venerdì 26 maggio 2006

 


COMUNICATO STAMPA
In data odierna si è tenuta la Conferenza stampa per presentare le
manifestazioni 1000 donne per la pace che si terranno in Ticino dal 28
maggio al 14 giugno, allo scopo di dare visibilità all’importante
iniziativa di candidare per il premio Nobel per la Pace 2005, 1000 donne
provenienti da 140 paesi di tutto il mondo .

Da quando nel 1901 il Premio Nobel per la Pace è stato istituito sono
stati premiati soprattutto gli uomini, 12 le donne che lo hanno ricevuto
(vedi allegato).
L’iniziativa della socialista bernese Ruth-Gaby Vermot-Mangold di
candidare non una singola donna distintasi nel panorama internazionale
per la propria attività in favore della pace, ma di valorizzare decine,
centinaia, migliaia di donne che nell’anonimato dei gesti quotidiani
promuovono azioni meritevoli di essere conosciute, getta uno sguardo
nuovo ed estremamente attuale su come gestire la pace al di là dei
proclami e degli accordi ufficiali (probabilmente necessari ma non
sufficienti per garantire la pace).

Ruth- Gaby Vermut- Mangold, nel 2003 promuove questa iniziativa
singolare che grazie alla sua determinazione, all’intensa rete creatasi
a livello internazionale, dopo quasi due anni porta alla candidatura di
1000 donne per il premio Nobel per la pace. Spiega così com’è nata
l’idea:

"Ho avuto l’idea di questa iniziativa quando, dopo anni di lavoro
antropologico condotto in Africa, e dopo essere diventata responsabile
della commissione riguardante la migrazione e i problemi dei profughi,
ho visto donne in tutte le parti del mondo che lavoravano per alleviare
le sofferenze in aree colpite dalla guerra e dal conflitto. Esse
lavorano coraggiosamente in condizione di grande e personale rischio,
perché hanno la visione di un mondo migliore. Le loro attività sono
nascoste e ricevono poca visibilità. Il Premio Nobel per la Pace ha
tentato di dare visibilità principalmente al lavoro degli uomini."

La scelta dei commissari, come sappiamo, è stata quella di assegnare il
premio Nobel per la pace 2005 all’egiziano El Baradei, direttore
generale International Atomic Energy Agency (IAEA).

Per noi però il nobel per la pace 2005 è moralmente loro. Nonostante sia
mancato questo riconoscimento ufficiale, l’iniziativa ha conseguito un
grande traguardo: rendere visibili 1000 donne, per rappresentare tutte
coloro che ogni giorno spendono la propria vita per la pace e creare una
rete internazionale di sostegno..

Le candidate provengono da 140 paesi e sono state selezionate con
l’aiuto di 20 coordinatrici che hanno raccolto proposte e segnalazioni
in tutto il mondo. Sono donne di estrazioni sociali e religioni diverse:
insegnanti, contadine, manager e artiste, che ogni giorno con il loro
lavoro ed esempio cercano di diffondere la cultura della pace.

Per rendere visibili l’impegno per la pace  il Coordinamento donne della
sinistra in collaborazione con il Gruppo donne per la pace Ticino ha
voluto riportare questa iniziativa anche i Ticino. Riportarla in Ticino
dopo che il progetto è stato presentato durante una giornata al centro
Monte Verità.

PROGRAMMA DELLE MANIFESTAZIONI

L’abbiamo voluto fare con una esposizione che dà un volto alle 1000
candidate al Nobel. Un allestimento curato da Michela Voegeli e Sarah
Venduri, due studentesse all’ultimo anno della CSIA che con passione e
impegno hanno interpretato lo spirito del progetto.

L’esposizione si aprirà domenica 28 maggio alle ore 10.30. In quella
occasione sarà presente la signora Irene Rodriguerz, candidata per la
svizzera, donna che si batte da molti anni per i diritti fondamentali
degli immigrati clandestini e dà voce a chi non ne ha.

Contrariamente a quanto previsto nel programma, non potrà essere con noi
l’ideatrice di questa iniziativa, Ruth-Gaby Vermut-Mangold perché
impegnata in un progetto di pace in Palestiana. Un viaggio che era stato
inizialmente annullato ma che all’ultimo momento ha potuto realizzarsi.

Al suo posto interverà Nicci Simmonds, neozelandese, attualmente lavora
come amministratrice del progetto a Berna. Nicci Simmonds è stata attiva
nel progetto fina dalla nascita ed è stata coordinatrice dell’iniziativa
per la regione del Pacifico.

10 giugno 2006, ore 20.30

Oltre all’esposizione il 10 giugno è prevista una tavola rotonda dal
titolo “progetti di donne, progetti di pace” Un importante appuntamento
per riflettere su alcuni progetti di pace promossi da donne ticinesi che
quotidianamente si impegnano a creare le condizioni affinché la pace sia
un’esperienza del quotidiano. La pace quindi non solo come assenza di
guerra, ma come qualità della vita, come garanzia dei bisogni e dei
diritti fondamentali, come affermazione di libertà dalla povertà, dalla
prevaricazione e dalla violenza.

L’iniziativa si completa anche di un fascicolo dove sono raccolte le
storie tradotte in italiano di una ventina di donne candidate, tratte
dal libro 1000 PeaceWomen Across the Globe. Infatti il materiale a
disposizione sull’iniziativa è essenzialmente in inglese e ci è sembrato
importante integrare all’esposizione anche un piccolo documento a
disposizione di un pubblico italofono.

6 commenti:

  1. Bella manifestazione. Ne farò un link. Buon finesettimana, Ardovig

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  2. Grazie Ardovig. Buon finesettimana anche a te !

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  3. acc: è già iniziata? mi sono gia persa qualcosa ? e sì che il volantino ce l'ho ma non so più dove l'ho cacciato...! Help :-)

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  4. Che bella questa iniziativa, la appoggio :)
    Ciao, Mirella. Buona notte

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  5. Che bella questa iniziativa, la appoggio :)
    Ciao, Mirella. Buona notte

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  6. Grazie per questa illustrazione dell'iniziativa. Maria Grazia.

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