Nell'ultima lettera di Ettore Masina si legge :
La consegna di un premio per benemerenze culturali fatta dal presidente Ciampi a Oriana Fallaci è la più recente delle sgradevolezze dell’anno 2005. È stato un atto vergognoso a cui il presidente della Repubblica non avrebbe dovuto prestarsi. La parola cultura può avere molte declinazioni ma esprime sempre e comunque la caratteristica di un processo intellettivo ed etico che spinge le persone e gli stati a migliorare le proprie convivenze, a rendere più chiara e protetta la dignità della persona umana, a penetrare con rinnovata sensibilità i problemi che travagliano la Terra. Perciò non si può certo negare che esista una cultura di destra: Giovanni Gentile, Zeffirelli e Longanesi (tanto per fare qualche nome che mi viene in mente), Kipling e Waugh, Cèline e Juenger, Claudel e Maurois, nonostante le loro ideologie, hanno aiutato i loro lettori a porsi interrogativi, a comprendere meglio se stessi e gli altri, hanno inquietato e provocato. Anche loro, dunque, possono essere considerati benemeriti della cultura, Non negherò che anche Oriana Fallaci possa essere inserita nella categoria: anche se, a mio avviso, il suo bagaglio di idee e di dati è rozzo ed elementare, scrive bene, ha intuito, e il suo immenso narcisismo giunge talvolta ai confini della poesia. Ha lavorato a lungo e in molte parti del modo, in situazioni rischiose, e se anche certi sue caratteristiche (come un radicale anti-islamismo e un filoamericanismo acritico altrettanto radicale) fossero già presenti da decenni nei suoi scritti, ha illustrato con bravura fatti e persone, la desolazione di una maternità mancata, l’assassinio di una persona amata…
Come conservare le parole che contano, se commettono la leggerezza di passare da un precario piccolo schermo di un telefonino? Ricopiarle su un foglio? In una cartella dei documenti word? No, ci sono parole scritte che devono infilarsi direttamente nella mente, e lì, se Dio vuole, rimanerci. Stamattina sono molte ;)




(? per me è arabo!)




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