sabato 17 aprile 2010

"VIVETE INTENSAMENTE LA VITA, LA VITA È BELLA"


(Scusa Alessandro  ma oggi sento il bisogno di avere il tuo papà vicino a me. Ho nostalgia delle notti passate a chiacchierare con lui)


Mario ha scritto con quelle parole il suo ultimo post  (che in seguito alla sua morte è stato parzialmente ridotto ma è rimasta intatta la sua parte finale), con il desiderio di trasmettere a noi, suoi amici, il messaggio profondo con il quale sapeva di doverci lasciare. Lo sapeva benissimo, e non era arrabbiato, non sembrava nemmeno triste, ma nemmeno rassegnato. Sembrava un uomo semplicemente grato al destino, o a Dio, d'avere avuto la possibilità di vivere. Prima di andare non ancora cinquantenne, voleva che noi sapessimo bene con quale spirito avrebbe continuato a vivere, se gliene fosse stata offerta la possibilità.


E io non lo so perchè proprio oggi mi venga in mente di scrivere questo post dedicadoglielo con emozione, ma forse è perchè questa mattina mi sono svegliata con in mente i versi di una canzone di Baglioni (che non è certo il mio cantante preferito) : "la vita è adesso".


LA VITA, È ADESSO. SCIUPARLA E' UNA BESTEMMIA. 


 

5 commenti:

  1. Il nostro Mario è sempre con noi, io sento che è così."La Vita è adesso", si. E' in ogni nostro respiro. E' nel profumo dell'erba che sta entrando dalla mia finestra in questo momento, è...nella luce di ogni sguardo che incontriamo...Ciao Mir.Un sorriso.Cristina

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  2. ...un po di tristezza si - Mamma Mirella - la tristezza di chi non voleva lasciare le persone a cui voleva bene. Gli occhi non possono mentire e neanche le lacrime, aveva la consapevolezzza che non ne sarebbe uscito, portava con se solo una debole speranza, almeno nel cuore l'aveva.Noi l'avevamo, noi più di lui.Non ha fatto "Mille" punti, non ha vinto, non abbiamo vinto.Alessandro.

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  3. Molt* non vivono limitandosi a trascorrere i loro giorni.Una lettura - non certo un manuale  how to - potrebbe essere questa.Grazie per questo post,Ardovig

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  4. Ciao Mir, è bello vedere che gli amici veri restano nel cuore e neanche la morte può cancellare la loro "presenza".

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