In risposta a Lorenzo: certo, sono un po' più me stessa quando metto sulla mia pagina emozioni mie, solo ed esclusivamente mie. Ma non trascurerò mai (ed è questo il mio mestiere, anche) l'opportunità di far viaggiare anche attraverso il mio blog pensieri altrui che meritano d'essere visti da molti occhi che amano "guardare insieme". Così con molto piacere ritaglio dal blog di fiorile:
Tempo perduto, tempo perso
Non so bene che cosa chiamo blog, se sia tempo perduto o tempo perso.
Se è una porta che casualmente un giorno ti si apre come una specie di pretesto e, oltre la sua banalità, ti accorgi che è tempo di capire che, per quanto esile e invisibile, c'è un filo che congiunge il tempo reale, della presenza, della vita che apparentemente ripete le solite cose, con un tempo perduto. Forse il blogtime è tempo perduto, una specie di condizione di vacanza senza fine, una specie di assenza, di mancanza che non interrompe però il tempo reale ma l'attraversa come una festa gioiosa che sta sotto e al fondo del peso di vivere, come un esilio in patria, come un altr-ove nell'ove. Ci passi dentro e capisci - ecco il pretesto - che c'è un invisibile cordone ombelicale che tiene in contatto la vita con le sorgenti della vita, dove non può che scorrere piacere, qualcosa di buono. E quel qualcosa di buono e di infinitamente piacevole o, meglio, di piacevole senza interruzione, lo puoi trovare anche qui.
Qualcuno ha detto che "nessuno potrebbe stare a questo mondo un giorno intiero senza che un filo di piacere gli scenda dentro e gli salga alla mente...".e a partire da qualsiasi tipo di esperienza, la vera e anche la virtuale, perché no.
(...) nessun sentiero prima che qualcuno lo lavori con l'asfalto per farne tracciato e direzione obbligati è a senso unico; non ho ancora trovato, osservando un po' la vita vivendola, punti di non ritorno ....
venerdì, settembre 24, 2004