Vorrei organizzare due giornate sul tema "il lavoro come valore da salvaguardare" (e non solo come contratto e salario) Qualcuno - il potere economico, la globalizzazione, uno schieramento incredibile di manager incapaci - sta demolendo in grande stile e in ogni campo il piacere di lavorare, sta cinicamente demotivando chi lo ama, il proprio mestiere. Piccoli e medi e grandi capi –superpagati, supervezzeggiati dal potere politico - che stanno sottoponendo i loro subalterni ( usano ancora questo termine, mica gli piace la paola “colleghi”) , ad uno stress crescente da iperlavoro, dentro uffici inquinati d’invidia e qualunquismo becero e ruffiano. Ma chi lo può fermare, questo demone,se non una forza compatta di solidarietà fra lavoratori di tutti i settori nelle piazze ? Contiamoci: almeno numericamente la forza sta dalla parte di chi sta subendo. Vi assicuro che io non sento altro, da qualche mese a questa parte: storie di persone demotivate, al limite della sopportazione. Qualcuno sta davvero già cedendo. Che cosa mi dite: i lavoratori scenderebbero in piazza, dimenticando le questioni sindacali storiche, per introdurre una lotta nuova e urgente, quella per il mantenimento di una dignitosa bellezza del lavoro?
A chi, come me svolge una professione ancora relativamente indipendente, fa rabbia scoprire una volta di più, le vessazioni cui è sottoposto quotidianamente chi ha un lavoro " subordinato"...facciamo che il tuo grido non cada nel vuoto.
RispondiEliminanon credo che possa cadere nel vuoto, troppe persone in gamba meritano che le si lasci lavorare.Quando ci porterai un'altra torta?
RispondiEliminaHai quasi centrato completamente il problema che ti dicevo l'ultima volta.
RispondiEliminaSofferenza!!
Cercherò da Feltrinelli ciò che mi consigli.
A presto
Ciao
Hai quasi centrato completamente il problema che ti dicevo l'ultima volta.
RispondiEliminaSofferenza!!
Cercherò da Feltrinelli ciò che mi consigli.
A presto
Ciao
Se vuoi uno spazio importante potrei dartelo, oppure che ne dici se facciamo un quattro mani firmate su un quindicinale d'opinione per gridare a tutti di finirla?
RispondiEliminaCiao a presto
Se vuoi uno spazio importante potrei dartelo, oppure che ne dici se facciamo un quattro mani firmate su un quindicinale d'opinione per gridare a tutti di finirla?
RispondiEliminaCiao a presto
conosco mel e sono amica di elena. ero con lei al forum. bella la tua idea. io sul lavoro vivo proprio questi problemi! ci terrai informati. ciao, magari a presto. c.
RispondiEliminaallora non si molla proprio. affaire à suivre....
RispondiEliminaè anche bello questo velo di mistero..., buona serata! c.
RispondiEliminaPensavo anch'io al giornale d'opinione. Anzi, ho deciso, magari faccio qui dentro le prove del testo, finchè non ne esca un bel prodotto da inviare allo spazio per i lettori. Inviatemi pure anche semplici frasi da aggiungere, entro venerdì prossimo voglio aver spedito .
RispondiEliminaFammi sapere che ne pensi
RispondiEliminaCiao
Fammi sapere che ne pensi
RispondiEliminaCiao
se proprio non resisti, puoi chiedere a mel. o a elena quando le senti. magari qualche volta io e elena veniamo a trovarti... anche perché io sono molto curiosa di sentire i tuoi pensieri sul forum e sui ragazzi. ciao! c.
RispondiEliminache bella idea, sì!!! venite a trovarmi, meglio il pomeriggio, di solito. Vi aspetto davvero.
RispondiElimina:-) bella idea, vedrò di farla girare :-) Deli
RispondiEliminaE' molto bello e assolutamente condivisibile quello che scrivi...Aggiungo una cosa, forse non del tutto paradossale nè provocatoria. Il diritto a una dignitosa BELLEZZA del lavoro andrebbe davvero promosso a rango costituzionale per acquisire valore e significato non derogabile in nessun caso, come un vero e proprio diritto inalienabile dell'uomo.
RispondiEliminaIl dettato costituzionale fa riferimento, è vero, alla esistenza "libera e dignitosa" come diritto del lavoratore, ma il termine BELLEZZA, che innalzerebbe qualitativamente di molto il valore del disposto costituzionale, non è impiegato :)
Ciao e a presto.
Daisy
E' molto bello e assolutamente condivisibile quello che scrivi...Aggiungo una cosa, forse non del tutto paradossale nè provocatoria. Il diritto a una dignitosa BELLEZZA del lavoro andrebbe davvero promosso a rango costituzionale per acquisire valore e significato non derogabile in nessun caso, come un vero e proprio diritto inalienabile dell'uomo.
RispondiEliminaIl dettato costituzionale fa riferimento, è vero, alla esistenza "libera e dignitosa" come diritto del lavoratore, ma il termine BELLEZZA, che innalzerebbe qualitativamente di molto il valore del disposto costituzionale, non è impiegato :)
Ciao e a presto.
Daisy
Non ho trovato nulla di nuovo e allora approfitto per darti la buonanotte
RispondiEliminaIn questi casi ascolto i Branderburghesi...un pò di sollievo lo danno, ma sai...
RispondiEliminaE' che hai centrato proprio il problema: il 99% del mio star male dipende dal lavoro.
Fammi sapere che ne pensi del libro e se mi dai la tua mail (se vuoi) ti scrivo il mio indirizzo
Grazie comunque
In questi casi ascolto i Branderburghesi...un pò di sollievo lo danno, ma sai...
RispondiEliminaE' che hai centrato proprio il problema: il 99% del mio star male dipende dal lavoro.
Fammi sapere che ne pensi del libro e se mi dai la tua mail (se vuoi) ti scrivo il mio indirizzo
Grazie comunque
Hai mai letto "Il diritto all'ozio", libretto scritto da PAUL LAFARGUE (1842-1911), genero picchiatellodi KARL MARX ?
RispondiEliminaqui in terra di utopia quelli che vengono da sofia si trovano un po'spaesati. ma un appello alla bellezza è comunque irresistibile (Elf).
RispondiEliminaCara Mirella, come vedi ti frequentiamo spesso... anzi ho notato da qualche commento che ti hanno sentito per radio e visto in TV: ci puoi dare qualche altra indicazione?
RispondiEliminaCmq seguo questa discussione con interesse particolare: avendo studiato e superato gli esami di Dir. del Lavoro e Dir. Sindacale, sono curioso di vedere questo riferimento ad un aspetto del lavoro poco specificato dal diritto, ma secondo me riconprensibile in parte nella previsione di un lavoro dignitoso!
Ovvio che qui si stia andando oltre... anche perchè il problema di fondo è una realtà poco conosciuta dalla legge, ma che sta rilevando tutta la sua pericolosità sociale: il mobbing
Continua così
Alberto
Cara Mirella, come vedi ti frequentiamo spesso... anzi ho notato da qualche commento che ti hanno sentito per radio e visto in TV: ci puoi dare qualche altra indicazione?
RispondiEliminaCmq seguo questa discussione con interesse particolare: avendo studiato e superato gli esami di Dir. del Lavoro e Dir. Sindacale, sono curioso di vedere questo riferimento ad un aspetto del lavoro poco specificato dal diritto, ma secondo me riconprensibile in parte nella previsione di un lavoro dignitoso!
Ovvio che qui si stia andando oltre... anche perchè il problema di fondo è una realtà poco conosciuta dalla legge, ma che sta rilevando tutta la sua pericolosità sociale: il mobbing
Continua così
Alberto
Guardiamoci prima in casa e nel cortile.. poi la rivoluzione "fuori" verrà da se.. invece, purtroppo D. Arcand Docet con il suo ironico declino..
RispondiEliminaGuardiamoci prima in casa e nel cortile.. poi la rivoluzione "fuori" verrà da se.. invece, purtroppo D. Arcand Docet con il suo ironico declino..
RispondiEliminaAttualmente parlare di bellezza del lavoro mi sembra un lusso... io proporrei piuttosto di elaborare un "manuale di sopravvivenza ad uso dei lavoratori maltrattati"... Eli
RispondiEliminaEli, l'ultimo commento: credo che tu abbia ragione. Faremo il manuale. Grazie.
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