mercoledì 23 dicembre 2009

Introduco la moda della vacanza al cellulare. Ha pur diritto a qualche giorno di ferie: io gli lascio un paio di settimane, e mi dispiace per chi mi manderà gli auguri via sms...purtroppo non li leggerò. In compenso io gli auguri glieli faccio qui, e se possibile direttamente a casa mia, davanti alle tonnellate di biscottini di Natale appena sfornati da mia figlia. Vi aspettiamo a tavola.


BUON NATALE



(Annina sembra la tua tavola, che nostalgia...Buon Ntale mia cara sorella. Buon Natale.)

domenica 13 dicembre 2009

AL LUPO, AL LUPO!


Per ora l'audience delle tv del potere  è catturato ogni giorno, ogni domenica compresa con programmi che pagano (tanto, immagino) personaggi bravissimi a provocare risse verbali . Non si vuole conversare, confrontare pareri opposti, si vuole soltanto che ognuno trovi contro chi urlare. Più che può, senza freni inibitori. Ore di programmi televisivi moralmente, eticamente vergognosi. Bel modo di infischiarsene delle responsabilità sociali dei media, bel modo di imporre modelli che del rispetto per l'altro non hanno alcuna idea. Io continuo a chiedermi: che società vuole forgiare un potere che fa sistematicamente dell'arroganza il suo modo abituale di comunicare? Una società di individui fragili e vuoti, che poi passino come niente (come se tutto fosse in fondo nient'altro che uno show) dalle parole violente agli atti violenti, 'che tanto da lì a là è un attimo, per esprimere disappunto? Oppure?


Saranno pure insignificanti coincidenze, ma su Repubblica del giorno prima dell'aggressione al Premier leggo a pagina 6: "Rammarico e preoccupazione per le parole pronunciate dal presidente del Consiglio, che sono un violento attacco a istituzioni di garanzia". a pagina 9: "Letta si giustifica: 'Silvio va capito'.." (ndr): a qualcuno riesce difficile. A me viene non so perchè in mente la scarpa addosso a Bush, gesto da stigmatizzare, ma che  "va capito" in un contesto che esca dalla sfera privata di un individuo ...fuori di testa..

domenica 6 dicembre 2009

5 DICEMBRE 2009, UNA DATA STORICA



Dall'Estero vi  siamo vicini, cari amici, con fiducia e speranza.


No B. Day, l’intervento di José Saramago





di José Saramago

Se Cicerone ancora vivesse con voi, non direbbe: “Fino a quando, Catilina, abuserai della nostra pazienza?” e aggiungerebbe “Fino a quando, Berlusconi, attenterai contro la nostra democrazia?”. Si tratta di questo. Con la sua idea particolare sulla ragione d'essere ed il significato della istituzione democratica, Berlusconi ha trasformato in pochi anni l'Italia nell'ombra grottesca di un Paese ed una grand parte di italiani in una moltitudine di burattini che lo seguono senza rendersi conto di camminare verso l'abisso della dimissione civica definitiva, verso il discredito internazionale, fino al ridicolo assoluto.

Con la sua storia, la sua cultura, con la sua innegabile grandezza, l'Italia non merita il destino che Berlusconi ha tracciato con cinica freddezza e senza la minima traccia di decenza politica, senza il più elementare senso di vergogna di se stesso. Mi piace pensare che la gigantesca manifestazione di oggi contro la “cosa” Berlusconi, dove verranno lette queste parole, si trasformerà nel primo passo verso la libertà e la rigenerazione dell'Italia.

giovedì 26 novembre 2009

mercoledì 18 novembre 2009

Non si dovrebbe, forse, ma io a volte ne ho nostalgia.


 



Forse devo smetterla di frequentare il sito bellissimo di nonsolomamma ;))


 

giovedì 5 novembre 2009

Post dedicato al mio instancabile amico Roberto.


22 luglio 2009


La quale cosa

Ierisera la tv ha detto che il 64% degli italiani cosavano qualcosa, non mi ricordo cosa. “Cos’ha detto che cosano?” ho chiesto ad Armenia, lei ha risposto boh. Stamattina alla radio un politico ha detto “La cosa è questa”. Ma non credo si riferisse alla cosa di ierisera, immagino però che tutte le cose siano collegate, oppure dev’esserci una Cosa maiuscola, più grande, che mi sfugge. In pizzeria ho fatto un esperimento, ho chiesto a Lacazza, il pizzaiolo: a cosa pensi?
– Fatti i cazzi tuoi, Bandini – ha risposto. Esperimento fallito. Mentre aspettavo che mi mandassero a consegnare le pizze, ho sfogliato il giornale, in prima pagina c’era un articolo dove il giornalista diceva che “le cose non stanno così”, ecco che c’è già una moltiplicazione di cose in atto, una proliferazione di cose, cose, cose. Disperato ho telefonato ad Armenia, “Di quali cose parlano tutti? Quali sono le cose? C’è una Cosa maiuscola?”
– Calmati Jimmy – ha detto Armenia – la Cosa maiuscola, mmmsì, la Repubblica?
– Come, la Repubblica?
– “Res publica”, significa: cosa pubblica.
– Ah.
Ma però ho dei dubbi, che si tratti della Cosa pubblica. Non mi convince. Ci sono un sacco di cose ma la Cosa pubblica non c’è mica più, c’è rimasto solo un Pubblico, ma la Cosa è scomparsa, mi sa. Se l’è fregata qualcuno, forse.

 


P.S questo gioiello non è stato scritto da me, ma da un genio che ho appena trovato in rete, precisamente QUI. Ci sono arrivata partendo da QUI (altro spirito geniale)...!

martedì 3 novembre 2009


Navigli by francescoOnair.


In un'Italia così sconvolta


non è vero che non si possa far poesia.


basta chiudere la porta.


(Alda Merini alla Radio Svizzera)

giovedì 29 ottobre 2009

"Prima o poi, in qualche modo reagiremo"


(dichiarazione del Consiglio Federale)


Per ora, Signor Tremonti, mi viene un dubbio: stiamo forse dichiarando guerra alla Svizzera?



Qualcuno mormora che se si dovessero scoperchiare davvero tutti i segreti "depositati" in Svizzera ben pochi politici italiani - di oggi- potrebbero dormire sonni tranquilli. Affaire à suivre?

domenica 25 ottobre 2009

Mentre la tv diceva..mentre la tv cantava...


Ci sono programmi televisivi che seriamente sputtatano l'Italia, Signor Presidente, programmi che si vedono anche all'estero, questo lei lo sa? Faccia qualcosa, perchè vista da fuori questa Italia trasfigurata dai suoi maggiori programmi di intrattenimento ci sembra, come avrebbe detto mio padre, una miseria. 


Ma chi dà ormai più voce all'Italia intelligente, e come fa questa Italia intelligente a non soffocare in una depresione reattiva a  tutta la miseria che cresce sui palcoscenici televisivi? Altro che vaccino anti influenza suina, io suggerirei allo Stato un acquisto massiccio di potenti antidepressivi a largo spettro: per far fronte al governo, alle sue televisioni e a qualche giornalista tv.E suggerirei ai miei amici di guardare La 7, o spegnere del tutto e ascoltare la Radio (magari quella Svizzera ? ;)...)

martedì 20 ottobre 2009

Grazie, comunque già lo sapevo.




La pandemia di influenza A


è solo un'operazione commerciale?


 












 Ma il bilancio appare molto meno grave rispetto alle previsioni apocalittiche pre-pandemia: A fronte di una popolazione di circa 22 milioni di persone, e di un'attesa di almeno 6.000 morti alla fine dell'inverno, in Australia sono state circa 131 quelle associate al virus, spiega un documento ufficiale dell'Health Protection Service Australiano del 16 settembre 2009.


 Una pandemia è un'epidemia mondiale di una malattia. Una pandemia influenzale si può verificare quando appare un nuovo virus influenzale contro il quale la popolazione umana non ha alcuna immunità ". Questa definizione rende la differenza tra influenza stagionale e pandemia influenzale discutibile. Mi chiedo se questo significa che il mondo si troverà sempre ad essere in una condizione di pandemia. Il mondo dovrà sempre essere doppiamente vaccinato e spendere una quantità enorme di denaro per i vaccini e, naturalmente, per i farmaci antivirali.


 Giornalisti e anche altri hanno contattato l'OMS per avere spiegazioni sul perché del cambiamento di definizione; a tutti è sempre stato detto che sarebbero stati ricontattati da qualcuno, ma questo non accade mai".


Fonte: Napoli M. Perché il virus H1N1 non è una grave minaccia. Medconsumers 24/09/2009


domenica 11 ottobre 2009

Berlusconi: "Attacchi della stampa sputtanano Italia"


Eh no, mi consenta, una domanda dall'estero: chi sputtana chi?


http://www.youtube.com/watch?v=RABqxoowXjw&NR=1

martedì 6 ottobre 2009

Ma...


una prostituta escort è un po' meno prostituta di una prostituta non escort?


la prostituta (pardon: escort) che rilascia un'intervista, anche in quel frangente tende a ...prostituirsi un po' ?


Quello che Patrizia D'Addario non ha rivelato, nella sua intervista ad Annozero, non è la colpevolezza o non colpevolezza "sicura" di Berlusconi,


non è la dichiarazione della fonte del suo attuale onorario mensile


non è se la registrazione sul telefonino sia stata consegnata da lei spontaneamente agli inquirenti o se siano loro ad avergliela richiesta


non è se abbia fatto il suo lavoro di escort del grande capo una notte o due o tre


e non è nemmeno se fosse lei la sola escort o se più o meno lo fossero tutte (cosa che più o meno pensiamo tutti) e in cambio di cosa.


Quello che questa donna non ha detto è che una donna che fa l'amore, che sia pagata o no, non vorrebbe mai renderne conto a nessuno, perchè può darsi che in quel momento, quella notte, abbia esplorato il Cielo. Per Cielo non si intenda il numero di orgasmi. Persino con un farabutto, può esserle capitato.


I suoi occhi dicevano smettetela di domandarmi; ma il suo conto in banca diceva tutt' altro. Ha prevalso il conto in banca, giustamente.


E la ricerca della verità è stato solamente un accenno. Anzi, nemmeno quello, a guardar bene. Tanto per cambiare. Il buon giornalismo non è un dovere etico nè a destra nè a sinistra. Basta un po' di show.



 

lunedì 5 ottobre 2009

Piantagrane in vista, premuniamoci!


P.S ma..due o tre alla volta alla volta arrivano?

martedì 29 settembre 2009

Ci sarebbe...


da cambiare un vetro


da appendere uno specchio


da sistemare due ripiani dell'armadio crollati


da rimettere a posto l'antina dell'armadietto delle spezie sopra il fornello


da mettere una chiusura decente alla gabbietta dei conigli


da rimettere la molla all'apri-finestra del bagno


da dare una ripassata di mastice all'attaccatura della vasca


da togliere due lampadine dal passo assurdo-sempre in bagno- e sostituirle con due che : a) resistano almeno tre mesi; b) facciano davvero luce


da riseminare in giardino


da potare tutte le piante e dare in generale una bella sfoltita


da...


da chiedersi se questo sia il prezzo (piuttosto alto, direi!) dell'essere una donna felicemente single.



Dimenticavo:


da capire perchè non funzioni più la presa sopra il lavandino


da nascondere un groviglio di fili nella zona computer-tv


da collegare il videoregistratore in un posto fisso e non lasciarlo sempre ballerino


da cambiare l'inchiostro alla stampante e collegarla al nuovo computer


per oggi è tutto grazie!

giovedì 24 settembre 2009

SPLINDER AL LAVORO?


Alessandro tranquillo, tutto splinder ha i tuoi stessi problemi con i commenti, credo stiano mdificando qualcosa di strutturale nei blog, perchè la finestrella dei commenti si apre con molte più possibilità graifche di prima. Solo che...al momento tutto è bloccato. Pazienza...


 

domenica 20 settembre 2009


 


 (Sarei grata a chi riuscisse a dirmi chi sia l'autore di questa immagine trovata in internet, grazie!)

giovedì 10 settembre 2009

Suina 2...


Salvadanaio by paopao.it.


Questa faccenda della suina  è il primo esempio cosmico (precede di poco in classifica la burla delle armi chimiche in Iraq) che dimostra come sia oggi possibile, con un po' di opportuni investimenti, convincere miliardi di persone che la terra sia piatta.
E noi, bravi giornalisti...



...stiamo a cantare.

martedì 1 settembre 2009

Per paura che per pigrizia non andiate a leggere direttamente da lei, riporto questa volta per intero 


il post di LIA


Fini e Genova: come è potuto succedere



fini-pdg8



(ASCA) - Roma, 26 ago - ”Come italiano sono stato felice che la Corte europea abbia detto in modo inequivocabile che Placanica abbia agito per legittima difesa. Mi fa piacere che applaudiate, perche’ ci ricordiamo quante polemiche ci furono”.


In questi termini, intervenendo alla Festa democratica di Genova, il presidente della Camera Gianfranco Fini ha commentato la decisione della Corte europea sui fatti del G8 di Genova.



E l’applauso c’è stato eccome, in effetti. Un applauso che non ti dico, nella sala Guido Rossa (già) del Porto Antico, Festa Democratica a Genova.
Documentato in video e fatto rivedere da
Zoro al Dopolavoro Democratico della sera dopo, sia mai che a qualcuno venisse voglia di minimizzarlo.
Ripreso tra gli sfottò di un
gongolante Giornale.
Raccontato con rassegnazione da chi, a sinistra, si è ritrovato a dovere spiegare
in cosa consistesse la sentenza e quanto poco ci fosse da applaudire.
Applaudire Fini, poi. Che durante quel G8 era a Genova, a dare ordini a chi massacrava la gente.



Infatti, secondo la Corte Europea, ciò che rende l’Italia colpevole, e la obbliga a risarcire con 40.000 euro la famiglia Giuliani, è proprio il fatto che l’indagine non abbia verificato “se le autorità avevano pianificato e gestito le operazioni di mantenimento dell’ordine pubblico in modo da evitare il tipo di incidente che ha causato il decesso di Carlo Giuliani”. E ancora, “la Corte vede uno stretto legame tra lo sparo mortale e la situazione nella quale Mario Placanica e Filippo Cavataio si sono ritrovati” e “le indagini non sono state adeguate nella misura in cui hanno ricercato quali fossero le persone responsabili di detta situazione”.



E tu la guardi, la gente che va alla Festa di Genova e che ascolta i dibattiti, segue gli interventi dei vari leader, si appassiona e si sbraccia, e ti pare gente perbene, sana, l’ultima diga all’impazzimento berlusconiano dell’Italia tutta, gente tra cui una si sente a suo agio, società civile di cui non vergognarsi, cittadini attivi nella vita pubblica di una delle città più civili d’Italia, una di quelle di cui ci si vergogna di meno.
E quelli prendono e applaudono Fini, che è lì sul palco a prenderli per il culo.


Me lo sto chiedendo da giorni, come sia potuto succedere. In questa città, a quella platea.
Credo che la risposta, agghiacciante, sia che non lo hanno fatto apposta. Che sia stato come un riflesso dettato da mille anni di condizionamento televisivo, la semplice e meccanica risposta a uno stimolo che chiedeva entusiasmo e battiti di mani a un pubblico di telespettatori.


Si sente in giro una certa voglia di glissare, di togliere peso all’episodio, di concentrarsi sulle parti più condivisibili dell’intervento di Fini e di pensare solo agli applausi rivolti a queste ultime, per dire che “abbiamo applaudito le nostre idee, non Fini”.
E non è vero, invece. Non è andata così.


E’ andata che è bastata un po’ di vaselina nei discorsi su bioetica e immigrazione per prendere una benintenzionatissima platea del PD, metterla a quattro zampe e inchiappettarla in diretta YouDem mentre sostiene, col suo applauso genovese e democratico, un leader politico che - lui sì - è stato condannato dalla Corte Europea per avere permesso che questa città venisse messa a ferro e fuoco.


Così, è andata. E’ andata che Genova, la Genova che va alla Festa Democratica, reagisce come qualsiasi altro telespettatore italiota allo stimolo di elargire un applauso. Come prevedibili topini da laboratorio, tutti quanti.


Idioti.


Si deve essere divertito come un pazzo, il pifferaio Fini, nel farli precipitare tutti assieme nel nulla a cui credevano di stare resistendo.

MICRO-MEGA sarebbe una bella rivista, se non fosse ossessivamente ultra-maschilista. (il rapporto donne-uomini, fra autori, intervistati, pensatori illustri da citare ecc ecc è di 1 su 100).


Però le cose che scrive sono interessanti, quindi oggi cito comunque il suo link.


 Copertina di Micromega di Edoardo Baraldi!!!! by mariapaolabono.


http://temi.repubblica.it/micromega-online/sul-fine-vita-non-si-fiata-il-vaticano-censura-preti-e-religiosi-firmatari-dellappello-di-micromega-per-la-liberta-di-cura/

venerdì 21 agosto 2009


Ricevo da un amico questo racconto.


 


Il futuro dei miei


di Alessandro Ghebreigziabiher*


in “Cem-mondialità” del novembre 2008




Su una nave. In mare. Da qualche parte.


«Zio Amadou?». «Sì?». «Mi Senti?». «Sì che ti sento...». «Ma non mi guardi».


L'uomo si volta verso il nipote. Il ragazzino, poco più di sei anni, lo osserva dubbioso, tuttavia si


fida e riattacca: «Zio, tu conosci bene l'italiano?». «Certo, sono stato già due volte in Italia».


«Conosci tutte le parole?». «Sicuro Ousmane».


Il nipote si guarda in giro come se avesse timore di essere sentito da altri, e arriva al sodo: «Cosa


vuoi dire extracomunitario?».


L'uomo, alto e magro, sui trent'anni ha la barba che gliene aggiunge almeno una decina. Non appena


sente l'ultima parola del bambino, si gira e fissa i propri occhi nei suoi. Trascorre un breve istante


che sembra un'eternità in un viaggio in cui è in gioco la vita.


«Extracomunitario dici?» ripete sorridendo lo zio Amadou: «è una bellissima parola. I comunitari


sono quelli che vivono tutti nella stessa comunità, come gli italiani, extracomunitario è qualcuno


che viene da lontano a portare qualcosa in più».


«E questo qualcosa in più è una cosa bella?». «Certamente!» - esclama Amadou - «Tu ed io, una


volta giunti in Italia, diventeremo extracomunitari. Io lo sono così così, ma tu sei di sicuro una persona


bella, bellissima».


L'uomo riprende a far correre lo sguardo sulla superficie dell'acqua, ma Ousmane gli chiede ancora:


«Cosa vuoi dire immigrato?». Lo zio risponde subito: «Immigrato è una parola ancora più bella di


extracomunitario. Devi sapere che, quando noi extracomunitari arriveremo in Italia e


incominceremo a vivere lì, diventeremo degli immigrati». «Anch'io?». «Sì, anche tu. Un bambino


immigrato. Sei anche extracomunitario, cioè qualcuno che porta alla comunità qualcosa di più bello,


tutti gli italiani ci diranno grazie, cioè ci saranno grati. Da cui, immi-grati. Chiaro?».


«Chiaro zio. Prima extracomunitari e poi immigrati». «Bravo» approva soddisfatto Amadou e


ritorna a guardare il mare.


Poco dopo il bambino richiama ancora la sua attenzione. «Zio...». «Sì?» fa l'uomo voltandosi


paziente per l'ennesima volta. «E cosa vuoi dire clandestino?».


Questa volta Amadou compie un enorme sforzo per sorridere e gli dice: «Clandestino. Sai questa è


la parola più importante. Noi extracomunitari, prima di diventare immigrati, siamo dei clandestini. I


comunitari che incontrerai molto probabilmente ancora non lo sanno che tu hai qualcosa in più di


bello e qualcuno di loro potrà insinuare il contrario. Tu non credere a queste persone. Per quante


persone possano negarlo tu sei qualcosa di più bello e lo sai perché? Perché tu sei un clan-destino.


Tu sei il destino del tuo clan, cioè della tua famiglia. Tu sei il futuro».


Amadou riprende ad osservare il mare. Ousmane finalmente si volta a guardare le onde. Il suo


sguardo punta verso l'orizzonte: «Sono il futuro dei miei» pensa il bambino con orgoglio e


commozione.


Chi può essere così ingenuo da pensare di poterlo fermare?




*ALESSANDRO GHEBREIGZIABIHER, scrittore e narratore teatrale, è nato a Napoli nel 1968 e attualmente vive a Roma. Tra le opere pubblicate, Tramonto (Lapis Edizioni, 2002), Mondo giovane (La Ginestra Editrice, 2006), Il poeta, il santo e il navigatore (Fermento Editore, 2006), Lo scrigno cosmopolita (La Ginestra Editrice, 2007), Tra la terra e l'acqua (Zampanera Editore, 2008) e L'intervallo (Intermezzi Editore, 2008). Dal 2003 è possibile leggere alcuni suoi testi sulla rivista Carta e dal 2008 scrive di teatro per conto della società Nanopublishing di Londra. Nel 2005 ha ideato il Laboratorio interculturale di narrazione teatrale e dal 2006 è il direttore artistico della Rassegna di narrazione teatrale Il dono della diversità.


 

Ho trovato questa rosa sul piccolo davanzale accanto all'uscio di casa mia. Chi sarà stato? Per dirmi cosa?



La verità è che non c'è nessuna rosa, ma credo che sia comunque in arrivo, il profumo è già qui...


Sono o non sono una donna che crede nella feicità a oltranza?


Ha ragione Benigni, la vita è bella, ha ragione il mio amico Mario, che prima di partire ci ha salutati raccomandandocelo.

venerdì 14 agosto 2009

Ah, vi piace? 1 Euro al minuto per sostare qui !!!



(...anche te Alessandro-con-Mercedes)


 

lunedì 3 agosto 2009

L'AVVERTIMENTO


 


È la prima volta che compero occhiali belli e COSTOSIGucci 2827 S - 1LB (BA) 


L'altra sera arriva a trovarmi improvvisamente una cugina (ELIANE,che non so se abbia una imponente RC...) ,


per l'immensa gioia (anche) di


LINETTE.


Dopo che io e Eliane siamo uscite di casa disgrazia vuole senza di lei,  essa ha avuto tutto il tempo per sfilare dalla mia borsetta i fantastici Gucci da 250 franchii, che ho da circa 5 giorni,


mordicchiarli bene nella parte finale delle stanghette, (così che ora ho una grattugia appoggiata dietro le orecchie ogni volta che c'è il sole)


e abbandonarli riversi, lente-su-cotto,davanti all'uscio di casa.


La vera notizia: conoscendola poteva fare molto  molto molto più di così, ma è stata buona, per QUESTA VOLTA.


 

mercoledì 29 luglio 2009

mercoledì 1 luglio 2009


Grazie alla vita che, nei momenti più difficili, è capace di farti incontrare i valori più alti.


Grazie a voi che ne siete testimonianza.


Grazie a chi è già andato oltre questo passaggio terreno, per la volontà e la forza di  rimanere  con lo spirito e non solo con il ricordo.


Grazie Annina per l'accenno di sorriso disteso lasciato su tuo volto.

domenica 28 giugno 2009

ANNA


26.6.1950-27.6.2009



 Non ha avuto il tempo per  rivedere la sua bellissima Sardegna.


Ciao cara sorella mia, lascia ogni tanto in giro qualche segno della tua immortalità.

martedì 2 giugno 2009

E diciamocelo: questo blog mi ha un po' stancata. Per ora....;)



Tuttavia si accettano saluti, anche stanchi, anche solo tre puntini se proprio... Persino solo il nome. Le iniziali mi sembra eccessivo dai.

domenica 17 maggio 2009

martedì 5 maggio 2009

                      MA CHI, IO???



leggo:


Il Papà (della 18enne-ndr) : è mio Amico, parte tutto da me


Eppure io questo film l'ho già visto e rivisto....


E-NON-MI -È-MAI -PIACIUTO.


domenica 26 aprile 2009

"SI HA BISOGNO DI SILENZIO": l'ho letto in vari blog.


Forse ci troviamo in  un' epidemia che chiamiamo "silenzio". Probabilmente non solo virtuale. Ma mi pare un genere di silenzio...diverso, questo non mi sembra un silenzio "buono".


È  la sensazione che aleggia, da settimane: un ritrovarsi senza parole, senza cose da dire, e nemmeno da ascoltare. Ognuno convinto che si tratti di un proprio momento di stallo personale, e per sacrosante ragioni, appunto, personali.  In realtà io credo che si aggiri una specie di peste, devo solo capire di quale tipo, con quale decorso, se vada combattuta o se aspettarne la sparizione spontanea. Ma soprattutto vorrei conoscerne il (e LA) fine. Che cosa ci sta comunicando questa peste che sta cucendo le bocche della comunicazione? Mistero.


martedì 14 aprile 2009

In tempi di magra..io ritorno senza sforzo  all'idea iniziale di questo blog:


segnalare blog.


Per esempio questo,


questo.


mercoledì 8 aprile 2009

Pensando al post precedente metto a fuoco una citazione che ho inserito mesi fa sul template. Forse sapevo in quel momento che sarebbero arrivati giorni sconsolati.


Se non ci rimanesse dell'estate


una liquida essenza prigioniera in pareti di vetro,


la bellezza e i suoi effetti sarebbero perduti, né lei né il suo ricordo resterebbero.


Pur incontrando l'inverno, i fiori distillati


perdono solo la loro apparenza


mentre la loro sostanza dolcemente vive


W.Shakespeare


 

domenica 29 marzo 2009

GRAZIE


 



a Clara:


fiordiloto.splinder.comVollbild anzeigen


 


 


 




 


 


a Giovanni:


aaacercasiparole.splinder.com





a Mario: 


mille962.splinder.com




 



a Mariano:


sidney5.splinder.com


 


Non posso che pensarvi, ora, tutti vicini, fra voi. E vicini a noi. 


Mariano avrebbe aggiunto:"con infinito bene".


È così, per ognuno di voi. E che il vostro ricordo, e quello che da voi ho ricevuto, non mi abbandoni mai.

lunedì 23 marzo 2009

venerdì 20 marzo 2009

lunedì 16 marzo 2009

...perchè è così anche nei blog,


capita che il fuoco si indebolisca un po',


e ti chiedi subito, immediatamente, ecco, lo vedi che forse hanno ragione 


quelli che fanno la differenza? che nel reale voler bene è una cosa, e nel virtuale


non ha...infine...reale consistenza?


eppure.


voler bene realmente è un'energia che parte da un cuore reale;


voler bene virtualmente..anche.


dunque...basta sapere che a volte ci vule solo un legnetto.


questo post è un legnetto, per tutti gli affetti -ed è pur sempre un mistero-  importanti nei blog.


perchè meritano un piccolo sforzo. piccolissimo.



 


 

martedì 10 marzo 2009

MULTIMEDIALITÀ AHAHHA


televisione spazzatura by kruder396.


Matrix, dopo 10 minuti 1200 mail. Ma vi pare gestibile una simile follia? 


Televoti, sms, mail, scriveteci dateci la vostra opinione, votate il vostro preferito, votate il vostro spreferito....votate votate, scrivete scrivete,venghino venghino!


Multimediacrazia. Wow che invenzione! Ma chi glielo dice che non se ne può più.


STOP AL TELEVOTOO!!

sabato 7 marzo 2009

STUDIATE IL LATINO, RAGAZZI, STUDIATELO.


Nil Difficile Volenti da kekky64.


Perchè altrimenti non solo ti sentirai marziano  ogni volta che leggerai (aspetta che copio-incollo!) ad majora !", ma saprai con esattezza chirurgica che se oserai appena di striscio lasciarti sfuggire la tua ignoranza di questa parte così vitale della nostra cultura sarai guardato con amabile sospetto, da qualcuno persino con superiorità, ma non da tutti. E il peggio è che sentirai profondamente che in cuor tuo gli stai dando ragione.


Questo post non tanto per affermare che io il latino non lo so proprio, e che studiarlo ora sarebbe la stessa fatica che studiare il cinese.


No, non per questo.


E' solo per chiedere a chiunque utilizzi queste meravigliose parole latine per rafforzare un concetto, o per sintetizzare un problema o per dare colore semantico a una difinizione, che lo sprechi magari quel paio di secondi in più per metterci a fianco una traduzione. Sarà inelegante, certo, come spiegare una barzelletta, ma almeno quelli come me capiranno, e non solo quelli - fortunati e bravi- come loro.


E tuttavia vi dico che ogni volta che molti anni fa  passavo davanti ad un cancello di una bella villa di Rancate io mi fermavo incantata ad assorbire la verità sprigionata da quelle parole che solo in latino potevano veicolare la loro forza intrinseca: "NIL DIFFICILE VOLENTI". L'ho fatta mia, quell'esortazione, sin dalla prima volta che la lessi. Ne ho fatto qualcosa, credo, da allora a oggi.


Ecco a che cosa serve il latino, ragazzi, anche. Studiatelo, studiatelo bene.



martedì 3 marzo 2009

trovato qui:


http://gensil.files.wordpress.com/2008/06/alda-merini-milano-thumb1.jpg?w=297&h=218


 


E’ così che nascono i libri


nell’amore,


e così nascono i libri che nessuno


legge mai,


e così il libro prima di nascere


Dio lo deposita in te


come una manciata di fango che


diventa luce.

sabato 28 febbraio 2009


Scendi da qui , Mario,


quando nei sogni vieni a parlarci?


Torna presto mio caro amico,


torna ancora.

martedì 17 febbraio 2009

L'ipocrisia della verità a oltranza.


Ma quando mai? Quando mai nella vita la verità è una sola ed è tutta quanta espressa?


Quando mai è potuta esistere una civiltà della verità tutta e sempre e soltanto quella?


Chi mai se l'immagina come sarebbe impossibile la vita fatta solo di verità sentenziate?


Ipocriti siamo, se diciamo che sì, che sarebbe possibile, che sarebbe vivibile.


Ma in talune circostanze rieccolo tra i piedi , questo falso mito della verità che riempie le bocche. Il paziente ha il dovere di ascoltarla, la verità, il medico ha il dovere di dirla, la verità, tutta, spietata, carogna. Più tossica del peggior cancro.


Presuntuosi, come quasi sempre. Si raccontano che ciò sia bene, sempre. Che sia etico. Terapeutico, anche? Eh no, qui non mi fregate, nulla che sappia di condanna aiuta a vivere meglio, ad attivare risorse, a sorseggiare speranza, e dovrebbe essere scritto nella Carta dei Diritti dell'Uomo poterne avere sempre, fino all'ultimo sorso di vita.


A che serve? Me lo dicano a che serve non lasciare la speranza.


Siamo ogni giorno inondati di verità approssimative, o delle bugie abilmente ritoccate ,che servono per tenere in equilibrio  le relazioni di ogni genere, anche, e non parlo delle bugie di chi le usa per un proprio vantaggio. Detesto i bugiardi, intendiamoci.


Ma quanto peso ha dunque (contiamolo, misuriamolo) nell'esistenza di una persona l'insieme degli insulti che non ha lanciato a non importa chi, eppure li ha pensati, erano "verità" anch'essi, no? Quanti pensieri non detti all'amico più caro, al collega mediocre, al capo arrogante e un po' stupido, al prete con la faccia poco raccomandabile, al conferenziere noioso all'inverosimile,  eppure gentilmente applaudito, verità a innaffiatoio a..chiunque, in qualunque momento.


La verità va detta o non va detta, a seconda dei danni che può arrecare. Dilla in un altro modo, castrane il pezzo più orripilante, e darai vita alla vita di chi non osa più sperarci. C'è tempo per morire, c'è tempo. E non sta a te, dottore o professore, stabilire e sentenziare quanto ce ne sia.  Lasciamo pure a Dio e alla Provvidenza qualcosa, ancora.


Questo per dire che è bastata l'intelligenza di una dottoressa che ha proferito pochissime parole, che dicevano più o meno questo: "io proverei, io sono sicurissima che proverei a curarmi con fiducia". E tutte le facce, quella di Anna per prima e la mia e quella di tutti noi che le vogliamo bene hanno ripreso a vivere. Ah, quanto è star bene poter ritrovare un filo d'ossigeno, uno solo, sottile, ma che è come una retta infinita e non come un segmento di pochi centimetri o di pochi mesi, sei mesi o un anno circa. Ma smettiamola di giocare al massacro delle verità che sono comunque così spesso smentite. Non curano solo le medicine, è così difficile accettare questa VERITÀ? Anna, tira fuori la tua grinta, trasformala in voglia di vivere e di battere il male. Non è sfidare il destino, questo, è solo darsi da fare con lo spirito giusto. Tu ami la vita al punto d'aver smesso di fumare un anno fa, ora prenditi quanto ti spetta, fallo fuori quel cancro maledetto. Fallo fuori. Con tutto l'amore per la vita che puoi dare. E con i tuoi rossi tacchi a spillo, ma certo!

mercoledì 11 febbraio 2009

Il post del Signor Mariano rimbalza qui da me...e porta una parola che non ho mai amato molto*, ma ci sto ripensando: SPERANZA.


Primule Primroses da pizzodisevo.


* sarei per indole più per la FIDUCIA, ma speranza oggi va bene, va benissimo.

sabato 7 febbraio 2009

LA MIA FAMIGLIA NUMEROSA


Sette in tutto: 5 sorelle e due fratelli.


Ve l'immaginate il casino.


Le grandi feste di famiglia, le bisticciate, le alleanze mutevoli, la felicità di essere così invidiabilmente in taaaanti!


Ve lo immaginate facilmente che si invecchierà tutti, ognuno con il proprio carattere, se possibile magari un po' migliorato (certe frizioni fra sorelle...uh che scintille a volte!...)


Ve lo immaginate però che una si prepari ad vedersi attorno ai (lontani mille vite) 80-90 anni  fare progetti di gite, di crociere, di feste con nipoti e pronipoti, tutti così marcatamente segnati dal marchio DE-PARIS.


Sono così tante le cose che si possono immaginare, guardando avanti molto avanti nella propria storia famigliare. Mucchi di fotografie che aspettano di uscire dalla pellicola del tempo. Del tempo generoso.


E adesso questi medici non possono venirti a dire che  la tua sorella maggiore, con la quale hai qualche incomprensione ancora un po' radicata in corso, ma tanto il tempo l'aggiusterà, così almeno hai sempre pensato, adesso non possono venirti a raccontare che  non ha la banalissima labirintite  che si pensava fino a ieri sera, ma che ha nel cervello un tumore agitato e feroce. No, che questo non lo metti in conto.


Per questo non badate a come sarò in questi giorni, miei cari amici: perchè io ho il cervello che ha capito tutto, e ne è sconvolto all'inverosimile, ma il cuore è qui tutto sballato,  rimbalza di qua e di lé e non ci capisce nulla, e prova a ripetere inebetito MA NON E' VERO, MA NON E' VERO, VEDRAI CHE NON E' VERO.  Non ho idea di quante probabilità ci siano per dargli ragione, ma credo che siano ...pochissime.  Dovrò andare a prendere in prestito lacrime da qualche parte, perchè qui se ne stanno rovesciando troppe.


 

martedì 27 gennaio 2009

mercoledì 21 gennaio 2009

giovedì 15 gennaio 2009

HO BISOGNO DI UN'IMMAGINE SEMPLICE, QUASI NAÏVE, PER DIRE QUANTO SONO PROFONDAMENTE FELICE IN QUESTO MOMENTO. MA PERCHÈ POI SI PIANGE QUANDO SI È COSÌ FELICI?