STUDIATE IL LATINO, RAGAZZI, STUDIATELO.
Perchè altrimenti non solo ti sentirai marziano ogni volta che leggerai (aspetta che copio-incollo!) “ad majora !", ma saprai con esattezza chirurgica che se oserai appena di striscio lasciarti sfuggire la tua ignoranza di questa parte così vitale della nostra cultura sarai guardato con amabile sospetto, da qualcuno persino con superiorità, ma non da tutti. E il peggio è che sentirai profondamente che in cuor tuo gli stai dando ragione.
Questo post non tanto per affermare che io il latino non lo so proprio, e che studiarlo ora sarebbe la stessa fatica che studiare il cinese.
No, non per questo.
E' solo per chiedere a chiunque utilizzi queste meravigliose parole latine per rafforzare un concetto, o per sintetizzare un problema o per dare colore semantico a una difinizione, che lo sprechi magari quel paio di secondi in più per metterci a fianco una traduzione. Sarà inelegante, certo, come spiegare una barzelletta, ma almeno quelli come me capiranno, e non solo quelli - fortunati e bravi- come loro.
E tuttavia vi dico che ogni volta che molti anni fa passavo davanti ad un cancello di una bella villa di Rancate io mi fermavo incantata ad assorbire la verità sprigionata da quelle parole che solo in latino potevano veicolare la loro forza intrinseca: "NIL DIFFICILE VOLENTI". L'ho fatta mia, quell'esortazione, sin dalla prima volta che la lessi. Ne ho fatto qualcosa, credo, da allora a oggi.
Ecco a che cosa serve il latino, ragazzi, anche. Studiatelo, studiatelo bene.
però anche il greco a questo punto, non trovi? col suo bell'alfabeto... :-)
RispondiEliminaLo studio del latino (e anche del greco), purtroppo abbandonato, è alla base di una maggiore comprensione dell'italiano.
RispondiEliminaConcordo comunque con te. A cominciare dalla numerazione romana che ormai non ha alcun senso pratico.
In una conferenza ho udito il relatore fare una citazione latina "alla rovescia", "A chi giova?" disse, e per chiarire aggiunse "Cioè, cui prodest?", suscitando l'ilarità della platea. Ardovig
Lo studio del latino (e anche del greco), purtroppo abbandonato, è alla base di una maggiore comprensione dell'italiano.
RispondiEliminaConcordo comunque con te. A cominciare dalla numerazione romana che ormai non ha alcun senso pratico.
In una conferenza ho udito il relatore fare una citazione latina "alla rovescia", "A chi giova?" disse, e per chiarire aggiunse "Cioè, cui prodest?", suscitando l'ilarità della platea. Ardovig
Io, sulla mia casa scriverei "Carpe diem"...
RispondiEliminaPer quanto riguarda la tua ciatzione Mirella, forse dovrei farla mia anch'io. Spesso invece, cedo, vinta più dalla mia insicurezza che dalla mancanza di volontà. Ti penserò martedì...
In ogni caso bellissimo post, scritto con grande eleganza, nonostante la mancanza del latino...
c.
Io, sulla mia casa scriverei "Carpe diem"...
RispondiEliminaPer quanto riguarda la tua ciatzione Mirella, forse dovrei farla mia anch'io. Spesso invece, cedo, vinta più dalla mia insicurezza che dalla mancanza di volontà. Ti penserò martedì...
In ogni caso bellissimo post, scritto con grande eleganza, nonostante la mancanza del latino...
c.
un abbraccio speciale oggi, mirella!
RispondiEliminawww.mariarubini.wordpress.com
un abbraccio speciale oggi, mirella!
RispondiEliminawww.mariarubini.wordpress.com
Ciao Mir, un saluto ed un sorriso
RispondiEliminaCiao Mir, un saluto ed un sorriso
RispondiEliminaforse è più utile studiare te ;o)
RispondiEliminaMirella, la ringrazio del suo essere sempre presente.
RispondiEliminaMariano
Mirella, la ringrazio del suo essere sempre presente.
RispondiEliminaMariano
;-)
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