lunedì 4 settembre 2006


Nel suo ultimo post Maria Grazia parla di ricordi. A me è venuta in mente la mia amica Marica. Marica ha passato i settanta, ed ha  ritrovato in cima all' armadio uno scatolone di indumenti per neonati che erano appartenuti già alla sua mamma, prima ancora alla sua nonna, forse alla bisnonna. Di quella scatola s'era completamente dimenticata. Era impreparata alla scoperta, l'ha sconvolta, questo ritrovamento di emozioni e di "inutili" ricordi.  E ora lei,che non piange  quasi mai, mi chiede con gli occhi tristissimi Mirella dimmi, dimmi che cosa faccio io con queste cose?   Non posso lasciare un giorno ai miei figli  il peso di doversene sbarazzare, perchè a loro non interesseranno comunque mai queste cuffiette e queste copertine finemente ricamate,  questi coprifasce che non si usano più da più di 50 anni,questo abito da battesimo che ma tu guarda immagina la fatica solo a stirarlo!  E i suoi occhi adesso erano umidi. Senza dirglielo in quel momento ho deciso che i miei ricordi più importanti dovranno essere, appunto, solo cari o amari o straordinari  ricordi, e non oggetti di carta o di stoffa o di ceramica che li testimonino nel tempo.  Scrivo questo, ma piangerei se i ladri mi portassero via tutto l'ultimo cassetto del comò, o la valigetta che tengo chiusa a chiave sotto il letto con le lettere del Bruno, o se andassero persi dal mio comodino  i lavoretti dell'asilo e delle elementari fatti dai miai bimbi :-)

8 commenti:

  1. Loreto impagliato ed il busto d'Alfieri, di Napoleone
    i fiori in cornice (le buone cose di pessimo gusto),

    il caminetto un po' tetro, le scatole senza confetti,
    i frutti di marmo protetti dalle campane di vetro,

    un qualche raro balocco, gli scrigni fatti di valve,
    gli oggetti col monito, salve, ricordo, le noci di cocco,

    Venezia ritratta a musaici, gli acquarelli un po' scialbi,
    le stampe, i cofani, gli albi dipinti d'anemoni arcaici,

    le tele di Massimo d'Azeglio, le miniature,
    i dagherottipi: figure sognanti in perplessita',

    il gran lampadario vetusto che pende a mezzo il salone
    e immilla nel quarzo le buone cose di pessimo gusto [...]

    (da L'amica di nonna Speranza di Guido Gozzano)

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  2. Grazie per queste parole Mirella. Maria Grazia.

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  3. Mirè ho una nipotina di poco più di 4 anni che vive in Texas e che vedo per pochissimi giorni l'anno. Sere fa, poco prima che ripartisse, siamo stati insieme per un lunghissimo dopocena fino a che (più a me che a lei) ci si chiudevano gli occhi dal sonno. Mi raccontava dei suoi compagni della scuola materna, dei suoi giochi, mi cantava canzoncine e filastrocche nel suo bellissimo mix di italiano e di inglese ed io non pensavo ad altro che a godermi la compagnia di questo piccolo tesoro vivo e sorridente. Poi, quando è andata a dormire mi sono dato del cretino. Perchè non ho chiamato nessuno a riprenderci con una cinepresa, con un registratore, con un telefonino?
    Quello che per me sarebbe stato un momento felice da rivedere e per lei da adulta una traccia dell'infanzia, non catturato, svanito e andato via per sempre. Mio fratello mi ha detto: "Ma dai, hai un mucchio di filmini con tua nipote, la chiami al telefono quasi tutte le sere, non avrai mica paura che ti dimentichi?"
    Lo so che non è un pericolo che corro Mirè, però "quello" era un momento da catturare e da conservare in quel cassetto del comò per il quale piangeresti se i ladri te lo portassero via.

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  4. Sì, immagino di sì. Anni fa (forse 20) Marquez (lo scrittore di cent'anni di solitudine) ha scritto una cosa che non dimenticherò. Parlava della voce e della melodia in assoluto le più belle che avesse mai udito, era il ricordo del dolcissimo canto di una bimba che non sapeva d'essere ascoltata da qualcuno. Il suo ricordo oggettivo non esisterà mail, solo Marquez potrà rievocarlo, ma né le note né le parole, probabilmente, solo l'intensa emozione. Se lo avesse registrato, e avesse potuto condividere quell'intenso momento, potrebbe a me capitare ancora oggi di stare in ascolto ogni volta che una bimba canta, in attesa di poter vivere anch'io la stessa cosa?

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  5. .... pensavo a tante cose leggendo. Conservare i ricordi o gli istanti preziosi.. Non amo fare foto o raccogliere videoriprese di eventi. Anche se a volte mi manca la capacità di saperli riraccontare. Che è anche una maniera di conservare e di trasmettere. Allora il ricordo di blanco e della sua amata nipotina adesso è conservato non solo nella sua memoria, ma anche nella nostra. Che certo non sappiamo come era veramente quel momento. Ma ne abbiamo sentito la preziosità..
    RAccolgo anch'io lettere, oggetti. RAccolgo riviste di cucito e ricamo perché mia nonna adottiva le raccoglieva. E passavo le domeniche pomeriggio da lei a leggerle. Allora penso che non si sa mai, qualche nipote o passante, anche solo per una volta potrebbe amare sfogliare quelle riviste. Allora sono lì per questa sconosciuta.
    Oppure... l'altro giorno Lorenzo ricopiava ricette da un mio quaderno che ho da anni. Abbiamo guardato la data: avevo la sua stessa età quando l'ho iniziato.
    Poi ci sono le cose simulacro di altro, che aspettano il tempo che ce ne separiamo.
    Poi ci sono le cose che non si conservano per noi, ma per rispetto di altri che necessitano un giorno chissà di poterle amare come le abbiamo amate. Anche se non sappiamo chi saranno.
    Poi non tengo nessuna immagine di quei momenti bellissimi in cui le persone che fanno consulenze da me portano i loro " prodotti". E anche questo sento che va bene...

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  6. Grazie per i vostri commenti, e anch'io Deli su Blanco ho fatto lo stesso pensiero. A lui me lo dovete permettere un grazie speciale.

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  7. O.T:...........
    se penso che tu e NUOVA , come segugi..due anni fa circa, avevate insistito tanto per farmi aprire il blog...
    sono passata sul suo...
    veradafne

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