lunedì 22 agosto 2005

Crespi Giuseppe Maria - Scaffali con libri di musica


Visto che bella immagine io do di me, mettendo in mostra i miei libri? Mah....


Noi siamo ciò che leggiamo,  in positivo, o che non abbiamo - ancora - letto, in negativo ? Mmmmah...


Ok, è una provocazione, va ( accompagnata da un amabile sorriso, mi raccomando!) a tutti quelli che mettendo a fianco del loro blog una pesante listona di Libri con la elle maiuscola si illudono di fare colpo. O perlomeno di dare qualche  informazione di sè all'ignaro viandante. In realtà che ne sappiamo di quello che è accaduto nell'anima e nella mente di una persona mentre leggeva . Niente. Se quella è una persona che potrà avere affinità con me,  me lo saprà rivelare soltanto parlandomi di sè.  Anche attravero le sue letture, ma solamente "anche". Per cui, semmai passasse di qui un aspirante blogger e desiderasse nientemeno che da me un consiglio sui suoi libri da mettere in vetrina, io gli direi scrivi pure che hai letto tanto, in una o due o cinque lingue,  e che ti sei tanto divertito facendolo. O, più seriosamente, se vuoi, che tante letture ti hanno fatto diventare la distinta persona che seiora.Ti crediamo sulla parola. E  comincia col dirmi chi sei partendo da...ma sì, dall'ultima volta che hai riso o che hai pianto.


 

18 commenti:

  1. e con la musica!!!! che brava brava ! (bello questo scritto, sì :-)

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  2. bello, sono d'accordo, anche se... è anche un gioco, o no? se fossi un animale cosa saresti? e un fiore? e quale stella? e perchè non una storia? L'altro giorno Cherie mi ha chiesto: se la tua vita fosse un animale cosa sarebbe? Ecco la mia vita sarebbe un paguro bernardo, sai quelle bestioline che cambiano spesso conchiglia.
    *Tristan

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  3. ho fatto un calcolo approssimativo...dovremmo poter vivere un milione di anni per poter dire di aver letto tutti i libri scritti ed esistenti oggi...quindi, mi rassegno di quei pochi che ho letto e potrò leggere (così, mi accontento anche del resto della mia vita).

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  4. Nonò, io nn leggo nemmeno se crepate. Voglio rimanè gnorante.

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  5. Non ricordo né l'una, né l'altra. E la cosa mi rattrista molto. Temo che la vita scorra via senza lasciare tracce.
    Anche se poi spesso mi emoziono anche per piccole cose. E un giorno con un'emozione non è sempre un giorno guadagnato.
    Buona giornata.
    Carlo

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  6. Tristan è arrivato...già... Per quanto riguarda il resto ...(eheheh) ... leggere, so di persone che leggono libri sui temi più svariati, ne fanno ricerche universitarie e poi loro sono esattamente il contrario. Quanto influenza la lettura sulla vita? mah? Noi siamo ciò che leggiamo...conosco figure bellissime che non leggono , ma per questo non sono. Nascono dall'esperienza della vita quotidiana, dalla vita di ogni giorno dagli incontri e dagli scontri. Loro... sono. Ma penso che in quei "loro" c'è anche molto di noi. Nei nostri pensieri non mettiamo forse le letture fatte...che a contatto con altre persone (che abbiano letto o meno poco importa) possono essere trasformate dalla discussione? E non solo dal cosa, ma anche dal come viene affrontata. Feuerbach diceva "l'uomo è ciò che mangia", e noi divoriamo i libri. Ma solo questo serve per fare un uomo? ;-)

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  7. Genio sbaglio o le pensate sulle contraddizioni che ci affliggono nostro malgrado sono-come la lettura e come il cibo- i dolci, lo sappiamo!- ciò di cui t'abbuffi appena puoi?

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  8. Proprio oggi che sono alle prese con una traduzione su Alessandro Magno e la mitica biblioteca di Alessandria.
    Mi piace pensare ai libri come giardini, pensili a Babilonia, d'acqua a Granada, aranceti a Valencia, profonde filosofie boschive in Germania.
    bacio
    Lino

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  9. Ciao. Ero passata per chiederti, visto che leggo ovunque di disastri in Svizzera con il tempo..da te tutto ok? Poi ho letto il tuo post..io forse non sono cosi' colta..forse ti sei fatta un'idea di me visto che ho letto il libro di Claudio leggera, ma non ho letto solo quello sai? In 41 anni di vita..insomma..altri libri ne ho letti. Non credo tutto dipenda da cio' che uno legge, ma da cio' che uno ha vissuto nella propria vita.
    E per quello che riguarda il piangere....beh..ho smesso pochi minuti fa...non e' un buon periodo questo per me...ma piangere mi fa bene. Libera le tensioni. Ridere..beh....mi manca in effetti da qualche tempo. Un abbraccio. Maria Grazia.

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  10. e infatti non occorre dare "informazione" di quanti e quali libri si siano potuti, voluti e dovuti leggere..perché se ti sei "formato" dentro, contro e, spesso, nonostante i libri, chi ti avvicina si accorge ; e si accorge da "come" parli - se ti va di parlarne - dell'ultima volta che hai riso o che hai pianto ...

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  11. A Maria Grazia, che è un'amica malgrado non sia venuta al famoso pic-nic- rispondo qui, per dire (a tutti) che è in corso una feroce battaglia fra me e lei, nessun colpo e nessun'arma esclusa: Francesco o Claudio? De Gregori o Baglioni? Mais ca va sans dire, De Gregori , dico io, ma lei niente, non ci sente. Però resta un'amica adorabile e in gamba e le perdono questa debolezza ;))))
    A tutti tutti:grazie. Quando i commenti superano i post, ed è appunto per questo che si posta, no? baci.

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  12. Ciao carissima! Grazie delle parole sia qui che sul mio blog. Se passi ora, mentre tu mi abbracciavi io avevo ritrovato un sorriso..non trovi sia bellissimo? Ti avro' sentito? che dici? ho scritto un post stupidissimo, ma mi e'uscita la mia risata..quella che mi mancava..e lo ritengo un successo per oggi..ogni giorno dovrebbe portare i suoi sorrisi sempre.
    Per quello che riguarda Claudio..no no..De Gregori mi piace moltissimo lo sai, ho un fratello a cui piace musica impegnata lo sai..ma Claudio e' qualcosa che va oltre la musica..quindi..sopporta pazientemente...e poi scrivi di piu' su De Gregori..fallo conoscere!!!
    Abbraccio fortissimo. Passa a vedere il mio post..e non darmi di pazza ahahahah Maria Grazia.

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  13. Sono uno di quelli che ha scelto una parte dei libri che mi sono portato dall'Italia in varie occasioni durante tanti anni e li ho sbattuti con amore nel listone sulla sinistra del blog. Non ho citato tanti altri , così per non infastidire il lettore di passaggio. Cmq dato che da 30 anni vivo all'estero non trovo scandaloso mettere in mostra le mie cose. Anzi aiutano a capire (ma a chi, con la fretta che tutti hanno) gusti, formazione e sviluppo del blogger. Siccome non sono un segretario e neppure una signora tutta puntigliosa nel segnalare il libro sul comodino, il cd fresco fresco, le pitture appena scelte, il film appena visto, l'opera teatrale che mi ha folgorato, me ne frego di questi discorsi bizantini. I libri sono miei e mi fanno compagnia molte ore al giorno meglio di qualche donna che rompe l'anima e complica la vita. Dirò di più, i libri insegnano molte cose soprattutto rileggendoli anche a distanza di anni. Ma questo non incide sul carattere o sulle decisioni della persona.
    Con i migliori auguri alla signora La invito a visitarmi a Buenos Aires, al cafè Tortoni. Potremmo parlare dei piqueteros, dei morti di fame, di quelli che dormono sui marciapiedi dopo aver perso il lavoro e la casa. Di quelli che rubano, dei politici corrotti, dei sequestri perpetrati dalla polizia . Poi di Borges, di Macedonio Fernandez, di Julio Cortazar, di Juan Josè Sebreli, di Maradona, della lettaratura argentina, di quella brasiliana, degli scrittori degli anni del boom (68). Del problema degli indios dell'Amazzonia. Del colore del mantello delle hostess colombiane. Della bella borghesia che frequenta Punta del Este o i casinò dell'Uruguay. Parlare di San Paolo e della parte più importante del Brasile: dell'economia mondiale e mentre c'è potrei presentarle anche alcuni economisti di stretta osservanza neoliberale che farebbero la gioia di Berlusconi e dei piduisti italiani. Signora, venga in America Latina. C'è lavoro da fare, tantissimo. Nelle comunità di base, nei villaggi abbandonati, tra i bambini che muoiono giornalmente per le strade... Mi dispiace, siamo lontani anni luce. Scusi il mio "calore", capisco la sua amabile domanda, ma stasera piove e tira vento e fuori hanno ammazzato anche un altro tassista. I libri sono in parte tirati nell'altra metà del lettone con le matite colorate per segnarli. Mentre noi scriviamo al pc gli americani si stanno insediando nel cuore del Paraguay e stanno destabilizzando nuovamente lo scacchiere latinoamericano. Bravi! Applausi. Viva i neocon. I civili che pensano militarmente...
    Al posto della ragione prevale la "forza preventiva". La miseria avanza e non c'è possibilità di fermarla. Lyndon Larouche economista ex candidato alle presidenziali annuncia la caduta del sistema capitalistico entro breve tempo. I sintomi, gli allarmi ci sono. Partono giusto giusto dagli Stati Uniti...
    Nelle alture andine tanti gruppi di giovani guerriglieri preferiscono alla miseria, alle sovercherie, allo sfruttamento, alla mancanza di una vita degna il sogno di un riscatto. L'uscita dal sottosviluppo nero rell'impossibilità di affrontare l'essenziale con il dialogo. Lo fanno giocandosi la vita. Questo è tutto ciò che i libri non dicono.
    Buenas noches

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  14. Oh ma certo che verrò a visitare il suo blog, signor Azor, con molto piacere. Ma mi permetta già qui di annotare subito una piccola cosa: Lei mi ha scritto un commento molto lungo e articolato, lo rileggerò con il tempo e l'attenzione che merita. Ma non sono riuscita a "non leggere" un suo appunto un ...diciamo tantino misognino? questo: "...meglio di qualche donna che rompe l'anima e complica la vita."
    Io non so come siano le cose in Sudamerica, mi scusi per quest'ignoranza, ma dalle mie parti gli uomini anziani, penso per esempio a mio padre che ha appena compiuto 93 anni, quando hanno bisogno di assistenza amorevole per ogni piccola azione della loro quotidianità, compreso un aiuto a pulirsi le parti intime perchè da soli ormai non ce la fanno più, può star certo che quell'aiuto gli arriva soltanto da una donna. A risentirci, nel frattempo si accomodi pure nella mia cucina, nel post cucino-centrico. Un sorriso molto serio.

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  15. Condivido il tuo pensiero. Non è la quantità ma la qualità dei libri ciò che conta. Io diffido dei libri troppo ben tenuti (a parte le cinquecentine, ovviamente) e senza i marginalia, segno che chi li ha letti(?) non li ha fatti suoi. Ardovig

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  16. Ringrazio l'amico che con grande delicatezza mi ha invitata a togliere un accento da un do. Fatto. E' che ora quel povero do mi sembra così ...debole, quasi troppo musicale :-(
    Grazie Ardovig :-))

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  17. Mirellina... bello il post e interessanti i commenti... io come al solito rilevo la grande soggettività della cosa... un esempio banale? magari leggi tutta la vita divorando libro dopo libro e non so se cambi o ti evolvi con le letture ma può succedere invece che assurdamente un bel giorno cominci un altro libro e tac! è quello che ti cambia la vita... intesa in modo di vedere certe cose o solo palparle... quindi diciamo che si... un libro meglio che un altro può essere quello che ci ha fatti diventare chi siamo...
    baciiii

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