lunedì 20 febbraio 2006

(ringrazio Maria Grazia per questa riflessione) Fintanto che non leggerò e non sentirò da qualche parte (non importa se al bar o in televisione o sui giornali o nei blog) una MASSICCIA e centrata indignazione MASCHILE, io continuerò a pensare che gli stupri diano in realtà fastidio soltanto a chi li subisce, direttamente o indirettamente: le donne.



Uomini, perchè ci lasciate sole, ma proprio sole?  

27 commenti:

  1. (le scarse eccezioni non si sentano non ascoltate)

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  2. è necessario un commento di rabbia o di delusione? Delusione per l'inciviltà, rabbia per l'impotenza... di più non posso.

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  3. A Milano il guappo che apostrofa la donna gli dice: "vieni qui che ti adopero", gli utensili a questo fine non mancano per l'immaginario degli ometti moderni.
    Le immagini che ci circondano nella società dello spettacolo sono quasi tutte inneggianti allo stupro, l'oggettivazione dell'altro femminile è un invito allo stupro, purtroppo anche molte donne partecipano a questa triste regia invece di opporsi capendone il meccanismo.
    Lo stupro credo che sia l'ultimo anello di una catena, quella catena mentale della mercificazione dell'uomo e della donna, della perdita di dignità dell'uomo ridotto a funzione, della donna ridotta a bistecca.
    Fastidio è una parola un po' debole, tutti provano fastidio di fronte a qualcosa di sgradevole, ma non è di questo che si parla, è difficile capire in questo mondo alienato di telespettatori, "utenti della vita" (diceva Ceronetti), quanti uomini si indignino e quanti non desiderino invece, se non lo stupro, il sesso indipendentemente dal consenso dell'altro.
    Comunque chi subisce, direttamente o indirettamente (questa è un'estensione importante), vive diversamente la cosa rispetto a chi ne è più protetto, per cui non tanto indignazione, (che sembra quasi togliersi dal mazzo), ma presenza e affetto, questi non li risparmio.

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  4. ...e comunque, la cosa diciamo "consolante", è che in molti, anche politici che non diresti, si sono indignati.
    La Cassazione stessa ha provato a metter giù dei distinguo un po' tardivi, ma se non altro l'assurdità della sentenza non è passata sotto silenzio.
    Che poi "toporififi" abbia purtroppo ragione su molte cose di quelle che dice, be'...è un altro lungo discorso...

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  5. Non sono solo le donne a subire violenza! Detto ciò e entrando nello specifico, posso dare la mia indignazione a questa sentenza e sai che più di una volta ho trattato questo argomento, posso anche dirti che la violenza di gruppo fatta su una ragazza ( Firenze) ma che non era in se, in quanto aveva assunto una droga che inebiva totalmente le sue reazioni, non ha avuto esiti processuali e chi si è dovuta difendere è stata la vittima.
    Come ha scritto Maria Grazia...non ho parole
    Giovanni

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  6. comunque la solitudine fa parte della vita,comunque soli nasciamo,soli muoriamo

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  7. Hai ragione, indignarsi "dentro" non basta, bisogna prendere questo sentiumento e portarlo fuori. Buona serata, NM

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  8. Lory: l’infanzia guidata dai genitori alcolizzati che le regalavano bambole e aliti vinosi. La fanciullezza ferma alla quinta elementare perché ripetere troppo gli anni non si poteva. Fu così che diventò buona per esaudire gli istinti sporcaccioni di un padre che divenne l’uomo cattivo della sera. Puntò la giovinezza sulla roulette della vita per vincere un po’ di felicità e trovò tanti ragazzi, tutti senz’anima, come quello che la raccolse in un dancing con la promessa di regalarle l’aria nuova che non aveva mai respirato. Furono tanti i ragazzi come quello che, con la sua girandola di parole, la fece adagiare in un mondo che non c’era ma che divenne realtà in una cantina, quando lei si abbandonò alla promessa e concedersi le sembrò bello. Dopo aver raggiunto il culmine della felicità le arrivò lo schiaffo del mondo reale, quel ragazzo soddisfatto le parlò di caratteri che non coincidono, di come la vita a volte fosse così dura da vivere e di come in quel suo saluto c’era ancora la speranza, perché non era un addio, chissà, forse, col tempo… e le lacrime di Lory non ebbero il potere di fermarmi, perché ero diventato io l’uomo cattivo della sera. […] Lory, du mangiata da alcol, psicofarmaci e droga, terminò la sua sofferenza in un parco sperduto chissà dove nel mondo, la trovarono con una siringa assassina nel braccio, ho sempre pensato e sempre penserò che quella siringa fosse la figlia dell’inganno di una cantina. Pino Roveredo, Capriole in salita.
    Quella di Lory, tratta da un romanzo che è un’autobiografia, è una storia emblematica.

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  9. Mirella..io sono particolarmente sensibile a tutto quello che e' violenza sulle donne..anche il solo picchiarle..o urlare..o fare violenza psicologica..e sono comunque convinta che siamo e saremo sempre noi donne le piu' forti..a qualsiasi eta'..non so spiegare il perche' ma sono convinta (senza generalizzare ovviamente) che saranno pure grandi e grossi ma non sanno affrontare le durezze della vita..e testimonianza e' tutti quegli omicidi compiuti su donne solo perche'esprimono il desiderio di separarsi..ci sono uomini comunque deboli che non sanno reagire altro che con la violenza.
    E quindi mi trovi dalla tua parte nel coro, per quanto donna, ma non finiro' mai di indignarmi davanti a qualsiasi violenza.
    L'abitudine o il non sentire e' una gran brutta bestia.
    Poi ovvio che ci sono uomini e uomini sia ben chiaro..ripeto non generalizzo..ma ormai il problema e' quotidiano e non relegato alla situazione economica o di ignoranza..quindi...?
    Grazie. Maria Grazia.

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  10. Ieri in un programma tv molto seguito (Amici) ho visto come i grandi possano mancare occasioni educative. Le immagini registrate, inserite nel programma in diretta, mostravano le ragazze aggredite verbalmente dai ragazzi: loro non avevano gradito (e con ragione) una combutta che queste stavano organizzando contro tutti i maschi della scuola. Così i ragazzi sono andati tutti quanti nel locale delle ragazze per "parlarne". Impressionava il loro modo di esprimere l'aggressivitä verbale accompagnata da una vicinanza corporea sempre più stretta, sempre più minacciosa. Da "io maschio sono forte e ti posso schiacciare se lo voglio". Era così lampante, che almeno la metà di loro con qualche anno di più ,in casa propria e protetti dalle mura che mantengono i segreti avrebbero picchiato. Ma nessuno, lì, in diretta, gli ha detto di tenersi ben lontani dalla voglia di avere ragione con la forza su una donna. Nessuno.Forse non si sa ancora bene che la violenza maschile è una somma di momenti educativi mancati per "nostra" (intedo di tutti) distrazione.

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  11. Ma sai Mirella neanche più di tanto distrazione, e sto parlando di qualsiasi violenza fatta su un essere umano, non sto giustificando niente mai un barlume di tale giustificazione, ma ci si può mantenere educati e rispettosi fino ad una bella età e poi "vomitare" tutto su un essere umano di entrambe i sessi, età, religione o razza, capirne i motivi è difficile e di non facile comprensione per chi resta fuori da questi schemi, da queste situazioni, non si capisce il "violento" ne' tanto meno l'atto della violenza, lo si analizza, lo si guarda e lo si giudica ma "capire" è la domanda che resta alla "vittima" sempre.
    Argomento assai complesso.
    Giovanni

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  12. Io non so parlare di questo argomento, è come una pelle viva, dolente per le carezze come per gli schiaffi, è un mondo strano, le donne sono più forti e gli uomini usano più violenza, e più le donne sono forti e libere più la violenza degli uomini è dura.
    Chi potrebbe fare una legge per questo, per spegnere questa sete di morte, di distruzione dell'altro.
    "Un giorno Padre Galaction pose questa domanda ad un eremita che aveva incontrato per caso nella foresta: "Ditemi Padre, quando verrà la fine del mondo?" e l'anziano rispose sospirando: "Lo vuoi sapere Padre Galaction? Quando non ci sarà più sentiero tra l'uomo e il suo vicino"

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  13. ah....ho dimenticato:
    Un saluto...
    Giovanni

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  14. Quando io parlo di violenza degli uomini sulle donne Giovanni - devi capirmi, scusa se puntualizzo- non voglio parlare di una qualsiasi violenza, ovviamente esecrabile,ognuna. Senza per niente dimenticare TUTTE le altre, voglio e devo mettere a fuoco QUESTA, perchè la violenza sulle donne è un fenomeno a sè, devastante, umiliante, che resiste, che si nasconde, che agisce incontrastata, biasimata dalle donne e non dagli uomini-tranne come dicevo nelle rare eccezioni. Ma guarda, persino nei blog, voglio dire, quelli impegnati, di questo mai un accenno, argomento tabù, da donne come se si parlasse di oroscopo. Così come la violenza dei bianchi contro i neri era ed è una violenza che si differenziava da ogni altra violenza ed andava e va combattuta in maniera proprio per questo differenziata, dai neri e dai bianchi, insieme, e non solo dai neri. Pensa se i bianchi perbene non avessero capito che da soli i neri nn ne sarebbero usciti, se gli avessero detto, ai neri eh ci dispiace, la violenza esiste e va combattuta ovunque. Sì, ma intanto questa?
    La mia domanda è ancora qui: perchè ci lasciate sole, uomini?
    Vi ringrazio per tutti i contributi, un abbraccio e bunanotte :-)

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  15. Orso d'oro della 56.a biennale di Berlino al film bosniaco Grbavica di Jasmila Zbanic, sul dramma di una donna che diventa madre dopo lo stupro durante la guerra, in Bosnia ed Erzegovina, e nulla ci vieta di pensare alle guerre o “missioni di pace” attualmente in corso. Altro dramma, sempre a spese della donna, che tendiamo a dimenticare. Lo stupro come bottino di guerra. Mi colpì, o scorso novembre durante la presentazione di un libro sulla violenza sulle donne, lo stupore angosciato di una signora sulla quarantina che sembrava apprendere di questa realtà quella sera. Ardovig

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  16. CASSAZIONE: MARVULLI, MAI COMMENTATO SENTENZA STUPRO
    Roma, 10:45
    21 febbraio 2006
    Nessuna dichiarazione ne' valutazione di alcun tipo e'stata formulata dalla Presidenza della Corte di Cassazione: a tre giorni dalla sentenza della terza sezione penale che ha annullato con rinvio la condanna al patrigno-violentatore di V.S , parla Nicola Marvulli. "Con riferimento ad alcune notizie di stampa - afferma il primo magistrato d'Italia - che attribuisco, in forma generica ed imprecisa, ai 'vertici della Corte d Cassazione' la paternita' di alcuni giudizi negativi sulla nota sentenza della terza sezione penale, mi corre l'obbligo di precisare che questa Presidenza non ha rilasciato alcuna dichiarazione alla stampa, ne' ha mai formulato valutazioni di alcun tipo a chicchessia".

    Quindi....come dire? Sono i giornalisti-giornalai che hanno scritto fischi per fiaschi?
    Oppure la valanga di critiche faraà fare una marcia indietro?
    Giovanni

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  17. Che i giornalisti siano colpevoli di un'infinità di fandonie e strumentalizzazioni questo è fuori discussione. Ciosì come ci sono maestrin responsabili di cattiva educazione, o poliziotti responsabili di abusi di potere ecc ecc, perchè in tutte le professioni c'è chi lavora male. Il tema rimane, comunque, perchè sarebbe una bella fortuna se stessimo parlando di un caso di violenza, un caso di condanna , un caso di strumentalizzazione giornalistica. E' che sappiamo che il fenomeno esiste COMUNQUE, malgrado i giornalisti, basta andare a chiedere alle donne, a tutte le donne che osano denunciare la violenza che subiscono in casa, e a tutte le donne che non osano farlo. Il fenomeno, occorre ripeterlo, c'è , è terrificante, è occidentale, è della nostra società avanzata, e io ancora chiedo perchè, uomini, ci lasciate sole?

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  18. P.S si trattava comunque di notizia ANSA. Credo che con un po' di pazienza sia possibile,avendone il tempo, recuperare la notizia alla sua fonte,depurata d'ogni ricamo giornalistico.

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  19. Ma.....era sulla sentenza della Cassazione che stavamo discutendo , il mio continuava ad essere un'indignazione cmq sulla sentenza. proprio per il testo riportato dall'ANSA.
    Giovanni

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  20. Anche da me la stessa risposta: La cassazione ha fatto credere/sapere che la sentenza non era quella riportata dai giornalisti, non la violenza, ma la sentenza sia stata "alterata" dalla carta stampata. Sinceramente mi sembra una scusa. Questo era il senso del mio precedente commento....eh!
    Giovanni

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  21. beh l'ennesima vicenda italiana... perchè stupirsi ormai di questo paese?

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  22. io, davvero, non comprendo come quella sentenza possa avere coperto un ennesimo atto di forza da parte di un "forte" ai danni di una "debole"..

    non è la sentenza
    è l'idea che un "domani" ci sarà un'altra sentenza..
    ossia, un altro caso
    come se fosse una cosa naturale
    questo approfittarsi
    di una donna
    di un essere meno forte


    è l'idea del moto continuo
    in questo..adare

    che mi lascia come senza fiato

    la gente, dentro, sa che succederà ancora..

    è questo che mi fa dire: non c'è mai fine..

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  23. Ma certo che finirà, invece, se non ci lascerete sole, solo così.

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  24. La pietà, la solidarietà non servono a nulla. Sono le strutture mentali la causa. E' una questione di educazione, in senso lato. Prima di tutto, il problema è quello degli educatori. La miseria comincia nelle scuole. E' clima di carnevale, festa che personalmente aborro. Fuori dalle scuole, almeno qui al sud, gli alunni hanno bombolette di schiuma da barba. Bande che si divertono a "sporcare", soprattutto i più deboli. Ma ci sono professori che trovano la cosa divertente.
    Un saluto.

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  25. Altro esempio di "Cassazione ad ore" http://www.repubblica.it/2006/c/sezioni/cronaca/cassarazzismo/cassarazzismo/cassarazzismo.html
    Mi sa che di mattina, prima di uscire di casa, bignorà ascoltare le previsioni, come quelle del tempo.
    Ciao, Ardovig

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  26. P.s. Debbo verificare, ma sembra che non si potrà più usare la stessa parola "negro", perché ritenuta spregiativa. Il mio Zingarelli (11.a edizione, un po' vecchiotto) al questo lemma non associa alcun significato negativo. Ardovig

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