martedì 1 settembre 2009

Per paura che per pigrizia non andiate a leggere direttamente da lei, riporto questa volta per intero 


il post di LIA


Fini e Genova: come è potuto succedere



fini-pdg8



(ASCA) - Roma, 26 ago - ”Come italiano sono stato felice che la Corte europea abbia detto in modo inequivocabile che Placanica abbia agito per legittima difesa. Mi fa piacere che applaudiate, perche’ ci ricordiamo quante polemiche ci furono”.


In questi termini, intervenendo alla Festa democratica di Genova, il presidente della Camera Gianfranco Fini ha commentato la decisione della Corte europea sui fatti del G8 di Genova.



E l’applauso c’è stato eccome, in effetti. Un applauso che non ti dico, nella sala Guido Rossa (già) del Porto Antico, Festa Democratica a Genova.
Documentato in video e fatto rivedere da
Zoro al Dopolavoro Democratico della sera dopo, sia mai che a qualcuno venisse voglia di minimizzarlo.
Ripreso tra gli sfottò di un
gongolante Giornale.
Raccontato con rassegnazione da chi, a sinistra, si è ritrovato a dovere spiegare
in cosa consistesse la sentenza e quanto poco ci fosse da applaudire.
Applaudire Fini, poi. Che durante quel G8 era a Genova, a dare ordini a chi massacrava la gente.



Infatti, secondo la Corte Europea, ciò che rende l’Italia colpevole, e la obbliga a risarcire con 40.000 euro la famiglia Giuliani, è proprio il fatto che l’indagine non abbia verificato “se le autorità avevano pianificato e gestito le operazioni di mantenimento dell’ordine pubblico in modo da evitare il tipo di incidente che ha causato il decesso di Carlo Giuliani”. E ancora, “la Corte vede uno stretto legame tra lo sparo mortale e la situazione nella quale Mario Placanica e Filippo Cavataio si sono ritrovati” e “le indagini non sono state adeguate nella misura in cui hanno ricercato quali fossero le persone responsabili di detta situazione”.



E tu la guardi, la gente che va alla Festa di Genova e che ascolta i dibattiti, segue gli interventi dei vari leader, si appassiona e si sbraccia, e ti pare gente perbene, sana, l’ultima diga all’impazzimento berlusconiano dell’Italia tutta, gente tra cui una si sente a suo agio, società civile di cui non vergognarsi, cittadini attivi nella vita pubblica di una delle città più civili d’Italia, una di quelle di cui ci si vergogna di meno.
E quelli prendono e applaudono Fini, che è lì sul palco a prenderli per il culo.


Me lo sto chiedendo da giorni, come sia potuto succedere. In questa città, a quella platea.
Credo che la risposta, agghiacciante, sia che non lo hanno fatto apposta. Che sia stato come un riflesso dettato da mille anni di condizionamento televisivo, la semplice e meccanica risposta a uno stimolo che chiedeva entusiasmo e battiti di mani a un pubblico di telespettatori.


Si sente in giro una certa voglia di glissare, di togliere peso all’episodio, di concentrarsi sulle parti più condivisibili dell’intervento di Fini e di pensare solo agli applausi rivolti a queste ultime, per dire che “abbiamo applaudito le nostre idee, non Fini”.
E non è vero, invece. Non è andata così.


E’ andata che è bastata un po’ di vaselina nei discorsi su bioetica e immigrazione per prendere una benintenzionatissima platea del PD, metterla a quattro zampe e inchiappettarla in diretta YouDem mentre sostiene, col suo applauso genovese e democratico, un leader politico che - lui sì - è stato condannato dalla Corte Europea per avere permesso che questa città venisse messa a ferro e fuoco.


Così, è andata. E’ andata che Genova, la Genova che va alla Festa Democratica, reagisce come qualsiasi altro telespettatore italiota allo stimolo di elargire un applauso. Come prevedibili topini da laboratorio, tutti quanti.


Idioti.


Si deve essere divertito come un pazzo, il pifferaio Fini, nel farli precipitare tutti assieme nel nulla a cui credevano di stare resistendo.

5 commenti:

  1. ...ma Shakespeare queste cose le ha già tutte raccontate...

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  2. ...non ho mai visto nessuno "tirare" un oggetto con le ginocchia piegate....

    ...abbiamo invece visto tutti, che dentro quella camionetta gli agenti erano in 5 e non in 4....

    ...abbiamo visto tutti che la pistola impugnata c'era già, prima dell'arrivo di Giuliani....

    ...abbiamo visto tutti com'è andata la storia....

    ...abbiamo visto tutti che lo Stato italiano -destra -sinistra -centro e quant'altri sanno benissimo come pararsi la faccia....infilandosi al posto del cappello le mutande!

    Alessandro.

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  3. Ciao Mirella....
    scusa se uso il tuo blog...
    è una prova commento per vedere se va...
    sembra sia accaduto un miracolo.
    Mir....ehehhehee
    un saluto.
    Alessandro

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  4. A leggere queste cose mi viene lo
    sconforto, siamo un popolo o un gregge di pecore?
    Ciao Mir, buona domenica.

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