mercoledì 20 dicembre 2006

Leggo su http://bananabis.splinder.com/tag/platinette_barbuto :


"Siccome non c'è più vergogna, Giuliano Ferrara – interrogato l'altro giorno dal Tribunale di Parigi nel processo intentatogli da Antonio Tabacchi per aver pubblicato sul Foglio un articolo dello scrittore per Le Monde, ma non ancora uscito - ha spiegato ai giudici che lui rappresenta la nuova frontiera del giornalismo, che prescinde dalla verità. L'argomento del contendere è il suo ruolo di informatore prezzolato della Cia ai tempi di Craxi: dice che, sì, fu lui stesso a rivelarlo nell'autobiografia pubblicata sul Foglio. Ma era «una provocazione». Insomma, s'era inventato tutto e ora sfida i giudici di Parigi a dimostrare ciò che lui ha scritto di se stesso, perché di ciò che lui ha scritto di se stesso «non ci sono le prove». Insomma, giura di dire la falsità, tutta la falsità, nient'altro che la falsità. Figurarsi le facce dei giudici parigini dinanzi a un «giornalista», già ministro, che si vanta di raccontare ai suoi lettori un sacco di fregnacce sulla sua vita e aggiunge: trovate le prove di quel che scrivo, se ne siete capaci; tanto lo so che non le troverete mai, perché come mento io non mente nessuno. "