mercoledì 31 maggio 2006

domenica 28 maggio 2006

Dolce e chiara è la notte... (ah sì?)



Parla del naufragare, Hladick. So come ci si sente. Ma so anche che  abbiamo sia io che lui due figli grandiosi e concreti : figli siffatti non permettono il naufragio.


Di nuovo, ci vorrebbe la poesia di Dorothy Parker, dove elenca un certo numero di ragioni convincenti per non piacersi, non amarsi,non poter piacere né poter essere amata. La cui conclusione, a sorpresa, è "son certo sul punto di innamorarmi di nuovo". * Voilà. Supponendo che la stesura di quei versi sia stata lenta, com'è la vita durante le fasi dei grandi cambiamenti, io mi trovo ancora nelle righe soprastanti : di quel finale leggero e fiducioso nessuna traccia, per ora. Buio. Ma non quel buio che descriveva mio padre quando raccontava la valanga di Airolo " guardavi fuori ed era tutto nero, nero! vedevi solo nero." No, qui è come una normalissima serata addirittura serena, guardo fuori e vedo tutto, se lo faccio con impegno; sono solo i colori che per essere di nuovo riconoscibili hanno bisogno del ritorno del sole, dopo questo lunghissimo inverno.  Eppure, se mi vedi, sono raggiante come sempre, forse persino bella. Forse siamo fatti con due ancore, se quella interna è stordita si attiva quella esterna: le amiche (in  senso almodovaresco), le letture ( fa bene leggere Jehoshua, per esempio),  i capelli ben messi, le unghie laccate,sferruzzare persino. E i bisticci educativi (un po' pasticciati invero)  con i due finti "già grandi" che girano per casa sentendosi dei principi. 


*Certo che se una buonanima mi pubblicasse quella poesia sarebbe un gesto davvero apprezzato.


 

venerdì 26 maggio 2006

 


COMUNICATO STAMPA
In data odierna si è tenuta la Conferenza stampa per presentare le
manifestazioni 1000 donne per la pace che si terranno in Ticino dal 28
maggio al 14 giugno, allo scopo di dare visibilità all’importante
iniziativa di candidare per il premio Nobel per la Pace 2005, 1000 donne
provenienti da 140 paesi di tutto il mondo .

Da quando nel 1901 il Premio Nobel per la Pace è stato istituito sono
stati premiati soprattutto gli uomini, 12 le donne che lo hanno ricevuto
(vedi allegato).
L’iniziativa della socialista bernese Ruth-Gaby Vermot-Mangold di
candidare non una singola donna distintasi nel panorama internazionale
per la propria attività in favore della pace, ma di valorizzare decine,
centinaia, migliaia di donne che nell’anonimato dei gesti quotidiani
promuovono azioni meritevoli di essere conosciute, getta uno sguardo
nuovo ed estremamente attuale su come gestire la pace al di là dei
proclami e degli accordi ufficiali (probabilmente necessari ma non
sufficienti per garantire la pace).

Ruth- Gaby Vermut- Mangold, nel 2003 promuove questa iniziativa
singolare che grazie alla sua determinazione, all’intensa rete creatasi
a livello internazionale, dopo quasi due anni porta alla candidatura di
1000 donne per il premio Nobel per la pace. Spiega così com’è nata
l’idea:

"Ho avuto l’idea di questa iniziativa quando, dopo anni di lavoro
antropologico condotto in Africa, e dopo essere diventata responsabile
della commissione riguardante la migrazione e i problemi dei profughi,
ho visto donne in tutte le parti del mondo che lavoravano per alleviare
le sofferenze in aree colpite dalla guerra e dal conflitto. Esse
lavorano coraggiosamente in condizione di grande e personale rischio,
perché hanno la visione di un mondo migliore. Le loro attività sono
nascoste e ricevono poca visibilità. Il Premio Nobel per la Pace ha
tentato di dare visibilità principalmente al lavoro degli uomini."

La scelta dei commissari, come sappiamo, è stata quella di assegnare il
premio Nobel per la pace 2005 all’egiziano El Baradei, direttore
generale International Atomic Energy Agency (IAEA).

Per noi però il nobel per la pace 2005 è moralmente loro. Nonostante sia
mancato questo riconoscimento ufficiale, l’iniziativa ha conseguito un
grande traguardo: rendere visibili 1000 donne, per rappresentare tutte
coloro che ogni giorno spendono la propria vita per la pace e creare una
rete internazionale di sostegno..

Le candidate provengono da 140 paesi e sono state selezionate con
l’aiuto di 20 coordinatrici che hanno raccolto proposte e segnalazioni
in tutto il mondo. Sono donne di estrazioni sociali e religioni diverse:
insegnanti, contadine, manager e artiste, che ogni giorno con il loro
lavoro ed esempio cercano di diffondere la cultura della pace.

Per rendere visibili l’impegno per la pace  il Coordinamento donne della
sinistra in collaborazione con il Gruppo donne per la pace Ticino ha
voluto riportare questa iniziativa anche i Ticino. Riportarla in Ticino
dopo che il progetto è stato presentato durante una giornata al centro
Monte Verità.

PROGRAMMA DELLE MANIFESTAZIONI

L’abbiamo voluto fare con una esposizione che dà un volto alle 1000
candidate al Nobel. Un allestimento curato da Michela Voegeli e Sarah
Venduri, due studentesse all’ultimo anno della CSIA che con passione e
impegno hanno interpretato lo spirito del progetto.

L’esposizione si aprirà domenica 28 maggio alle ore 10.30. In quella
occasione sarà presente la signora Irene Rodriguerz, candidata per la
svizzera, donna che si batte da molti anni per i diritti fondamentali
degli immigrati clandestini e dà voce a chi non ne ha.

Contrariamente a quanto previsto nel programma, non potrà essere con noi
l’ideatrice di questa iniziativa, Ruth-Gaby Vermut-Mangold perché
impegnata in un progetto di pace in Palestiana. Un viaggio che era stato
inizialmente annullato ma che all’ultimo momento ha potuto realizzarsi.

Al suo posto interverà Nicci Simmonds, neozelandese, attualmente lavora
come amministratrice del progetto a Berna. Nicci Simmonds è stata attiva
nel progetto fina dalla nascita ed è stata coordinatrice dell’iniziativa
per la regione del Pacifico.

10 giugno 2006, ore 20.30

Oltre all’esposizione il 10 giugno è prevista una tavola rotonda dal
titolo “progetti di donne, progetti di pace” Un importante appuntamento
per riflettere su alcuni progetti di pace promossi da donne ticinesi che
quotidianamente si impegnano a creare le condizioni affinché la pace sia
un’esperienza del quotidiano. La pace quindi non solo come assenza di
guerra, ma come qualità della vita, come garanzia dei bisogni e dei
diritti fondamentali, come affermazione di libertà dalla povertà, dalla
prevaricazione e dalla violenza.

L’iniziativa si completa anche di un fascicolo dove sono raccolte le
storie tradotte in italiano di una ventina di donne candidate, tratte
dal libro 1000 PeaceWomen Across the Globe. Infatti il materiale a
disposizione sull’iniziativa è essenzialmente in inglese e ci è sembrato
importante integrare all’esposizione anche un piccolo documento a
disposizione di un pubblico italofono.

martedì 23 maggio 2006

        Volver - Tornare locandina del film


 


 


 


Lasciamo le recensioni ai recensori. A noi profani qualche considerazione collaterale, alla buona.


In VOLVER (Pedro Almodovar) quasi non ci sono gli uomini. Apparentemente.  C'è una donna, con sua figlia, sua sorella, sua madre, la zia, la cugina. Lavorano, amano, si prendono cura l'una dell'altra, ammazzano, perdonano, si aiutano, ironizzano,si confidano, piangono, ridono, rinascono. 


Gli uomini non ci sono proprio? Sì che ci sono,  ma di una tale miseria psichica, affettiva, vitale, che il regista se ne sbarazza subito, e lascia che le donne vivano riparando (come possono , persino ammazzando)  i danni commessida quegli uomini (padri o mariti)  egoisti, stupratori, inutili. A nessuna di queste donne  Almodovar consegna l'attesa (che sarebbe infine ovvia , per tutte noi che nei personaggi di un film vogliamo identificarci)  di  un sogno d'amore . E, a guardar bene non ci meraviglieremmo nemmeno tanto se sulla scena ne apparisse uno inizialmente diverso dai precedenti, ma che  dovesse rivelarsi nel giro di un paio di scene successive  sottosvisuppato né più né meno degli altri. In ogni film di Almodovar è così: l'uomo che non sia amico e complice delle donne è svergognato, escluso. Non serve a nulla, nemmeno per farci un film. Inutile alla società, alle passioni, al bisogno che ha la vita stessa ( l'eros)  della spinta di tutti.  


Si esce da questo film con la voglia di parlare con gli uomini, e cercarne la complicità, condividerne l'eros, progettare insieme.  Sapere che uomini  siffatti esistono. Anche se non sono la maggioranza dai diciamolo


 

mercoledì 17 maggio 2006

martedì 16 maggio 2006

Adoro, ma proprio tanto, le persone che mettono sul piatto della comunicazione le cose che NON sanno, le meravigliose persone che cercano incessantemente di capire. Quelle che hanno già capito sin troppo (rispetto alla massa ignorante) mah... sono un po' noiose, eppure anch'esse, proprio per questo, interessanti. Giacché quando tolgono la maschera rivelano tratti umani molto più intelligenti e geniali del loro accademico sapere.


Ma è possibile che una non possa immaginare  un aggiornamento automatico del proprio blog, che ad esempio altri blogger si intrufolino , stanchi di troppa pigrizia della titolare ufficiale, e pòstino (senza l'accento cambia tutto :-)) in sua vece qualcosa di INTERESSANTE? Non dico un blog condiviso, semplicemente io lascio (come nella vita) l'uscio di casa aperto, e chi arriva porta qualcosa, per esempio un mazzone di rose come queste (che comunque ho dovuto cercare io, perchè se aspettavo voi ...eh !!



Oppure si porta via la cesta dei panni da stirare 


mercoledì 3 maggio 2006


eccovi infine la conferma dell'incontro PAROLE NEL BOSCO, che si terrà a Meride (Svizzera, Cantone Ticino, vicino a Mendrisio) la prossima domenica 7 maggio (dalle 10.30 alle 18.00)


 


Il bosco di Colombina, ci accoglierà per le scritture che gli son dovute:


Sotto gli abeti tanti tavolini-scrittoio:


-         di cancellazione, per liberare, parole prigioniere nelle pagine dei giornali;


-         di annodamento, per legare, in racconti e poesie, scritture filanti su fettucce di stoffa e di carta;


-        di impertinenza: le cose di strada e di bosco ( pigne, bastoncini, sassi, cortecce, tegole, assi… ) saranno impertinenti supporti - superficie per la scrittura e stimoli  per l’ideazione (all'ignaro passante si offriranno cestini diversi & assortiti per costruire racconti: una bacca, un po' di muschio, tre pinoli, un filo d'erba e la richiesta di inventare una storia...);


-         di sapori, ovviamente J


-         e di altro ancora….


Potete venire da soli, in compagnia, con suocere e nuore, amiche, amici, nipotini e cugini, figlioli e figliole. Insomma, tutti quelli che vi va di portare. Importante per tutti: ricordarsi di portare con sé il proprio pic-nic (con tovaglia a quadretti o non.. ) e se possibile anche tavolini e sedie da campeggio.


Annunciarsi qui!