domenica 21 agosto 2005

Die Klage


L'intuizione collettiva è sempre affidata all'arte.


Distrattamente da un blog all'altro, oggi mi fermo qui. Copio/incollo l'ultimo post di Paolo Galloni  ( l'immagine non è nel suo blog ) e corro suito in cucina a preparare la torta di compleanno del Pepi.


“Non abbiamo davanti a noi la fioritura dell’estate, bensì per prima cosa una notte polare di freddo, tenebre e stenti, qualunque sia il gruppo a cui tocchi ora la vittoria esteriore. Infatti, dove è il Nulla, lì tanto l’imperatore quanto i proletari hanno perduto i loro diritti”.

 (Max Weber, dicembre 1918).



 


 

11 commenti:

  1. Postilla fra i commenti dell'autore del post citato:
    "
    A onor del vero -e di Weber-, nello stesso intervento il vecchio Max aggiungeva che era compito della politica tentare l'impossibile al fine di realizzare ciò che di positivo era possibile realizzare. Ma quale politica? Paolo Galloni"

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  2. Sono d'accordo con Weber e con Paolo Galloni. Tocca alla politica ma includo in essa gli interventi a tutti i livelli, tesi, a volte in maniera disorganica, a ravvivare il nostro
    senso di umanità e di antioscurantismo.
    Mirella, scusami. Riapro oggi il pc dopo molto tempo e m'è sfuggito tutto. Ti abbraccio con uno strano senso di soggezione all'idea che tu sia un pò arrabbiata con me.

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  3. Buona domenica! E' avanzata una fettina di torta?
    Maria Grazia.

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  4. Ciao..torno perche'....ti ho appena nominato sul mio post ahahah..mi spiace..ma a gentile richiesta..con gioia..accontentero' Cioccolataamara!! Non chiedo di meglio!! Ma come vedi ti penso sempre..ormai ogni volta che sento De Gregori..ci sei tu. Abbraccio forte. Maria Grazia.

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  5. mirè, lontana sei da me...proprio come i post di Palloni Galeoni...

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  6. (ot: visto cammello.... moolto bello. À!)

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  7. Mirella, qui mi sa che Giovanni non torna piu'..sta troppo bene in Grecia!!! Maria Grazia.

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  8. chiudo post e commenti dicendo che l'immagine rappresenta un'opera dell'artista Kate Kollwitz. Come pochi altri lei sa comunicare lo struggimento penetrante di fronte alla paura della (dellE) guerre.

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