La storia del ranocchio e della principessa finiranno per trovare in questa perdita della
mercoledì 28 dicembre 2011
La storia del ranocchio e della principessa finiranno per trovare in questa perdita della
sabato 12 novembre 2011
martedì 8 novembre 2011
Oggi giornata storica? Pare un bel giorno per un nuovo inizio.
giovedì 3 novembre 2011
RINGRAZIO EMANUELA E BARBARA, E GIOVANNI NUTI
http://reteuno.rsi.ch/home/networks/reteuno/oraDelTe/2011/10/26/figlie-di-poetessa.html
Ringra
lunedì 10 ottobre 2011
In un momento
Sono sfiorite le rose
I petali caduti
Perché io non potevo dimenticare le rose
Le cercavamo insieme
Abbiamo trovato delle rose
Erano le sue rose erano le mie rose
Questo viaggio chiamavamo amore
Col nostro sangue e colle nostre lagrime facevamo le rose
Che brillavano un momento al sole del mattino
Le abbiamo sfiorite sotto il sole tra i rovi
Le rose che non erano le nostre rose
Le mie rose le sue rose
di Dino Campana
giovedì 6 ottobre 2011
giovedì 29 settembre 2011
venerdì 23 settembre 2011
giovedì 22 settembre 2011
http://www.corriere.it/cultura/11_settembre_09/il-leone-gentile-del-panshir-prima-vittima-del-terrore-ettore-mo_667b8b06-dac0-11e0-9c9b-7f60b377ee16.shtml
sabato 3 settembre 2011
http://www.youtube.com/watch?v=6g19G06nLxU
Si scoprirà che esiste anche un sistema di "intelligenze-specchio": se ne vedono effetti e vantaggi quando un gruppo di lavoro(o di chiacchiere amene) è bene assortito.
Ma per ora accontentiamoci di una scoperta agli inizi.
http://www.youtube.com/watch?NR=1&v=lih0Z2IbIUQ
http://www.youtube.com/watch?v=_JmA2ClUvUY&feature=player_embedded
giovedì 1 settembre 2011
Non mi piaccio neanche un po’.
Cavillo, litigo, mi lagno e mi lamento.
La casa mi sta stretta.
L’idea di un uomo mi fa star male…
Sono certo sul punto di innamorarmi di nuovo.
Dorothy Parker
(e pazienza, ma il blog non ne farà le spese, questo lo prometto !!!)
lunedì 8 agosto 2011
lunedì 11 luglio 2011
I primi giorni quel ritratto l'ha seguita dappertutto, non si spostava da qui a lì senza portarlo con sè (una tenerezza infinita). Vicino, ancor di più, se possibile, al suo corpo, al suo cuore, ai suoi occhi persi. Ai suoi pensieri senza ancoraggi.
Questo post è per Malù, sì.
lunedì 30 maggio 2011
C'è da perdersi, nel blog bellissimo di Matisse.
(l'immagine è di proprietà del blog citato)
giovedì 26 maggio 2011
mercoledì 25 maggio 2011
Sul blog di Claudia De Lillo si accende una discussione sull'opportunità di parlare di politica ai figli.
E trovo un commento bellissimo.
Questo:
io e mio marito pensiamo di parlare di politica ai bambini in ogni istante:
- è politica quando non gli faccio mettere i piedi sul sedile del treno: a casa metti i piedi sul divano? no, quindi ci vuol maggior rispetto per le cose di TUTTI (nb non di NESSUNO!)
-è politica quando gli facciamo rispettare una fila e anche senza sbuffare perchè è CIVILE!
-è politica quando in metrò mi alzo e li facciamo alzare per far posto ad un anziano
-è politica quando parliamo fra di noi e con loro in modo garbato e gentile
-è politica quando NON parliamo male delle maestre ma gli facciamo notare che noi facciamo un altro lavoro e quindi le ESPERTE sono loro
-è politica quando inviatiamo TUTTI e dico TUTTI i compagni di classe alle loro feste di compleanno
-è politica quando non insultiamo l'automobilista che non parte dopo 1 sec dal verde
-è politica quando andiamo insieme a cercare un cestino
-è politica quando NON esaltiamo il successo facile e i soldi facili
-è politica quando alla domanda:"MA NOI SIAMO RICCHI?" la nostra risposta è :" no, ma per fortuna abbiamo quanto ci basta e poi secondo voi è così importante essere ricchi?"
la politica è nel quotidiano, con o senza nomi!
sabato 21 maggio 2011
In qualsiasi modo si concluda il processo per stupro, Strauss-Kahn avrà una pensione pari a 250.000 dollari all'anno. Il Fondo monetario internazionale pagherà infatti al suo ex direttore generale la pensione standard, più un supplemento e una liquidazione negoziate nel contratto di assunzione stipulato nel 2007.
Documenti del Fondo e un portavoce sentito dalla rete tv Cnbc rivelano che Dsk (KOSDAQ: 109740.KQ - notizie) ha diritto alla pensione come tutti gli ex dipendenti del Fondo, ma soprattutto prenderà un supplemento che dopo tre anni di servizio è pari al 60 per cento del salario, di 420.000 dollari esentasse al momento dell'assunzione.
Fonte:
http://it.finance.yahoo.com/notizie/Pensione-250mila-euro-all-trend-3080457286.html?x=0
mercoledì 4 maggio 2011
Pensavo di essere l'unica, a sentire un punto preciso del plesso solare che mi pungolava ogni volta che sentivo e risentivo la notizia dell'uccisione dello sceicco cattivone. E allora mi unisco non ai fuori di testa, che cercherebbero persino le prove del mancato allunaggio. No, mi unisco solidale e perdente a tutti gli altri che come me semplicemente sanno riconoscere che se te la sparano troppo grossa c'è qualcosa che puzza.
Non ci credo. Qui non me la state raccontando giusta.
lunedì 25 aprile 2011
venerdì 15 aprile 2011
SE NON ALTRO...
Se non altro perchè ci sono voluti tre anni (un po' di più!)
Se non altro perchè è bello poter dire c'ero anch'io
anzi perchè c'eravamo anche noi
e perchè quel sabato otto marzo, giorno della prima manifestazione (una folla che nessuno s'aspettava) con me c'era l'Annina, che gridava più forte di me "Giù! le mani! dalle O-Ffi-Cine!"
Se non altro perchè m'ero pure innamorata di un operaio dolcissimo e grintosissimo,
Ma soprattutto perchè ero ingenuamente certa che con tutto quel materiale che stavo registrando mi sarebbe uscito dalle mani di lì a poco un documentario radiofonico fantastico. Signori aspettatevi il capolavoro del millennio, dicevo tra me per darmi coraggio.
Se non altro per riconoscere la mia audacia nel riprendere lo scatolone di tutte quelle interviste abbandonate nel cassetto tre anni dopo, incapace di farlo prima, perchè prima, tre anni fa, io iniziavo il lavoro e poi mollavo, lo riprendevo e mi arenavo, ricominciavo da capo rovesciando il filo conduttore e di nuovo arrivavo al punto della strada senza uscita.
Se non altro per farmi pac pac sulla spalla, e dirmi brava, te ne sei liberata finalmente di questo senso di colpa.
Sì, ce l'ho fatta, ancora un paio di ritocchini e finalmente il lavoro mastodontico, che mi ha preso un totale di forse mille ore, non credo meno, andrà in onda martedì 19 aprile nella mia Ora del tè, e io spero che a qualcuno di voi venga voglia di ascoltarlo e di emozionarsi, perchè i lavori che si fanno con tanta emozione emozionano chi li riceve. E meno male, perchè lo sciopero dei 430 operai delle Officine FFS (uno sciopero a lieto fine in Svizzera, ma ci pensate?) è stato un nostro grandioso, indimenticabile pezzo di storia. Certo che deve commuoverci riascoltare le loro e le nostre voci, di quelle incredibili irripetibili settimane.
Buon ascolto, su www.reteuno.rsi.ch martedì alle 16.45 :-)
giovedì 31 marzo 2011
Si legge:
La svolta storica nelle Ferrovie arriverà ad autunno, anche se, chi viaggia in treno, si è già accorto da tempo quanto sia cambiato il sistema di tariffazione del treno. Il nuovo sistema non sarà più "classista", almeno apparentemente. "Sui treni Frecciarossa verranno abolite le classi, nel senso di distinzione sociale", ha detto Mauro Moretti, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato.
Sarà introdotto un sistema di 4 livelli di servizio:
- Un primo livello base , comprendente il posto a sedere e basta
- Poi un "premium", che consente di avere anche una bibita e i giornali
- Poi il "business", con interni più confortevoli e un po' di coccole, come il welcome drink e i giornali - e infine il livello "executive", vero e proprio "ufficio viaggiante" dagli spazi ampi, con possibilità di fare riunioni, di avere hostess di bordo dedicate, poltrone in pelle e tavolini, più tutti i "benefit" del business.
n.d.r : basta sostituire la parola "classe" con la parola "livello".
martedì 15 marzo 2011
mercoledì 9 marzo 2011
E oggi constato che è proprio vero, occorre un anno intero, senza sconti, per lasciare (è una sorta di passività-attiva) che si compia una profezia.
Il mantra è questo:
Sono forti le mie mani
Quando afferrano la condanna
E la piegano come un arco
Per scoccare il mio destino.
giovedì 24 febbraio 2011
domenica 20 febbraio 2011
Svegliatevi, esorta Benigni.
mercoledì 16 febbraio 2011
Non si è accorta la Rai che è finito il tempo delle belle statuine al servizio dell'anziano conduttore che ha già avuto tutto e pretende altre briciole, ma ce la fa poco. Vedere le due vallette di Gianni Morandi non fa pena. Dispiace e basta. Fuori tempo. Mi consolo pensando a come la Littizzetto ne approfitterà domenica sera. Ne ha di spunti, oh sì che ne ha.
martedì 15 febbraio 2011
"(...) Lo ha comunicato il presidente dell'ufficio gip Gabriella Manfrin con una nota letta ai giornalisti, in cui si precisa che il processo inizierà il prossimo 6 aprile davanti alla quarta sezione penale del Tribunale di Milano.
Berlusconi sarà giudicato da un collegio composto da tre giudici donne: Giulia Turri, Carmen D'Elia e Orsola De Cristofaro."
Auguri, donne, che la forza e la giustizia vera (non quella dei furbastri) sia con voi.
lunedì 14 febbraio 2011
giovedì 27 gennaio 2011
di Concita De Gregorio
Esistono anche altre donne. Esiste San Suu Kyi, che dice: «Un’esistenza significativa va al di là della mera gratificazione di necessità materiali. Non tutto si può comprare col denaro, non tutti sono disposti ad essere comprati. Quando penso a un paese più ricco non penso alla ricchezza in denaro, penso alle minori sofferenze per le persone, al rispetto delle leggi, alla sicurezza di ciascuno, all’istruzione incoraggiata e capace di ampliare gli orizzonti. Questo è il sollievo di un popolo».
Osservo le ragazze che entrano ed escono dalla Questura, in questi giorni: portano borse firmate grandi come valige, scarpe di Manolo Blanick, occhiali giganti che costano quanto un appartamento in affitto. È per avere questo che passano le notti travestite da infermiere a fingere di fare iniezioni e farsele fare da un vecchio miliardario ossessionato dalla sua virilità. E’ perché pensano che avere fortuna sia questo: una valigia di Luis Vuitton al braccio e un autista come Lele Mora. Lo pensano perché questo hanno visto e sentito, questo propone l’esempio al potere, la sua tv e le sue leader, le politiche fatte eleggere per le loro doti di maitresse, le starlette televisive che diventano titolari di ministeri.
Ancora una volta, il baratro non è politico: è culturale. E’ l’assenza di istruzione, di cultura, di consapevolezza, di dignità. L’assenza di un’alternativa altrettanto convincente. E’ questo il danno prodotto dal quindicennio che abbiamo attraversato, è questo il delitto politico compiuto: il vuoto, il volo in caduta libera verso il medioevo catodico, infine l’Italia ridotta a un bordello.
Sono sicura, so con certezza che la maggior parte delle donne italiane non è in fila per il bunga bunga. Sono certa che la prostituzione consapevole come forma di emancipazione dal bisogno e persino come strumento di accesso ai desideri effimeri sia la scelta, se scelta a queste condizioni si può chiamare, di una minima minoranza. È dunque alle altre, a tutte le altre donne che mi rivolgo. Sono due anni che lo faccio, ma oggi è il momento di rispondere forte: dove siete, ragazze? Madri, nonne, figlie, nipoti, dove siete. Di destra o di sinistra che siate, povere o ricche, del Nord o del Sud, donne figlie di un tempo che altre donne prima di voi hanno reso ricco di possibilità uguale e libero, dove siete? Davvero pensate di poter alzare le spalle, di poter dire non mi riguarda? Il grande interrogativo che grava sull’Italia, oggi, non è cosa faccia Silvio B. e perché.
La vera domanda è perché gli italiani e le italiane gli consentano di rappresentarli. Il problema non è lui, siete voi. Quel che il mondo ci domanda è: perché lo votate? Non può essere un’inchiesta della magistratura a decretare la fine del berlusconismo, dobbiamo essere noi. E non può essere la censura dei suoi vizi senili a condannarlo, né l’accertamento dei reati che ha commesso: dei reati lasciate che si occupi la magistratura, i vizi lasciate che restino miserie private.
Quel che non possiamo, che non potete consentire è che questo delirio senile di impotenza declinato da un uomo che ha i soldi – e come li ha fatti, a danno di chi, non ve lo domandate mai? - per pagare e per comprare cose e persone, prestazioni e silenzi, isole e leggi, deputati e puttane portate a domicilio come pizze continui ad essere il primo fra gli italiani, il modello, l’esempio, la guida, il padrone.
Lo sconcerto, lo sgomento non sono le carte che mostrano – al di là dei reati, oltre i vizi – un potere decadente fatto di una corte bolsa e ottuagenaria di lacchè che lucrano alle spalle del despota malato. Lo sgomento sono i padri, i fratelli che rispondono, alla domanda è sua figlia, sua sorella la fidanzata del presidente: «Magari». Un popolo di mantenuti, che manda le sue donne a fare sesso con un vecchio perché portino i soldi a casa, magari li portassero. Siete questo, tutti? Non penso, non credo che la maggioranza lo sia. Allora, però, è il momento di dirlo.
18 gennaio 2011
http://www.unita.it/firmedonne/
venerdì 21 gennaio 2011
Ciao Italia
di Orazio Martinetti
Sottoscriverebbero oggi, i Consiglieri federali Hans-Rudolf Merz e Micheline Calmy-Rey, queste parole, espresse da Giuseppe Motta nel 1920 nelle vesti di Presidente della Confederazione? Le parole sono queste: «Gli Svizzeri amano l’Italia perché sanno che l’Italia non è soltanto “la terra dei fiori, dei suoni e dei carmi”, ma prima e più ancora la madre del diritto e della civiltà. Gli Svizzeri stimano gli Italiani perché ne conoscono le virtù singolari d’ingegno, di misura, di laboriosità, di sobrietà, di gentilezza. La gentilezza è virtù schiettamente italiana…». Questo pensava e diceva Motta novant’anni or sono, all’indomani della grande guerra, catastrofe immane che aveva dissolto un impero come quello austro-ungarico. L’airolese aveva probabilmente in mente le pagine giobertiane del Primato morale e civile degli italiani.
(...)
Che cosa sta succedendo all’Italia, alla nostra madre culturale, alla custode della nostra lingua? La domanda turba noi, svizzero-italiani, e poi turba tutti coloro che hanno a cuore le sorti dell’italiano e dell’italianità nel mondo. Ma angoscia soprattutto gli italiani stessi, perlomeno coloro che sono sinceramente preoccupati per il clima da basso impero che ha investito il paese, le istituzioni, le università, il mondo dell’informazione, la ricerca scientifica, l’editoria. Noi qui seguiamo i recenti episodi di corruzione e spreco come comitive davanti ad un acquario. Ma per chi questa situazione la vive giornalmente è un dramma. Alcuni di loro – come Giorgio Bocca, Curzio Maltese, Marco Alfieri, Guido Crainz – hanno scritto parole di fuoco sul «declino della nazione» e sul sultano che la guida.
Si dirà che il catalogo di tali vizi non è nuovo, anzi è antico, risalendo addirittura all’invettiva dantesca «Ahi, serva Italia, di dolore ostello…». Ma non è di questo che vogliamo parlare. Qui si vorrebbe sottolineare una conseguenza che è perniciosa anche per noi, ticinesi, e «italici» in genere. Perché l’Italia decadente, lacerata, sfiduciata, trascina con sé anche l’italianità fuori d’Italia. Non è possibile ignorare questo rimbalzo. Detto grossolanamente: se l’Italia cresce, crescono anche la lingua e la cultura italiane fuori d’Italia, il potere contrattuale delle minoranze latine nei confronti di Berna; la presenza dell’italiano nei licei e nelle facoltà di lettere; se l’Italia precipita nella scala internazionale del prestigio e della considerazione, scendono anche la Svizzera italiana e la colonia italiana nella Confederazione. È un’illusione credere che la nostra «personalità» linguistico-culturale possa sussistere e prosperare lontano dal tronco principale, dentro una specie di bolla autosufficiente.
Purtroppo questo governo Berlusconi davvero «poco gentile» ha guastato tutto. La sue iniziative, anziché favorire gli scambi, ha alzato barriere e creato ostacoli. Gli stessi collegamenti ferroviari dal Ticino verso Milano si sono fatti più saltuari e macchinosi. Anziché progredire sulla strada delle relazioni transfrontaliere, dei progetti comuni, degli accordi effettivamente rispettati da una parte e dall’altra, si sta regredendo verso una nuova guerra fredda italo-svizzera. Una situazione che purtroppo finisce per alimentare anche il mulino in cui sono all’opera i mugnai del regionalismo regressivo ticinese.
sabato 15 gennaio 2011
E’ un luogo dell’anima, dunque, in cui il tempo si può ripercorrere nei due sensi del presente e del passato, nel loro incrociarsi e prestarsi presenze: qui si può stare nell’attesa del nuovo e dei ritorni.
E’ un elemento della geografia interiore, dentro il quale, nella dislocazione temporale, si ricuce un dialogo d’amore che parte da lontano e attraversa sotterraneamente la vita come i fiumi carsici, per affiorare solo a brevi tratti: una vena d’amore spesso sognato, risorsa incompiuta, annidata nelle pieghe e nei risvolti dei giorni che schizzano veloci e delle notti graffiate dai lampioni
giovedì 6 gennaio 2011
Non scrivevo post così lunghi da secoli. Stavo per cliccare su pubblica e mi è sparito tutto ("non sei collegato a internet"). Uffa.
Riassunto: era un post in risposta ad una "richiesta di amicizia" rifiutata.
Volevo solo dire che per me l'Amicizia, quando l' "A" è maiuscola, o finisce o riprende innalzandosi di livello. Per nessuna ragione si accetta la retrocessione di "qualche passo indietro". Per altri livelli di "amicizie" c'è facebook, che tutto livella e tutto a guardar bene gli sta bene.
Oggi (come cambiano le cose in poco tempo, per noi che eravamo innamorati delle incredibili possibilità -anche emotive- della rete) le mie amiche e i miei amici -pochissime eccezioni incluse- io li voglio poter vedere e toccare, e far merende insieme, possibilmente
P.S senza offesa per nessuno, anzi chi mi è amico (a) venga pure a trovarmi, possibilmente di domenica e possibilmente con un dolcetto appena sfornato ;))
domenica 2 gennaio 2011
I sogni..son desideri. I desideri sono progetti in attesa di un passo, un altro piccolo passo coraggioso.
Nel bellissimo blog di elasti (nonsolomamma.splinder.com) si invitano i commentatori a confidare i desideri rigorosamente importanti che si vorrebbero realizzare nel 2011.
Io ho scritto questo:
Far sparire dalla mia vita la parola panico. E finalmente poter andare da sola da qualche parte, che non sia nei dintorni, senza qualcuno di "rassicurante" vicino a me. Il panico mi ha aiutata a vivere, a conoscermi in profondità, a cambiare vita, a imboccare strade meravigliose e impensabili, a tenermi lontana dalle derive. Ma ora potrebbe anche lasciarmi un po' libera.