lunedì 31 marzo 2008

GIÙ LE MANI …!


"Quando passano sopra le Officine, i treni fischiano sempre. I nostri colleghi ferrovieri ci sono vicini anche così. E ci fa bene".



Gli operai delle officine ferroviarie di Bellinzona sono in sciopero da quasi UN MESE. Era dal 1918 che in Svizzera non si assisteva ad un'interruzione del lavoro nel servizio pubblico.


La solidarietà con gli scioperanti è vasta, ieri davanti al Governo a Bellinzona eravamo 12.000


 Gli scioperi rappresentano un avvenimento insolito nella Confederazione. Quando poi toccano il settore pubblico si tratta di un'assoluta rarità. Bisogna tornare al novembre del 1918 per assistere ad un'astensione nazionale dal lavoro da parte dei funzionari pubblici.


Sono 430 gli operai delle officine FFS Cargo a Bellinzona ad aver incrociato le braccia. Un'azione di protesta contro la privatizzazione di circa la metà degli impieghi e il trasferimento della manutenzione delle locomotive a Yverdon, nel canton Vaud.


Nonostante le promesse delle FFS (Ferrovie federali svizzere) di non procedere a licenziamenti e di dare una mano nella ricerca di un nuovo posto di lavoro, i ferrovieri di Bellinzona non sono disposti a mandar giù la soppressione di 126 impieghi.


Grande solidarietà


La lotta dei dipendenti delle FFS è sostenuta da una vasta ondata di solidarietà. Nelle Officine si ritrovano classi di studenti di ogni età, mamme giunte con delle torte, gruppi di musicisti. In tutto il cantone sono stati costituiti comitati locali di sostegno.


I nomi delle dozzine di aziende che sostengono gli scioperanti sono raffigurati sulle pareti delle officine.  


Lo smantellamento delle Officine FFS colpisce il cuore dell'industria ticinese e il passato storico del cantone.








Bellinzona è crescita grazie alla linea del Gottardo e alle FFS. In quasi tutte le famiglie della città c'è almeno una persona che lavora o ha lavorato nelle ferrovie. Le buone condizioni di lavoro offerte dalle officine garantiscono inoltre una solida formazione per gli apprendisti e un elevato know-how. Oggi si teme di perdere tutte queste conquiste in un colpo solo.

11 commenti:

  1. Questo post è dedicato naturalmente al Pepi, mio padre. Pensando a quando lui, ferroviere, tornava a casa il mattino dopo una notte di lavoro nella galleria del San Gottardo.

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  2. Ciao Mirella,
    è curioso il clima che descrivi e il senso di comunità che traspare. Sembra così distante, nel tempo, nello spazio. Un abbraccio.

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  3. siolidarietà ai "compagni" svizzeri

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  4. un'immagine inusuale della ricca vicina!
    ciao cara, un abbraccio. adri

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  5. Cara Mir. Domenica ero tra i 12000. Lì tra la gente il senso di comunità era forte davvero. Domani la prossima manifestazione...ci sarò :-)

    ciao, bassamarea

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  6. Vi ringrazio tanto per questi passaggi solidali: riferirò oggi stesso quando andrò di nuovo al capannone delle Officine.

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  7. da quanto tempo manco... Sebbene non scioperi il ricordo...

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  8. Adriana, Elena, Michele, Rita...oh ma quante persone amiche che non sentivo da tempo! Rita non riesco a lasciare un commento da te, mi dispiace..

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  9. GRAZIE MARIO PER QUESTO TEMPLATE NUOVO!!

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