venerdì 22 settembre 2006

Un passaggio da Lia e trovo una vignetta che vale 5 anni di disinformazione globale. Disinformazione è un eufemismo, sì.


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9 commenti:

  1. dice dice....
    molte cose.
    Un abbraccio cara Mirella :)

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  2. posso dissentire dalla vignetta?
    io non credo che Ratzinger sia uno sciocco o un ingenuo, e le parole che ha scelto sono a mio avviso strategiche nella concezione che ha del suo pontificato
    un uomo che vuole seriamente costruire dei ponti (e cos'altro dovrebbe fare un pontefice?) avrebbe scelto altre parole
    ora, proprio in questi anni, ci sono studiosi islamici, uomini di fede che lavorano per ricostruire la possibilità di un'interpretazione del Corano, interrottasi per ragioni storiche intorno al XIII sec, è un lavoro molto delicato, considerati i tempi che corrono
    quello che cercano di fare è dare spazio alla voce di imam e saggi riconosciuti che in passato, nell'islam dei primi secoli, hanno dato fondamento teologico all'esegesi del Corano
    ma queste cose vogliamo che Ratzinger non le sappia?
    purtroppo le sa meglio di me e di voi, ma è più utile nei suoi calcoli giocare con la strategia delle contrapposizioni che lavorare per la pace
    che brutta cosa poi quando si parla di amore e di fede dire che i conti non tornano, il ragioniere Ratzinger qualora i conti tornassero sarebbe disposto a mettere da parte anche Dio?

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  3. Ho letto la lezione del Papa ed anche alcuni commenti alle reazioni. L'ultima sul Giornale del Popolo di oggi (www.gdp.ch). Ancora non riesco a capire cosa abbia aggiunto alla lezione la citazione incriminata e nemmeno cosa sarebbe mancato se fosse stata tralasciata.
    Costato tuttavia che - a ragione di questa citazione - non solo i Mussulmani hanno travisato il Papa. Anche qualche cattolico che l'ha subito interpretata quale condanna dell'Islam (cfr. Il Paese di questa settimana).

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  4. Ho letto con attenzione quanto esposto dal papa a Ratisbona e mi è sembrato un sensatissimo e pienamente condivisibile svolgimento sul tema dell'identità europea nel rapporto fra fede e ragione. Ropeto: rapporto fra fede e ragione. E la cosa a me, laico e a volte (lo riconosco) con punte di anticlericalismo prediudiziale, ha fatto dire "era ora!" nel senso che finalmente un papa si era deciso a dire qualcosa di concreto se non addirittura di fondamentale sull'incontro dialettico fra due religioni diverse.
    Perchè, essendo praticamente impossibile ragionare essendo arroccati sui dogmi, quella della ragione potrebbe essere l'unica via percorribile.
    Che poi, dall'Indocina all'Algeria si sia scatenato tutto il coro di "dagli all'untore" che sappiamo non ha fatto altro che ribadire il concetto secondo il quale molti stati islamici potenzialmente disponibili al dialogo hanno paura di essere scavalcati dalla propaganda fondamentalista e cercano di prevenirla cavalcando la suscettibilità della loro gente con una sorta di indignazione controllata.
    E infatti il premier iraniano per primo, spiazzando tutti gli ipocriti occidentali che facevano finta di disperarsi e di strapparsi le vesti, ha detto chiaramente: "signori miei, di quello che ha detto il papa non ci avete capito una ceppa".
    Nel senso che persone in grado di intendere benissimo il significato di un discorso stanno pure da loro.
    p.s.
    Mirè, ho visitato il sito "Lia" che consigli.
    Stendiamoci un velo pietoso.

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  5. Buona domenica a te! Quando ci scrivi qualche parola di De Gregori? Maria Grazia.

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  6. la torta in forno che brucia quasi, quindi velocemente...a Blanco: NO, nessun velo pietoso anzi:P (andrate a leggere Lia perchè ha un bel blog punto) A tutti: grazie per questa interessante pagina di commenti che verrò a rileggere con calma. Per capire meglio, non per rafforzare un posizione dogmatica.

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