsilon al posto della Zeta e viceversa, l'asterisco al posto del punto esclamativo ecc...


2-come caricare (dal cd, che ho in casa) XP, senya fare danni, possibilmente


3-come ingrandire l'immagine dei film che scarico (cliccando sull' icona solita non succede nella, l'immagine resta piccola)


4-come mettere un bellissimo sfondo


5-Qualcuno, un rospo gentile, per esempio,mi aiuta???


GRAYIE


 

lunedì 1 settembre 2008

Non raccontiamocela : ogni tanto ci caschiamo dentro.


E ne sorridiamo, persino


Bunker by Alessandra Pic.

martedì 26 agosto 2008

giovedì 21 agosto 2008

SUL RETRO DELLA VECCHIA FOTOGRAFIA INCORNICIATA,


che ritraeva mio padre e mia madre il giorno del loro matrimonio, non c'era nessuna scritta. Ma nessuno fra noi famigliari fino a quel giorno, il 21 agosto 2005, si era accorto che sotto quella foto se ne nascondeva un'altra. La mia scoperta è stata casuale: semplicemente, visto da vicino, quel "passpartout" non mi sembrava ben sistemato nella cornice di legno. Così apro il portaritratto  e infatti scivola fuori dal nascondiglio la seconda fotografia: mia madre, quasi trentenne. I trent'anni, però, lei non li ha mai visti arrivare.


Oh, guarda Pepi, è la foto della mamma! 


Dietro c'è una scritta, sembra una dedica, con la bella calligrafia, facilmente riconoscibile, di mio padre. Con parole semplici e profondissime aveva scritto un pensiero d'amore e di strazio dedicato alla donna che lo aveva appena lasciato solo con 4 figli,  per una sciocchezza chiamata gravidanza extrauterina, che se scoperta in ritardo si prende la vita.


Il 21 agosto è il compleanno di mio padre.


Il 21 agosto è l'anniversario della morte di mia madre Eliane.


Solo quel 21 agosto di 3 anni fa, 50 anni dopo il 21 agosto del 1955, mio padre ne ha pianto davanti a me.


E piangendo mi ringraziava per il grande, misterioso ritrovamento. Che regalo immenso gli donava il caso quel giorno per il suo compleanno.


Poi, il pomeriggio, con tutti gli altri abbiamo festeggiato il suo primo compleanno davvero felice dopo mezzo secolo.


L'ultimo compleanno del caro Pepi. Lo sapevamo e lo sapeva.

mercoledì 20 agosto 2008

Oh!che fantastica


inaspettata


naturale 


leggera


rivincita oggi pomeriggio:-)


 povera regina ha ricevuto una scossetta?

lunedì 18 agosto 2008

sabato 16 agosto 2008

Voglio anch'io la musica nel mio blog!


 Notas by Cloud_400d.....che sia un notturno?


Spero vi piaccia !


P.S Adesso vi rimprovero tutti quanti:)))
Ma è possibile che non si sia capito che:
1. nel blog di Mario ovviamente giocavo quando gli chiedevo di ..cambiar musica! Ma dico, mica deve mettere la musica che piace a me, ci mancherebbe! Rispondere seriamente è come dare dell'antisemita a chi ti racconta la barzelletta sugli ebrei, a proposito  la sai quella dell'ebreo che buttava i soldi dalla finestra? No? Infatti, non c'è.
2. ho messo l'immagine di uno spartito, pensando si capisse benissimo che per "musica" mi basta mettere qua una partitura e chiedervi se vi piace;) Il signor Mozart leggeva le note ascoltando nella sua testa tutto il concerto che aveva davanti agli occhi, voi no?
Ah, ma mi dispiace!!

mercoledì 13 agosto 2008

L'amica Leti scrive :


"Ecco un'altra tragica disgrazia degli occidentali, credere nella scelta e nella decisione.. Il cambiamento non lo origina la decisione,il cambiamento accade così come accadono la decisione, la scelta e tutto ciò che, erroneamente, ci invitano a pensare come ingrediente della volontà e del libero arbitrio (...)L'alternativa allora, che non può dipendere dalla scelta ma è necessità, è tra il vuoto che blocca e paralizza e il vuoto che produce sforzo e "conoscenza".."


Eppure...mi è capitato di riuscire a distrarre il succedersi delle cose per un attimo, giusto quell'istante che mi è bastato per fare il mio passo senza essere vista. La sola fatica, poi, di non voltarmi indietro. E che FATICACCIA, sappiamo.


Ma infine, ripensandoci...ha comunque ragione Leti, lo so, è che si gioca a non crederci.


Voltarsi sui propri passi by Fab:o Fo:s [Sardinia].

martedì 12 agosto 2008

Si festeggia un esame superato di un figlio, un anniversario importante, una premio sul lavoro, l'acquisto di una casa.


Si festeggia una vittoria


Si festeggia una nascita


Si festeggia un matrimonio.


Ma per un miracolo, prima della festa, occorre chinarsi e con infinita umiltà semplicemente ringraziare.


 


GRAZIE


arcobaleno by utopic's pics.

giovedì 7 agosto 2008

ma scherziamo?



AGI) - Berlino, 6 ago. - Il prossimo esperimento nel laboratorio europeo del Cern a Ginevra potrebbe creare buchi neri in grado di inghiottire e distruggere la Terra nel giro di 50 anni. Sul tema si sta gia' diffondendo il panico in Germania, dopo che l'ipotesi e' avanzata da un eminente scienziato di Tubinga, Otto Roessler. Adesso lo scontro ha coinvolto gli scienziati di tutto il Paese ed e' finito oggi sulla prima pagina della 'Sueddeutsche Zeitung'. Nell'anello di 27 km di circonferenza, situato sotto l'aeroporto di Ginevra e che si estende fin sotto il massiccio del Giura, gli scienziati stanno per eseguire nelle prossime settimane il piu' grande esperimento mai tentato al mondo. Nel "Large Hadron Collider" (Lhc) i protoni andranno a collidere gli uni sugli altri ad una velocita' che e' pari al 99,999991 per cento di quella della luce e una delle conseguenze dell'impatto potrebbe essere il formarsi di piccoli buchi neri. Sulla base della teoria della relativita' generale di Albert Einstein, sostiene il professor Roessler, i buchi neri cosi' creati si ingrandiranno e finiranno entro mezzo secolo per inghiottire la Terra. A contestare questa tesi, ripresa con titoli di scatola dalla grande stampa popolare, arriva adesso un documento stilato da oltre 20 autorevoli fisici nucleari di varie universita' tedesche dal titolo "La Terra non sara' inghiottita dai buchi neri". Il professor Hermann Nicolai, direttore a Potsdam del "Max-Planck-Institut" di Fisica gravitazionale, accusa il suo collega Roessler di incompetenza e replica che le sue affermazioni catastrofiche sono basate su un "fondamentale fraintendimento della teoria di Einstein". Il presidente del Comitato tedesco per la Fisica delle particelle, Peter Maettig, non esclude che l'esperimento del Cern possa dar luogo alla creazione di buchi neri, ma sottolinea che in questo caso "sarebbero ben diversi dai buchi neri esistenti nello spazio". Anche il suo collega Siegfried Bethke, direttore del "Max-Planck-Institut" di Fisica di Monaco di Baviera, precisa che gli eventuali buchi neri creati a Ginevra "sono cosi' minuscoli da non riuscire in pratica a sviluppare alcuna forza di attrazione e scompaiono sotto forma di radiazione in una frazione di secondo". Bethke attacca poi pesantemente il suo collega di Tubinga e spiega che "a diffondere il panico e' gente che ha evidentemente letto troppi libri di fantascienza". Gli scienziati tedeschi sottolineano che nell'universo avvengono continuamente collisioni di ogni tipo di particelle con energie molto piu' grandi di quella creata nel laboratorio del Cern, senza dar luogo alla creazione di buchi neri dall'effetto distruttivo. Rimane il fatto, pero', come scrive la 'SZ', che ormai in Germania non si parla d'altro e che su internet e sui media il panico per l'avvicinarsi dell'esperimento di Ginevra si va sempre piu' diffondendo. Il giornale di Monaco di Baviera scrive che il timore comune e' che i buchi neri creati dall'esperimento nello 'Lhc' del Cern "finiscano per ingrandirsi con un effetto simile a quello di una palla di neve, arrivando poi ad inghiottire e distruggere il pianeta". Davanti al clima di isteria ormai dilagante, il professor Maettig spiega che a nulla valgono ormai le spiegazioni dei fisici, poiche' la paura sta diventando cosi' forte che nemmeno con gli argomenti scientifici "si riesce piu' ad eliminarla". (AGI) -


 

sabato 2 agosto 2008

Caro Mariano,


queste buone melanzane che sto cucinando


non sono forse meglio? :-))


 

domenica 22 giugno 2008

giovedì 19 giugno 2008



Sono  versi di Shakespeare (che io amo tanto)


E mi si perdoni d'aver osato.



Te non ho io serrato in altro scrigno
se non dove non sei ma io ti sento,
nella tenera chiostra del mio petto:


a tuo talento puoi entrarne e uscirne.
E di là tu sarai rubato, temo:
ladra si fa virtù per un tal premio.

lunedì 9 giugno 2008

 


Il retro di ogni cosa: mi ha sempre affascinata.


Quante volte mi sono posta questa domanda: "cosa c'è, dietro?"


La volta più bella (non sempre "dietro" c'è il torbido, l'insincero, l'ipocrisia più genuina travestita di preghierine, ho visto e rivisto anche questo) è stata il 21 agosto 2005.


Ve la racconterò un 21 agosto.


 

giovedì 29 maggio 2008

Ringrazio (ancora!) l'amico caro Roberto Carnesalli, ho finalmente letto un suo post di qualche giorno fa, dove ho trovato un'intervista a Giorgio Bocca. Da leggere e rileggere e...passare ad altri per una attenta lettura e rilettura. Deprimente, mi dispiace. Dell'Italia di oggi, di tutta la democrazia  non solo italiana minacciata. (e pensare che volevo postare qualcosa di rassicurante! Amico mio, che leggi in silenzio, aspetta un altro giorno, oggi va così.)


Vai all immagine a grandezza naturale


Bocca: «È la fine della nostra storia, se dici che sei antifascista ti ridono in faccia»


Di Rinaldo Gianola


 


«Roba da pazzi. Il sindaco Alemanno vuole dedicare una strada ad Almirante, uno che fucilava i partigiani. Anzi no, mi sbaglio: non sono matti. È una provocazione, la provocazione di chi si sente vincitore e può fare quello che vuole». Giorgio Bocca, partigiano e giornalista, è uno dei pochi intellettuali in giro che si oppone alla revisione fai-da-te della storia e che, nonostante l’aria che tira, ha ancora il coraggio di difendere la Resistenza, la Costituzione repubblicana basata sull’antifascismo. Purtroppo non si fa illusioni, «l’Italia e gli italiani sono così...».


Bocca, ci tocca vedere pure questa: una strada intitolata ad Almirante.


«Non c’è niente di strano. I fascisti sono al governo, hanno vinto e vogliono far vedere quello che sanno fare. L’altra sera, dopo il consiglio dei ministri a Napoli, ho letto che Berlusconi è andato a far festa con Gasparri. Capito? I fascisti si sono riciclati, adesso fanno i ministri, hanno il potere, sono tornati in forze e, come hanno detto, non si sentono più figli di un dio minore».


Ma Almirante...


«Almirante è sempre stato un fascista: un difensore della razza, un repubblichino di Salò che partecipava ai rastrellamenti di partigiani in val Sesia. Adesso lo celebrano, andiamo bene... Siamo a un’altra svolta. L’Italia è sempre la stessa: trionfano il conformismo e il trasformismo. Oggi c’è un altro cambio di stagione».


È la fine di una storia?


«Lo ha detto Fini, diventato presidente della Camera: “Con me finisce il dopoguerra”. Voleva dire che finisce anche l’antifascismo. E quindi possono dedicare le strade a chi vogliono»


Possibile che una notizia del genere non desti qualche reazione, magari una protesta della sinistra...


«La sinistra? Perchè, c’è ancora la sinistra? Ho l’impressione che pur di campare la sinistra, o quel che rimane, sia disposta a tutto. Bisogna mangiare nella greppia del potere per tirare avanti».


E l’antifascismo della Costituzione?


«Se oggi dici che sei antifascista rischi di trovare qualcuno che ti ride in faccia, i valori sono andati a farsi benedire. Ma con chi te la prendi? I fascisti sono diventati tutti filoisraeliani, parlano pure del 25 aprile come se fosse la loro festa. E tutto fila liscio, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Allora ci sta anche la strada per un fucilatore di partigiani».


Deluso?


«Molto di più. Sono appiattito, sotterrato, sono quasi morto. Dal punto di vista politico uno con la mia storia è finito. Non mi riconosco in questo paese, nei “valori” che esprime questa classe dirigente. La mia storia è scomparsa. Io sono uno di quelli che si è battuto per il ritorno dell’Italia alla democrazia, per la sconfitta della dittatura fascista, difendo la memoria della stagione partigiana che riscattò questo Paese. Ma oggi sono uno sconfitto, hanno vinto loro. Basta guardarli. Ormai si è stabilito che la democrazia è una parvenza, un’illusione. E, forse, è vero».


E quest’Italia assorbe tutto, senza mai destarsi?


«Gli italiani sono trasformisti, sempre gli stessi, stanno con chi vince. Magari una volta c’era qualche speranza, qualche principio per cui battersi. Forse anche noi partigiani ci eravamo illusi di cambiare il Paese. L’altro ieri Berlusconi ha detto alla Marcegaglia che le proposte di Confindustria sono il programma del suo governo. Ma ci rendiamo conto? Come fa il capo del governo a dire una cosa del genere? Quando mai nella nostra storia abbiamo pensato che la Confindustria fosse il Paese? E la Marcegaglia, la raccomando... Ha fatto un intervento per accusare tutti, senza un cenno autocritico, senza un rimorso su quanto sta accadendo. Questi capitalisti pensano di essere sempre nel giusto, di non aver nessun difetto».


E invece?


 «Il capitalismo è sopravvissuto al comunismo, ma non è scevro di gravi difetti. È un sistema in crisi, ci sta togliendo l’acqua, l’aria per vivere. Stiamo sulla stessa barca e stiamo affondando, tutti felici in questo globalismo catastrofico. Noi italiani facciamo finta di niente, ma stiamo precipitando. E ora è comparso il segno del precipizio».


 Quale?


 «La scelta di tornare al nucleare. Una follia. Ricadiamo nello stesso errore che avevamo evitato, per un colpo di fortuna, vent’anni fa. E il bello è che torniamo al nucleare con le stesse motivazioni di allora, “perchè ci serve”. Ci siamo dimenticati tutto. A questo punto ci meritiamo le centrali nucleari e anche la strada per Almirante».



Grazie Roberto. Mir


 


 


 .......un'immagine che..fa bene guardarla......

lunedì 26 maggio 2008

El I Ching


En China se representan los trigramas del I Ching sobre la concha de una tortuga.En 1913 el misionero protestante Richard Wilhelm, residente en China, sue a que un anciano maestro le inicia en el misterio de la "Monta a sagrada". Poco tiempo despus conoce al maestro Lao Na Souan. Comenzara una amistad fecunda y un trabajo en com�n para llevar a Occidente una versi�n asombrosa y rigurosa del libro m�s antiguo de la historia universal: el I Ching o libro de las mutaciones. Sin embargo, a pesar de su origen remoto, el libro demostrar�a que estaba pensado para situarse m�s all� del tiempo y de la historia. La version de Wilhelm mostraba que la obra, incomprendida hasta entonces, era un tratado tan profundo sobre el orden universal y la condicion humana que no parec�a ser el fruto de una especulacion filosofica sino la revelacion de una mente sobrehumana. Conjugaba tres aspectos de la realidad y los unificaba en las leyes del devenir: lo espiritual, lo terrenal y el destino. Podr�a utilizarse para comprender las reglas de juego del Universo, la vida como fenomeno, o consultarlo como or�culo, desvelando el misterio del tiempo.


El I Ching, de la mano de Richard Wilhelm, aparece en Occidente en el per�odo de entreguerras. Llega como por casualidad cuando �ste se debate en la profusi�n de ideolog�as, caos social y sacudimiento de todas las creencias. Gu�a para la acci�n y la reflexi�n, hab�a salvado miles de a�os para seguir siendo �til en �pocas que parec�an preludiar el fin de una civilizaci�n. �De d�nde ven�a? Los chinos atribuyen su aparici�n a un personaje m�tico: Fu Hi. �ste habr�a vivido hace 4.500 a�os y sido el fundador de la cultura arcaica china. Pero los s�mbolos o hexagramas en que se divide la obra (64) tienen muy poco en com�n con los ideogramas antiguos y hacen pensar que el I Ching proviene de otra fuente a�n m�s remota. La tradici�n hist�rica refiere que el texto fue objeto de una transformaci�n profunda, realizada por el rey Wen en el 1066 a. de C. y m�s tarde por el duque de Chou. Confucio y Lao-Ts� realizaron comentarios aclaratorios y bebieron de su fuente.


El psic�logo Carl Gustav Jung estudi� meticulosamente el I Ching.Cuando Carl Gustav Jung, el eminente psicologo suizo, tuvo en manos la version que Wilhelm hiciera del libro de las mutaciones se sinti� sobrecogido. Ten�a ante s� un tratado que exploraba y describ�a 4.096 situaciones humanas, cada una dentro de un contexto y de un tiempo historico determinado. Los simbolos o hexagramas que presid�an cada una de las 64 partes estaban construidos con seis lineas enteras o partidas. Las dos lineas inferiores correspond�an a la Tierra, lo material, el basamento fisico. Las dos del centro al hombre y las dos superiores al Cielo, lo luminoso, lo espiritual. Cada uno de esos hexagramas representaba, seg�n la forma en que se alternaban las lineas enteras o partidas, una situaci�n singular en lo social historico, en lo personal y en el ciclo cosmico. �C�mo pod�a expresar una cantidad de informacion tan enorme? Pero adem�s, las lineas individuales se mov�an de acuerdo a su valoracion numerica cuando se consultaba el libro como oraculo y este se transformaba en un medio de evaluacion dinamica: el libro era una entidad viviente, capaz de internarse en el futuro y descubrirlo. El deslumbramiento de Jung nac�a de ver confirmada su intuicion de la existencia de una estructura supraconsciente, que no se pon�a de manifiesto en la vida normal, pero que se expresaba en el aparente automatismo del consultante al arrojar las monedas y hallar un hexagrama de respuesta. No hab�a casualidad. El I Ching se revelaba como un puente entre el mundo humano y la totalidad de una mente universal y de unas reglas fijas que estructuraban los acontecimientos. Al expresar las leyes del tiempo y el devenir, el I Ching se situaba m�s all� del tiempo pero pod�a aclarar cualquier situacion historica e individual.


LA CONEXI�N SOBREHUMANA


Richard Wilhelm incluy� en su version del I Ching un antiguo trabajo de ex�gesis que se atribuye al rey Wen y que habr�a sido escrito en el a�o 1.100 a. de C. El Tuan Chuan o Gran Tratado, intenta una aproximacion conceptual al misterio del libro. Seg�n explica, los sabios de la antiguedad buscaron el medio para que los hombres pudieran conectarse con las esferas superiores y las divinidades luminosas que se expresaban en un lenguaje directo y sobrehumano. Penetraron � dice � "con su pensamiento el orden externo hasta el fin, y la ley de su propia interioridad hasta el nucleo mas profundo, arribando a la comprension del destino". Refiri�ndose a las lineas de los hexagramas, que poseen una energia significativa nos exhorta: "�A�n si no tienes un maestro ac�rcate a ellas como a tus padres!".


Todo el movimiento del Universo se basa en la combinacion de dos energias o aspectos basicos: lo espiritual y lo material. Sin embargo en n�mero dos implica un estado de equilibrio. El numero tres, entonces, expresa la relacion sutil de esa polaridad y del comienza de todo movimiento, de la misma forma que la diferencia de potencial electrico genera un flujo cuando las dos cargas se relacionan mediante un conductor. El tres es el numero de la creacion en todas las tradiciones antiguas. El I Ching basa su numerologia en la combinacion basica de tres lineas, que dan origen a ocho manifestaciones energeticas fundamentales. De la duplicacion y relacion de esos trigramas nacen los 64 hexagramas (8x8). En la representacion total de cada signo, los trigramas, al interpenetrarse y relacionarse, construyen un conjunto donde lo espiritual, lo material y lo humano encuentran su expresion, y donde cada linea posee una significacion dentro del conjunto.


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Haz clic para ampliar.


Los 64 hexagramas seg�n el Orden del rey Wen.


Dall' esagramma 48  :"Si attinge al pozzo senza impedimento. Esso è fidato. Riuscita.

venerdì 16 maggio 2008

sabato 19 aprile 2008

Ancora una volta mi devo scusare con Roberto,  ma il link sul suo ultimo post è troppo importante per non farlo circolare! E'una lettera apparsa su "L'Unità:


Caro Walter continua a lottare


Giovanni Bollea


Caro Walter,

oggi dopo la sconfitta, io sono tranquillo, se penso che il Partito Democratico chiude un secolo di storia molto discutibile.

Un secolo pieno di difficoltà, che iniziava con la caduta della destra - sconfitta nel 1905/1910 con Giolitti, mai più ricostruita come forza vera moralmente accettabile, chiusa più che mai nel suo impegno neo-industriale e priva ormai del vero spirito morale di una destra-guida - per continuare con la lotta di Aldo Moro e della sua corrente, nella difficile marcia tra Vaticano e sinistra social-comunista.

Io ho vissuto tutto il dramma, ma ad latere, chiuso in forma ossessiva nella mia Neuropsichiatria infantile, che dal 1945 non ho mai abbandonato. Ma, sul piano politico, potevo liberamente pensare, attendere, soffrire, e sperare.

Il tuo partito per me risolve dunque un’epoca e raggiungerà quella sintesi in cui speravo, ma che mi sembrava troppo coraggiosa in un’Italia che trattiene ancora in sé due anime positive controverse e una destra vera.

Ecco perché ha vinto una destra che non è una destra! E ha perso una sinistra che non è una sinistra armonica; intelligente sì, ma a cui i propri ideali non sono del tutto chiari.

Conclusione: il Pd per la nazione Italia, che ha in sé due grandi verità in contrapposizione politica più che ideale, doveva ancora progredire. Il Pd è il vero partito che vince e porta alla vittoria quella ricchezza contraddittoria italiana, rispetto agli altri Paesi, stretta tra Vaticano e mondo del lavoro. Vaticano e spirito di attività e di volontà di dare, che è proprio del mondo impiegatizio-operaio. Ma che la destra italiana non ha mai saputo capire nel suo lato positivo.

Bisogna riflettere molto su questo punto, su ciò che è stato il dramma stesso della mia vita, che ho saputo sublimare solo nel dare al mondo scientifico della Neuropsichiatria infantile.

Dai miei 95 anni vedo una prossima vittoria tua e del tuo partito, se sarà capace di comprendere meglio il dramma positivo e negativo del secolo passato.

La morale, per me, è nelle parole di mio padre che, portandomi a vedere a 8 anni la casa del Lavoro di Torino, che i fascisti avevano bruciato, mi chiedeva di non dimenticare. Da quel tragico fuoco è nata tutta la mia lotta psicologica e politica.

Tu, invece, che sei così giovane, lotta e non rinunciare. Sei riuscito a ridurre l’enorme frammentazione a 2-3 partiti. Hai fatto un lavoro straordinario e stupendo.
(...)
E avendo avuto la grande fortuna di captare le verità essenziali dei tuoi discorsi, ti dico: continua.

Il Pd, come inizio di un’armonica costruzione fra le necessità e gli ideali italiani in una visione europea, deve continuare perché l’Italia è la nazione più ricca di contrasti, ma è depositaria di un vastissimo bacino di insospettabili, costruttive qualità caratteriali e culturali.

La sconfitta deve quindi insegnare a capire molto di più di quanto è giusto, per discutere, costruire e proporre il giusto all’Italia che tutt’ora si interroga.

Buon lavoro.

martedì 15 aprile 2008

Scusami Sallì,non ho resistito, ti ho rubato la lista.



Pregiudicati, condannati, 'patteggiatori' e prescritti Entrano (trionfalmente) in Parlamento:

Berlusconi Silvio
(Pdl - Capolista in tutte le regioni)

Caso All Iberian:
condanna in primogrado a 2 anni e 4 mesi per i 23 miliardi di lire di finanziamento illecito versati su un conto svizzero di Bettino Craxi;prescrizione (grazie alle attenuanti generiche) in appello, confermata in Cassazione.

- Caso Sme-Ariosto:
per i falsi in bilancio connessi con i pagamenti ai giudici, il Tribunale di Milano assolve Berulsconi"perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato" (sic! n.d.r)


Berruti Massimo Maria
(Pdl - Lombardia 2)
8 mesi per favoreggiamento

Catone Giampiero
(Pdl - Campania 1)
Associazione a delinquere,truffa, falso, bancarotta fraudolenta pluriaggravata

De Angelis Marcello
(Pdl - Abruzzo)
5 anni per banda armata e associazione sovversiva

Fabbri Luigi
(Pdl - Lombardia2)
Condannato in secondo grado per abuso d'ufficio a 4 mesi.
Ora in Cassazione

Farina Renato
(Pdl - Lombardia2)
Patteggia 6 mesi per Favoreggiamento per indagine sequestro Abu Omar

La Malfa Giorgio
(Pdl - Marche)
Condanna definitiva a 6 mesi per finanziamento illecito

Fitto Raffaele
(Pdl - Puglia)
Concorso in corruzione, finanziamento illecito ai partiti e peculato

Malossini Mario
(Pdl - Trentino A. Adige)
- Condanna a un anno per ricettazione nell'inchiesta sulle tangenti dell'Autobrennero

- Condannato per concussione in I e II grado

Simeoni Giorgio
(Pdl - Lazio1)
Associazione a delinquere e corruzione

Bossi Umberto
(Lega Nord - Capolista in tutte le regioni)
- Condannato in via definitiva a 8 mesi di reclusione per 200 milioni di finanziamento illecito dalla maxitangente Enimont.

- Condannato in via definitiva per istigazione a delinquere e per oltraggio alla bandiera

Maroni Roberto
(Lega Nord - Lombardia2)
Condannato definitivamente a 4 mesi e 20 giorni di reclusione per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale

Cesa Lorenzo
(Udc - Lombardia2)
Condannato per corruzione aggravata, 3 anni e 3 mesi in I grado. Prescrizione.

Drago Giuseppe
(Udc - Sicilia2)
3 anni per peculato e abuso d'ufficio

Mannino Calogero
(Udc - Sicilia1)
Associazione a delinquere, appropriazione indebita, frode in commercio, truffa aggravata

Naro Giuseppe
(Udc - Sicilia2)
Condannato in I grado a un anno e 6 mesi per associazione a delinquere, corruzione e turbativa d'asta


Ma..i libri di storia se ne ricorderanno?


MA...VERRA' UN GIORNO! e certo che verrà.