domenica 22 gennaio 2006

Il modo più efficace per suscitare la rivelazione autentica nell'altro, è quello di rischiare il primo passo e offrirla spontaneamente, ma la rivelazione di me stesso a me stesso deve precedere la rivelazione all'altro.
Tuttavia in qualche modo fondamentale la mia consapevolezza di quanto emerge dall'interno di me ha la funzione primaria di darmi la libertà/responsabilità di scelta circa i sentimenti che desidero (o no) seguire in ogni dato momento. Non sono in favore dell'apertura casuale... mi riservo il diritto alla privacy e rispetto quel diritto negli altri... Non desidero prendere parte alla brutalità che si maschera come franchezza indiscriminata.
Entro questi parametri ambigui, giungerei a conoscere l'altro e a farmi conoscere da lui. Ci racconteremo le nostre storie e commuoveremo alle storie altrui.

Sheldon B. Kopp


di chi e' un blog?


Io avvio un mio blog: ci scrivo fatti reali personali o generici, butto là una fantasia, una riflessione, un'immagine... E porto(posto)qualcosa di me qui, su questo spazio di cristalli liquidi condiviso.Da questo momento qualsiasi cosa io abbia scritto o graffiato o sussurrato non mi appartiene più. E' una pagina di un grande libro pubblico un po' sconnesso, ma solo apparentemente. Che contiene di tutto, immagini, poesia, racconti, diari appassionati, pensieri smandrappati, riflessioni composte, sciocchezze varie, descrizioni sublimi, intesi e malintesi, di tutto, in questo libro che sfogliamo più o meno ogni giorno, sul quale torniamo anche più volte al giorno. Sappiamo.


Io non vorrei fare o ripercorrere i pensieri miei o altrui su perchè si "perda del tempo" ( visto da fuori) per i blog, vorrei solo dire che se io immagino che un blog che io sono andata a visitare migliaia di volte chiude, sparisce, io so che in quel preciso momento sparisce qualcosa di me senza che io abbia modo di poter fare nulla. Come pagine di un libro strappate e bruciate pagine arricchite di tante annotazioni, e fra queste, qua e là, le mie. Questo blog che sta per sparire, supponiamo. Non è uno scherzo, chiudere un blog, non sempre: potrebbe essere addirittura un gesto di invisibile violenza. (non sempre ciò che non si vede non esiste) Pensiamoci, prima di chiudere il nostro  blog, perchè forse con il tempo è diventato davvero uno spazio condiviso, nel quale si è letto, pensato, costruito e ascoltato e anche sofferto un po' insieme.


Questo è un appello, si capisce? Perchè io sono molto attaccata alle cose e alle persone a cui tengo molto. E mi permetto di tenere anche a qualche blog, anche se non sono nemmeno capace di mettere i link dei blog preferiti su questa pagina, ma tu pensa!


 





15 commenti:

  1. Si, e sottoscrivo. Senza per questo accusare chi non se la sente più di scrivere su questi diari co-costruiti. Che si scrive in evocazione del mondo di qui, del mondo di fuori. E si scrive in rete, ovvero collegati da fili sottili a coloro che insieme ci leggono e leggiamo. Corrispondenze. Che si possono interrompere certo, anche bruscamnente, come qualsiasi altro incontro-rapporto. Secondo quanto sentiamo. Chiudere un blog cancellando tutti i testi, tutti i contributi ha qualcosa di irrevocabile, di non più reperibile... forse si possono trovare altri modi.
    :-)
    (buona giornata)

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  2. Genio ti decidi a cambiare il mio template????

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  3. Sento tanto il tuo dispiacere Mir. Forse anche un po' un senso di impotenza.
    Sulla questione dei commenti io non la penso proprio così. I miei commenti ai vari blog li considero come qualcosa che porto in omaggio a chi mi ospita in "casa sua". Una volta dato, appartiene al proprietario del blog, che sarà libero di chiuderlo se lo desidera.
    tuttavia c'è una chiusura in atto che anche a me lascia un po' l'amaro in bocca. Forse perché penso che non sia una scelta, bensì una conseguenza e questo mi addolora molto. Spero di sbagliarmi.

    a presto! c.

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  4. ..non ho detto bene, tutti i post, tutti i commenti possono diventare un'esperienza interessante in quanto "rivivibile", così come all'improvviso può venire voglia di riaprire un romanzo e rileggere un passaggio, una pagina, un punto esclamativo annotato in matita o uno smile accanto ad una frase rivelatrice.... E certo, che ognuno è libero di tenere e di buttare il proprio blog come gli pare,e ci mancherebbe. Un abbraccio a chi sta operando questa scelta difficle e- per me- crudele :-)

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  5. non si cancella la memoria...
    un sorriso
    veradafne

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  6. ..e il blog è un pezzo di storia di vita, condivisa o no, ma storia...
    veradafne

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  7. Apro casualmente il libro cinese I King. L'antico Oracolo a pagina 159 dice qualcosa che chiude post e commenti: "Emanando luce il chiaro ha bisogno di qualcosa di permanente nel suo interno onde ardendo non si consumi senza residuo, ma il suo splendore possa invece durare. Tutto ciò che splende nel mondo dipende da qualche cosa da cui scaturisce onde possa, distaccandosene, splendere durevolmente. L'uomo, riconoscendo questa dipendenza in quanto egli nel mondo è condizionat e non indipendente coltiva in sè questa arrendevolezza e questa volontaria dipendenza,acquista chiarezza e non ferisce, e trova il suo posto nel mondo"

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  8. Quanto all'iniziativa: perché non spengere la TV a prescindere? Ardovig

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  9. oh, vediamo se così va bene, perchè avevo un problema di identità.
    Giovanni

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  10. oh bella e i messaggi di prima dove sono spariti?
    Giovanni

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  11. Ah ma eri tu davvero Giovanni? pensavo ad uno scherzo, perché il link mi rimandava ad un blog che non era il tuo e quindi ho cancellato.

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  12. Ma grazieeee....lo so ho fatto un po di pasticcio, come vedi anche adesso entro con un altro blog...ma son sempre io! Mirellaccia di una Svizzera!
    Giovanni

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  13. Anch'io voglio bene a questo blog.
    E non solo a questo blog.
    Voglio bene ai fili che li legano.

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