mercoledì 10 agosto 2005

Ancora sulla tristezza delle (di molte) donne.


Per due volte in pochi mesi  ho citato il pezzo - ringrazio Deli per avermelo passato-  tratto da "Le Monde diplomatique" .  Un'informazione che riporto qui sotto una volta ancora, dandole lo spazio di un  post. Prima di illuderci che le donne non abbiano ormai più ragione d'essere preoccupate, occorre sistemare ancora una porzione di realtà un po' orrenda. Senza un contributo maschile consapevole di questi aspetti brutali  la società non può evolvere. Domanda: perchè (vedi sotto) la lotta contro questa realtà è portata avanti prevalentemente da gruppi femminili? Per sostenere la pace ci siamo sempre tutti, uomini e donne, per la lotta per l'ambiente anche, contro la prepotenza, ovunque e comunque si presenti  pure. Per il caso di una bambina di dieci anni stuprata r da un padre, che in tribunale aveva ottenuto una pena irrisoria, (perchè la bambina non si era opposta con sufficiente convinzione) nel parlamento zurighese un paio d'anni fa le donne - tutte, d'ogni area o partito- avevano firmato un documento d'indignazione. Perchè mai è così scontato che l'abbiano firmato solo loro? Ma vorrei solo commenti di uomini, posso?


 





















Nel mondo una donna su tre è vittima di violenze o abusi sessuali
Nel mondo una donna su tre è vittima di violenze o abusi sessuali (Keystone)









Una ventina di ministre che partecipano alla sessione della Commissione Onu per i diritti umani a Ginevra chiede la fine della violenza contro le donne.

 

Su iniziativa della responsabile svizzera del dipartimento degli affari esteri hanno adottato una dichiarazione di condanna degli abusi e delle violenze sulle donne.




"La violence exercée contre les femmes par un partenaire de sexe masculin y atteint des dimensions hallucinantes. Au sein du foyer, les brutalités sont devenues, pour les Européennes de 16 à 44 ans, la première cause d’invalidité et de mortalité avant même les accidents de la route ou le cancer. Dans le sinistre palmarès des pays les plus féminicides, immédiatement après la Roumanie se situent des pays dans lesquels, paradoxalement, les droits des femmes sont les mieux respectés.http://www.monde-diplomatique.fr/2004/07/RAMONET/11299?var_recherche=violences+males

27 commenti:

  1. Da molti anni (superata l'adolescenza e la primissima gioventù) non alzo più la mano contro una donna (ma nemmeno un uomo). Sono grato per questa fortuna e mi impegno a perseverare.
    Ma da dove viene la violenza dell'uomo sulla donna (in particolare dentro la coppia)?
    Credo da una errata concezione dei ruoli ed anche da una certa frustrazione (frutto dell'errore di cui sopra).
    La lotta contro la violenza - da condurre tutti assieme - è dunque una battaglia per l'educazione: dei figli maschi e, più in generale, della società, dei maschi adulti ancora sopraffatti da certe immagini (di uomini e aihmé di donne) veicolate dalla pubblicità.
    Una battaglia per un rapporto maturo tra donne e uomini, per il riconoscimento della stessa dignità e delle pari opportunità, per raggiungere una maturità piena anche negli ambiti che hanno attinenza alla sessualità.
    Ma quanto è difficile.
    È però impegnativo provarci.
    Mettere nero su bianco queste riflessioni è il primo passo. Vivere e realizzarle ogni giorno sono i passi successivi. Molti. Compresi quelli nei quali donne e uomini saranno fianco a fianco per anche denunciare la violenza contro le donne e ogni tipo di violenza.
    Grazie per il tuo spunto.

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  2. Mirella,
    a me le donne di solito mi prendono a schiaffi (magari meritati, ma mai restituiti). Scherzo perché il dibattito sta prendendo forme e direzioni che non mi piacciono. E qui taccio.
    Lino

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  3. ... credo appunto che occorra denunciare ogni tipo di violenza. Anche del patriarcato sul maschile, violenza talmente diffusa da essere meno riconosciuta di quella che giustamente è segnalata nei confronti delle donne.
    Occorre ridare senso alla capacità di volere, di desiderare, di pretendere, senza che questo diventi sinonimo di aggressione, per entrambi i generi.
    Occorre non dimenticare che tutti, donne e uomini siamo immersi in un mare di vissuti, rappresentazioni e storie che improntano i nostri rapporti, diffiicili da oltrepassare.
    Essere pacifisti perlatro, non significa essere buoni o condiscendenti. O misconoscere gli abusi.
    Lascio una citazione e link, di una lettura che è faticosa probabilmente, ma che è stato uno dei primi importanti spunti che nella cultura maschile italiana ha dato voce ad un altro modo di guardare a sé come uomini di fronte alle donne:

    "E' sera, camminando incontriamo una ragazza. Lei ci vede e affretta il passo finché non ci siamo sufficientemente allontanati. Due uomini di sera fanno paura. Siamo pericolosi. In questa situazione l'affermazione provocatoria secondo cui "gli uomini sono tutti stupratori" si fa reale e concreta e non c'è nulla che, agli occhi della sconosciuta, ci distingua da uno stupratore. Il primo impulso sarebbe la voglia di comunicare la nostra non aggressività, eppure molte donne hanno pagato subendo la violenza la loro fiducia nei confronti dell'amico, del parente, del collega, dell'apparente "bravo ragazzo"."

    http://www.ispfp.ch/cg3/materiali/generi_formazione/materiali/se_la_notte%20.doc

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  4. Mi accorgo, non solo qui da me, che sovente i post prendono veramente forma soltanto dentro i loro stessi commenti, ed è infine invisibile la linea che separava dapprima così nettamente il testo originale dai contributi venuti ad aggiungersi uno alla volta, da più mani-menti-anime. E sono sicura che testo e commenti "vedano" anche chi passa senza lasciare traccia. Magari sorride, magari fa una pernacchietta, o pensa ad una dolcissima carezza.

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  5. ..ooopss..o fa la faccia contrariata...

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  6. Già, ma cosa aggiungere, dal p.d.v. maschile, alla tua osservazione?
    È una realtà che le donne hanno uno scarsissimo, se non proprio nullo, appoggio da parte degli uomini. Anche alcune istituzioni pubbliche, come le Commissioni pari opportunità, sono composte solo da donne e spesso non hanno alcuno spazio operativo. Ciò è dovuto, azzardo, ad una malcelata forma di egoismo maschile, per il timore di perdere la supremazia di chi “porta il pane a casa” o di chi “porta i pantaloni”. Del resto le donne hanno avuto il diritto di voto negli anni Sessanta, la riforma del diritto di famiglia un po’ dopo (...e l’anima giusto un pochino prima...). Se non fosse che i tempi sono cambiati, ed oggidì nell’ambito familiare la donna, che lavori o meno anche fuori casa, svolge un ruolo che stenta ancora ad esserle riconosciuto. Anche in questa, come in altre occasioni, l’unica soluzione è il colloquio, il dialogo (inteso tra i due attori, donne e uomini), cercando un modo comune di migliorare assieme il presente e costruire assieme il futuro. Forse che le associazioni ed i gruppi femminili dovrebbero farsi vedere e sentire di più, perché alcuni uomini non li conoscono. Ma non l’8 marzo, che è diventata solo più una festa consumistica al pari del Natale e di San Valentino. Quanto alla violenza, fisica e non, dentro e fuori casa, sulla donna questa è ancora figlia di quella concezione della donna-oggetto che ha dominato (pensiamo solo allo Ius primæ noctis) per così tanto tempo e che ora, cambiati alcuni parametri sociali, ha i suoi strascichi nei calendari di alcune officine e, tanti, nelle pubblicità. Ardovig

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  7. Dai Lino lasciami buttarla sulla..battuta (letta un momento fa in un blog): "meglio stare zitti e passare da imbecilli che parlare e darne la conferma"
    Solo perchè so che sai anche scherzare un po'...;))

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  8. Devoto oli. Soggezione: 1) stato di completa dipendenza o sottomissioni. (non credo sia il tuo caso, anche se non sarebbe mica male. Orgoglio, orgoglietto, imbecille maschietto)
    2) Senso si'imbarazzata timidezza che si prova talvolta di fronte alla reale o presunta superiorità di una persona o di fronte a situazioni inconsuete.
    Scegli una carta.
    Lino
    E grazie per la conversazione in questo agosto di lavoro. (linguaggio umano, no? Ma esiste un linguaggio disumano?)

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  9. SottomissionE
    senso D'imbarazzata.
    Ché è l'alba e in più la mia tastiera è dura come quella di una vecchia macchina da scrivere.
    Lino2

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  10. bello il post... belli i commenti... ciao mir!

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  11. 1- TUTTI: GRAZIE
    2- Lino Il tuo Devoto Oli è sicuramente degli anni 50. Cercaper esempio la voce Sudoku ('na cosa che mi rubba il sonno di questi tempi) visto che non c'èèè??? buttalo, lui e le sue stupide definizioni.
    Lavoraci su ancora un po'...:-)
    Per le altre risposte vengo direttamente a casa tua.

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  12. 1) http://it.wikipedia.org/wiki/Sudoku

    2) Il mio Devoto Oli è bellissmo, bravissimo, intelligentissimo e devoto, claro?
    La luce di Barna (Barcellona per amici e amanti) oggi è bellissima, luce mediterranea.
    Su cosa dovrei lavorarci ancora un po' su?
    beso
    Lino

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  13. Dimenticavo:
    SUji wa DOkushin ni KakirU, cara Mirella
    Lino

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  14. Ma tu avevi chiesto il perchè, sondo noi, delle firme esclusivamente femminili.
    Forse era voluto sul piano dimostrativo. O forse piuttosto, in moltissimi uomini alberga "chiatt' chiatt'" e quasi quasi, il desiderio di ...e l' idetificazione inconfessata, ma solo un tantino per carità e dio mio che sto dicendo,maligna donna che sono,con chi invece....
    Mi sembra ora di essere stata piuttosto aggressiva. Ma molto sincera.

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  15. Ciao Mireille, è triste, vero? E pure ovvio che il silenzio è molto più brutale della brutalità e l'ipocrisia infinitamente di più. Assisto soprattutto negli ultimi tempi a silenzi imbarazzanti da parte di donne e di uomini, che pure avrebbero firmato quello e mille altri documenti di indignazione, nei riguardi di violenze accolte e sopportate nel nome di un concetto ipocrita, bigotto ed arrogante della tolleranza. In Italia e nella civilissima Europa esiste un numero impressionante di macellerie halâl, cioè posti un cui l'animale viene appeso per le zampe posteriori, gli viene recisa la giugulare e viene lasciato dissanguare e portato ad una morte che arriva lentissima ed accompagnata da una sofferenza facile facile da immaginare. Ebbene non ho notizia non ho notizia di uno straccio di animalista, di uno straccio di verde o di uno straccio di intellettualoide del cazzo che abbia il coraggio di parlarne. Si tace in nome di un concetto vergognoso della tolleranza. In Italia e nella civilissima Europa facciamo finta di non sapere che viene praticata l'ifibulazione ai danni di bambine in età prescolare e non ho notizia che uno straccio di girotondino paludato con la bandiera della pace, che uno straccio di bempensante salottiero o che uno straccio di buonista del cazzo abbandoni per un momento la faccia da culo con cui ama pontificare di multuculturalità e ne faccia un accenno. Anzi, sommessamente e con molte cautissime perifrasi si giustifica tutto con il termine "rispetto". Rispetto per la religione, per la tradizione per la cultura, per l'etnicità e per tutte le puttanate dietro cui ci nascondiamo quando prendere certe posizioni diventa faticoso se non addirittura pericoloso, chiedere alla buonanima del pronipote di Van Gogh se non ci si crede.
    Qui facciamo a gara a chi canta meglio nel coro, a chi appare di più nella corsa a sembrare migliore, a chi è più abile a non a non venir scambiato per intollerante, per razzista, per fascista, per leghista, per qualunquista o per qualsiasi cosa che beli al di fuori del gregge.
    Un bacione, Mirè.
    Sapessi quanti nemici mi sto facendo ultimamente…
    (E sapessi come sono contento!)

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  16. In Italia e nella civilissima Europa facciamo finta che non succedano un sacco di cose. Gino, Anna e Beppe fanno finta che non succedano un sacco di cose, non solo i Politici, gli Intellettuali, gli Oidi, gli Stracci, i Verdi e i Rossi (dico tutte le famiglie Rossi, quelle del metanotidaunamano). Inoltre, farsi nemici a furia di insulti generici è facile, ed esserne contenti, stupido.
    Lino
    PS Mireia, sólo es la regla del sudoku. Presa dal sito di cui sopra.

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  17. Caro lino, stizzosetto anzichenò, non ti sarai mica riconosciuto nel gregge degli ipocriti?
    Spero vivamente di si sennò l'impennatuccia da zecca isterica non avrebbe fondamento.
    Vai così che è di fari come te che abbiamo bisogno sennò guardando chi si potrebbero consolare i Gino, le Anne e i Beppe?

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  18. BB tieni ragione, solo che il modo in cui declinare questa ragione ancora non prende forma. Che sono assolutamente d'accordo nel denunciare tutti gli abusi (anche quelli sugli animali macellati che descrivi) ma occorre pure trovare la strada per accompagnare le persone a modificare certi usi che pur atroci (personalmente da anni sovvenziono formazione per levatrici africane contro l'infibulazione) sono talmente radicati da sembrare ahimé normali. la denuncia ci vuole, alle azioni, ma cercando di non fare di ogni erba un fascio, non dicendosi che allora X è cattivo e Y è buono, ma muovendosi per cercare di riconoscere i propri modi di abusare ma anche i reciprochi modi di salvaguardare valori (non stanno mica tutti a occidente i valori "buoni"). Alcune cose interessanti le dice gurb (http://gurb.splinder.com)

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  19. deli, ora leggo anche te, stavamo scrivendo nello stesso momento ;)

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  20. Ma che succede? Io con il mio post non vi ho lanciato l'idea di buttar giù qualche pensiero sui problemi dell' Europa e del mondo. Ho solo chiesto qualche parere maschile di pancia sull'indifferenza degli uomini quando si parla di violenze DEGLI UOMINI sulle donne. (Ammesso che le cifre riportate da Ramonet du Le Monde Diplomatique non siano un'isterica invenzione di qualche scalmanata femminista, vero?) Ma non è un obbligo, era solo un invito. Che a qualche uomo possa dare un grandissimo senso di fastidio, lo capisco. Era già conteggiato.
    Di tolleranza, di girotondinismo o di becerismo, o di animalismo o di mille altre forme di ipocrisia si potrà sicuramente discutere, ma un'altra volta. Qui, a fuoco, c'è una sola cosa,ed è un dolore ingiusto e maledettamente diffuso, un dolore, non una cazzo d'ideologia.

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  21. Avviso a chi legge: Blanco e Lino sono due Veri Scrittori, troppo pigri per pubblicare su roba di carta, ma di livello alto. Vi consiglio caldamente di leggerli, andate anche a spulciare negli archivi. Ma se un giorno si presenteranno come candidati politici, che siano elezioni parrocchiali o patriziali o europee, o di comitato condominiale, non votateli MAI. (questo è un messaggio promozionale autofinanziato, apolitico e aconfessionale;)

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  22. Mirè, era talmente condivisibile la tua presa di posizione contro l'indifferenza di certo mondo maschile riguardo alla violenza sulla donna che sottoscriverlo dicendo che il silenzio stesso sull'argomento era più brutale della brutalità mi è sembrato sufficiente per esprimere il mio pensiero.
    Poi, dato che mi ci trovavo, e dal momento che il tuo post puntava giustamente l'indice contro l'indifferenza alla violenza, ho cercato di dire la mia su altre violenze che vengono sottaciute.
    E ribadisco tranquillamente il mio concetto: se chi fa professione di indignazione e di protesta certe cose non conosce, allora che vada ad informarsi e le aggiunga alle sue litanie ai suoi girotondi ai suoi manifesti da firmare e a tutto quello che vuole, ma se le invece le conosce e tace allora non è un ipocrita e basta, ma è anche un ipocrita in malafede e merita non solo il mio disprezzo di cui magari non gliene può fregar di meno, ma merita di essere sputtanato dovunque porti la sua faccia callipigia a protestare, ad indignarsi e a starnazzare, appunto, come una zecca isterica.
    Nota bene che io non ho fatto allusioni a nessuno, e se poi qualcuno ha la coda di paglia e i sente chiamato in causa allora il problema è tutto suo o al massimo del suo analista, se lo ha. Sennò se lo vada a cercare. (Ma se ne trovi uno in gamba, nèh?..)

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  23. Hai seguito la vicenda delle "quote rosa" in Italia? Ardovig

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