venerdì 7 maggio 2010

IL PRECARIATO AMOROSO E LE PAROLE PER DIRLO: I FREQUENTANTI


Mi mancava infatti la parola: allora, mi dicevo, come la definiamo questa cosa?


Mi è venuta incontro l'Isola dei famosì, proprio il reality  che stigmatizziamo con veemenza ma che se ci capita di fermarci lì per qualche minuto con il telocomando diciamo che in fondo male non fa.


È così infatti che io l'altra sera ho ascoltato l'intervista di Simona Ventura al giovane candidato vincitore, trent'anni già fatti.


- ma tu, prima di entrare nell'isola, eri impegnato, sentimentalmente?


- no, sì, no, frequentavo...( calca sul verbo: "frequentavo")


- ahahahah! (ride di gusto) come dice Ivana Trump: nothing important! hhahahahaha!


- sì volevo andare nell'isola e vedere cosa capitava.


Di quello che esattamente intendesse dichiarare l'intervistato non sappiamo altro. Fatti suoi.


Ma quel "frequentare" è geniale.


Dice tutto. Dice che c'è un nuovo tipo di approccio amoroso, oggi. No, ovvio, c'è sempre stato, ma oggi è il modello vincente. (vincente...?).  Apprezzato moltol molto  più dagli uomini che dalle donne (sì, caro "figlio" Alessandro, anche se tu mi parli delle eccezioni). Uomini di ogni età, come dicevo qualche post fa, che candidamente si limitano a "frequentare". Sentendosi in questo modo assolutamente LIBERI. Di esserci, ma a tratti, di lasciarsi desiderare, di amare, di non amare, di nemmeno saperlo bene, di giocare, di sparire e eventualmente riapparire, magari un giorno. "Amichevole frequentazione". Molto sportiva, molto moderna. Senza vincoli, che stringono, fastidiosi.


Io mi sono chiesta: ma lei, la "frequentata", come sta? Anche lei è del genrere "oggi ci siamo, domani vediamo"?  o è invece una giovane donna (il trentenne si definisce ragazzo, lei giovane donna) che desidera un rapporto sicuro, affidabile, sul quale poter contare? E magari lei ha 10 anni in più della giovane che ho visto in treno tre giorni fa, quella tenerissima biondina che parlava con l'amica del suo imminente aborto.  Diceva "lui lo sa, ma è da alcuni giorni che non riesco a trovarlo, gli scrivo messaggi e non mi risponde", e io dico cazzo se hai l'età per scopare sei grande abbastanza per assumerti delle responsabilità! "


Questa ragazzina sarà una "giovane donna", tra dieci anni, e lo vedrà partire, il suo "ragazzo", per un'isola dove accadrà quel che accadrà? , lo starà ad aspettare per mesi, per anni, convinta che lui maturerà,  e intanto lui è al sicuro accomodato nella definizione di "frequentante"?


Non potrebbero scegliere di frequentare solo ragazze o donne che a prima vista si capisce che di avere una relazione seria non gliene importa neanche un po'? No?


Ragazzina, dopo l'aborto corri dalla tua più cara amica, e parlatene, e riparlatene, e chiaritevi bene le idee, sulle questioni amorose, e state in guardia, perchè l'amicizia amorosa è una balla stratosferica. Può fare male, molto molto male.


P.S Strano: di aborto non parla nessuno. Se non quando il tema diventa politico, da "porta a porta".


 


 


 

4 commenti:

  1. Spero che molte ragazze, ma anche molti ragazzi, passino di qua (io nel pomeriggio sarò qua).Buonagiornata,Ardovig

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  2. Comunque tranquilli ho quasi finito la sequenza dei post a tema. Manca solo un piccolo dettaglio, e lo infilo qui, così poi basta davvero. Volevo dire alle ragazze che passano, e riconoscono i loro vissuti in queste fotografie, di sentirsi libere di sorridere, d'ora in poi a quelli che dicono "ma io non ho mai fatto nessun tipo di promessa!" Un gesto d’amore è già una promessa, è ipocrisia negarlo più tardi, quando la cosa potrebbe diventare un …ehm..impegno. Amo troppo  la comunicazione e la sincerità (quella conscia, quella inconscia, quella furba, quella onesta, pulita), e mi piace ( a costo di dar fastidio al mio amico Giacomo che mi dice tu sei troppo femminista, sei troppo esigente) ogni tanto spazzare via vigorosamente un po' di scomoda polvere, così nessuno ce la possa soffiare  negli occhi. Perché io credo nell’amore, solo per questo. L’amore quello bello, quello che può portare felicità. L’altro, quello che fa piangere dovrebbe essere roba da lasciare nel passato.Sognatrice .

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  3. Ho letto il tuo pezzo  sui frequentanti e mi è piaciuto molto. Descrivi molto bene le situazioni delle relazioni contemporanee che francamente  non si capisce a che  tipo di bisogno rispondano: sesso, compagnia, infatuazione, sconfitta della solitudine, illusione d’amore, mero desiderio di piacere ecc. E’ comunque sempre l’uomo che inconsapevolmente detta le regole e la donna lo compiace mettendo in scena una sessualità maschile usa e getta e sentendosi poi sempre più sola. Oggi per un uomo è facilissimo andare a letto con una donna, sta a la donna scegliere se consumare subito o attendere. Il vero erotismo si nutre di attesa e di assenza come dice il nostro Umberto Galimberti.Cris

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  4. Forse Galimberti ha ragione, il problema, cara Cristina, si presenterà comunque anche dopo, dopo l'"attesa" di cui lui parla, perché il passaggio dall’amicizia all’amore all’improvviso sarà per misteriose ragioni l’inizio della fine, quasi sempre. Dico quasi..non sempre, si spera. L’ottimismo è un dovere ;)) E ricordiamoci che i conflitti fanno benissimo. Fanno male solo quando non sono noti alla coscienza, e dichiarati, quindi il passo per il cambiamento (da parte delle donne, stufe della solita storia che si ripete) fin qui mi pare posato su un buon minuscolo, quasi invisibile inizio.

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