giovedì 27 gennaio 2005

Ecco, un post estratto dal blog di LA TERRA DI MEZZO  www.319.splinder.com  , pubblicato quasi un mese fa per raccontare il suo primo compleanno come blogger. Ci ritroviamo un po' tutti, nel suo scritto, donne e uomini che hanno scoperto il piacere di incontrarsi nella rete.

sabato, gennaio 01, 2005

Un anno fa questo blog apriva timidamente i suoi battenti, in silenzio, e privo di questa canzone che adesso mi sembra possa meglio raccontare la sua storia.

Poche righe digitate fra tanta insicurezza e sussurrate solo a me stessa. Senza suoni, senza fotografie, un unico lettore che si avvicinò piano e discreto e che trattenne a lungo e controvoglia il mio desiderio che tutto questo spazio rimanesse ancora sepolto per un po’. Non ero pronta agli altri, né dentro né fuori di qui, semplicemente perché non ero pronta nemmeno a me stessa. Farfugliavo pensieri, quotidianamente attaccati e lacerati da chi intorno, nella vita concreta al di là di questo schermo non li accoglieva più da tempo, né era più in grado di comprenderli e condividerli. Però la voglia di riscattarli e di cominciare a dar loro un ordine e una trama c’era, ed era forte.

Li stesi in bianco e nero su un foglio inaccessibile, qui dentro, e cominciai a rimescolare la sostanza dei miei anni più recenti, sospesa in una vita che non era andata esattamente come desideravo ma che ancora qualche colpo lo batteva anche se non sapevo tradurne il senso. Mi creai una terra di mezzo sospesa tra il cielo, il mare e la terra. Tutti elementi poco battuti perché da tempo il mio animo non aveva più né voglia di alleggerirsi con un volo, né di scandagliare i suoi fondali marini, né di aprire appena l’uscio di casa a qualcosa che avesse anche solo l’accenno dei contorni di un volto conosciuto o amico.

Questi lunghi mesi hanno cambiato poco delle cose che avevo dentro allora, eccetto una: la sensazione di essere sospesa in un quadro astratto e pieno di linee indefinite. I tanti e sempre più numerosi ponti di parole, che hanno via via allungato la lista di nomi qui accanto, hanno spinto i miei pensieri verso qualche minima vibrazione. Il balzo finora non è stato sufficientemente forte da staccare completamente i piedi da terra e buttarmi di nuovo nella vita o addentarla a muso duro e con più convinzione, ma l’intento ha cominciato a far capolino. In fondo ricostruirsi non è mai stata un’impresa poi tanto facile.. Ma ogni opinione qui dentro condivisa o discussa ha ridato vita all’emozione lontana di desiderare uno scambio con gli altri, e di voler scoprire con la curiosità di un tempo ciò che c’è al fondo delle cose. O di me. Ho mosso passi lenti ma regolari, quasi quotidiani, e le voci sono diventate tante e importanti.

Gennaio mi risveglia nello stesso luogo dell’anno scorso e sullo stesso treno di allora, affaticato e diretto chissà dove. Un treno che sbuffa, che fa fermate lunghe e brevi, e che riprende il corso sui suoi binari lasciando sempre, inevitabilmente e spesso controvoglia, qualcosa lungo i binari e sotto la tettoia della stazione. E gennaio mi ritrova di nuovo qui e ancora senza affetti intorno, esclusa la mia famiglia, a contare i pochi giorni di ferie rimasti prima di avviare un nuovo anno fra tanti estranei con l’auspicio di una maggiore convinzione, nel farlo, dell’anno addietro.

Ma gennaio, stavolta, non mi trova sospesa a mimare un cammino.

Mi trova con una parvenza di cammino fatto per davvero, anche se scrivendo e muovendo solo le dita più che le mie gambe ed i miei piedi. L’eco di nuovi volti, di voci, pensieri e storie mescolate al tempo mi trasmette la certezza che le terre di mezzo, neutre e incolore, in transito e senza ancora chiare destinazioni, nel loro difficile corso pieno di pause, godranno certo di una buona compagnia. Una compagnia che mancava da tanto, scoperta proprio qui, e che ha davvero fatto la differenza. E tra i primi, e a lungo tempo unici, Alp coi suoi coinvolgenti Battelli che mi hanno riaperto ai libri e alla scrittura, e il caro Barone Rosso o le delicate Variazioni senza tema, o i pensieri di tante e sempre più numerose mani eleganti che mese dopo mese non hanno raccontato, in fondo, vite meno sole della mia. Certo, manca la concretezza, il toccarsi, il parlarsi guardandosi dritti in volto.. Manca il caffé in centro, i due passi su un viale, i discorsi leggeri in un fumoso localino di periferia.. La normalità, la chiamerebbe qualcuno. E manca soprattutto la chiarezza di quali destinazioni prendere, quali progetti provare ad edificare, quali strade seguire o quali ombre, sperando non siano solo ombre.

Ma rispetto al bianco e nero e al silenzio attorno ai pensieri disordinati di un anno fa, e poi ridipinti mese dopo mese lentamente con immagini, colori e qualche buona canzone, tutto suona come un minuscolo discreto passo verso qualcosa. Anche se non so ancora bene cosa.

14 commenti:

  1. bel post, molto sentito. di sicuro il blog è il primo passo, ma non posso nascondere che la vita reale è troppo diversa. in internet quasi tutti hanno una identità che non corrisponde al reale e questo è un limite insormontabile. ciao mirella!!!

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  2. stavolta vorrei precedere Salli. Leggo e rido: la Rai, oltre all'obbligo di reintegrare Santoro, gli deve un risarcimento di 1,5 milioni di Euro. Niente male, niente male, ma niennnnte male. HAAHAHAHAHAHAH.

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  3. giuro che nn lo sapevo....gli applausi mi spettano lo stesso? ;-)

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  4. ..letto...
    questa volta dimostri che forse l'essere inferiore...:-)))))
    sorrisone
    veradafne

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  5. ..letto...
    questa volta dimostri che forse l'essere inferiore...:-)))))
    sorrisone
    veradafne

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  6. Ciao Mirella. Che bel post! Maria Grazia.

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  7. oh mirella vedo che aspetta marzo con ansia :-)

    BAci

    Ago

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  8. oh mirella vedo che aspetta marzo con ansia :-)

    BAci

    Ago

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  9. Buongiorno carissima, fatta colazione?
    Grazie del tuo simpatico commneto...cercherò di pensare a qualcosa per poterti far dire quella frase...ma certo che sei "esigente"!
    Un sorrisone, one,one
    veradafne

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  10. Buongiorno carissima, fatta colazione?
    Grazie del tuo simpatico commneto...cercherò di pensare a qualcosa per poterti far dire quella frase...ma certo che sei "esigente"!
    Un sorrisone, one,one
    veradafne

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  11. "Chi è senza peccato scagli la prima pietra"Si può morire d'adulterio? Nella Nigeria del 2005 pare di sì.Possiamo provare a fermare quelle pietre.
    Se ti va, fai un salto nel mio blog e fai girare l'appello, se lo troverai importante.Intanto, un abraccio.

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  12. "Chi è senza peccato scagli la prima pietra"Si può morire d'adulterio? Nella Nigeria del 2005 pare di sì.Possiamo provare a fermare quelle pietre.
    Se ti va, fai un salto nel mio blog e fai girare l'appello, se lo troverai importante.Intanto, un abraccio.

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  13. ....mmm....tranquilla...ci sto pensando...:-)))

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  14. Un saluto e un grazie per la tua bellissima e gratuita attenzione :)

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