mercoledì 23 dicembre 2009

Introduco la moda della vacanza al cellulare. Ha pur diritto a qualche giorno di ferie: io gli lascio un paio di settimane, e mi dispiace per chi mi manderà gli auguri via sms...purtroppo non li leggerò. In compenso io gli auguri glieli faccio qui, e se possibile direttamente a casa mia, davanti alle tonnellate di biscottini di Natale appena sfornati da mia figlia. Vi aspettiamo a tavola.


BUON NATALE



(Annina sembra la tua tavola, che nostalgia...Buon Ntale mia cara sorella. Buon Natale.)

domenica 13 dicembre 2009

AL LUPO, AL LUPO!


Per ora l'audience delle tv del potere  è catturato ogni giorno, ogni domenica compresa con programmi che pagano (tanto, immagino) personaggi bravissimi a provocare risse verbali . Non si vuole conversare, confrontare pareri opposti, si vuole soltanto che ognuno trovi contro chi urlare. Più che può, senza freni inibitori. Ore di programmi televisivi moralmente, eticamente vergognosi. Bel modo di infischiarsene delle responsabilità sociali dei media, bel modo di imporre modelli che del rispetto per l'altro non hanno alcuna idea. Io continuo a chiedermi: che società vuole forgiare un potere che fa sistematicamente dell'arroganza il suo modo abituale di comunicare? Una società di individui fragili e vuoti, che poi passino come niente (come se tutto fosse in fondo nient'altro che uno show) dalle parole violente agli atti violenti, 'che tanto da lì a là è un attimo, per esprimere disappunto? Oppure?


Saranno pure insignificanti coincidenze, ma su Repubblica del giorno prima dell'aggressione al Premier leggo a pagina 6: "Rammarico e preoccupazione per le parole pronunciate dal presidente del Consiglio, che sono un violento attacco a istituzioni di garanzia". a pagina 9: "Letta si giustifica: 'Silvio va capito'.." (ndr): a qualcuno riesce difficile. A me viene non so perchè in mente la scarpa addosso a Bush, gesto da stigmatizzare, ma che  "va capito" in un contesto che esca dalla sfera privata di un individuo ...fuori di testa..

domenica 6 dicembre 2009

5 DICEMBRE 2009, UNA DATA STORICA



Dall'Estero vi  siamo vicini, cari amici, con fiducia e speranza.


No B. Day, l’intervento di José Saramago





di José Saramago

Se Cicerone ancora vivesse con voi, non direbbe: “Fino a quando, Catilina, abuserai della nostra pazienza?” e aggiungerebbe “Fino a quando, Berlusconi, attenterai contro la nostra democrazia?”. Si tratta di questo. Con la sua idea particolare sulla ragione d'essere ed il significato della istituzione democratica, Berlusconi ha trasformato in pochi anni l'Italia nell'ombra grottesca di un Paese ed una grand parte di italiani in una moltitudine di burattini che lo seguono senza rendersi conto di camminare verso l'abisso della dimissione civica definitiva, verso il discredito internazionale, fino al ridicolo assoluto.

Con la sua storia, la sua cultura, con la sua innegabile grandezza, l'Italia non merita il destino che Berlusconi ha tracciato con cinica freddezza e senza la minima traccia di decenza politica, senza il più elementare senso di vergogna di se stesso. Mi piace pensare che la gigantesca manifestazione di oggi contro la “cosa” Berlusconi, dove verranno lette queste parole, si trasformerà nel primo passo verso la libertà e la rigenerazione dell'Italia.