Ai miei amici italiani,
che non smettano di credere che l'incubo finirà presto.
fra gli ultimi scritti di Giovanni Raboni
Stillicidio di delitti, terribile:
si distruggono vite,
si distruggono posti di lavoro,
si distrugge la giustizia, il decoro
della convivenza civile.
E intanto l’imprenditore del nulla,
il venditore d’aria fritta,
forte coi miserabili
delle sue inindagabili ricchezze,
sorride a tutto schermo
negando ogni evidenza, promettendo
il già invano promesso e l’impossibile,
spacciando per paterno
il suo osceno frasario da piazzista.
Mai così in basso, così simile
(non solo dirlo, anche il pensarlo duole)
alle odiose caricature
che da sempre ci infangano e sfigurano…
Anche altrove, lo so,
si santifica il crimine, anche altrove
si celebrano i riti
del privilegio e dell’impunità
trasformati in dottrina dello Stato.
Ma solo a noi, già fradici
di antiche colpe e remissioni,
a noi prima untori e poi vittime
della peste del secolo
è toccata, con il danno, la beffa,
una farsa aggiunta alla sventura.
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Canzone dei rischi che si corrono
.Come potrebbe non ossessionarci
la continua reiterazione
degli stereotipi più osceni,
l'alluvione di falsità e soprusi,
la suprema pornografia dell'astuzia
fatta oggetto di culto,
della prepotenza fatta icona?
Andiamo a dormire pensandoci,
ci svegliamo con questo fiele in bocca
e c'è chi ha il coraggio di chiederci
d'essere più pacati e costruttivi,
d'avere più distacco, più ironia...
Sia detto, amici, una volte per tutte:
a correre rischi non è soltantola credibilità della nazione
o l'incerta, indubitabile essenza
che chiamiamo democrazia,
qui in gioco c'è la storia che ci resta,
il poco che manca da qui alla morte.
GIOVANNI RABONI
Grazie,Ardovig
RispondiEliminaGrazie,Ardovig
RispondiEliminamolto belle...
RispondiEliminaStefano Rodotà su Repubblica.itArdovig
RispondiEliminaStefano Rodotà su Repubblica.itArdovig
RispondiEliminadolce mir, non riesci neppure ad immaginare come mi sento...
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