domenica 6 febbraio 2005

 

Ha ragione chi dice che ultimamente c'è un ' inflazione di film con storie di "interculturalità amorosa". Ma vale la pena di vederne..uno in più. Il film di Ken Loach "Just a kiss": Un bacio appassionato.  Sembra "bellino", in realtà è BELLO.

LEI è "una di noi" ;  LUI,  è un bel giovane di origini  pakistane.  Si piacciono, si corteggiano un po' e, naturalmente, finiscono a letto. L'incontro intimo è di passione, tenerezza, bellezza...insomma una danza felice di due corpi-soggetti che si incontrano per la prima volta. ( oltretutto lui è eroticamente parlando molto poco egoista, cosa che assolutamente non guasta...:-))

Ma LUI  purtroppo non può iniziare con  LEI una storia d'amore : non può proprio, anche se ovviamente un po' gli dispiace. Che cosa fa,allora, LUI  ? Fa quello che ha imparato non nella sua, ma nella nostra cultura:  le dice "scusami cara, ma mi ero scordato di dirti che per x ragioni fra noi non può esserci una storia, tuttavia è stato fantastico, grazie non ti dimenticherò ". LEI piange, perchè invece LEI pensava di avere iniziato con LUI una storia d'amore. LEI capisce in quell'istante che non sarebbe finita fra le sue braccia se non con un futuro davanti. Ed è qui che lo scontro fra culture diverse - magari un po' stucchevole a tratti -  per finire diventerà per i protagonisti un' occasione di "INCONTRO"e di maturità.

Usciamo dal film: osserviamo questa donna ferita e in lacrime,  osserviamole  tutte, le donne del mondo ferite e in lacrime perchè "pensavano che quella notte  fosse un inizio", e invece l'indomani scoprono che era solo  ...una bella scopata. E' detto brutalmente, ma stiamo parlando di ferite brutali. Che socialmente non sono affatto riconosciute come brutalità: che strano. Eppure le amiche lo sanno, fra loro ne parlano spessissimo, ma fuori da queste confidenze segretissime, si continua a diffondere il malineso. Possibile che siamo diventati incapaci, uomini e donne, di fare e  farci qualche fondamentale domanda PRIMA di finire a letto? Credetemi, amici e amiche del blog, non sto utilizzando questo spazio per parlare di me. Parlo di noi,  parlo delle donne che io conosco, le tantissime donne che ancora ci cascano, con un  LUI che DOPO (dopo l'incontro intimo, ahi ahi che paura! ) un po' c'è e un po' non c'è, a seconda di come gli fa comodo.

Io li definisco i malintesi amorosi, i bastardissimi malintesi amorosi della nostra cultura post 68. Forse abbiamo sul serio bisogno di riconoscere la "malsanità" di questa abitudine al ferire e al ferirsi : fra uomini e donne, fra ragazzini e ragazzine. 

Certo, quaslche volta è così davvero per entrambi per l'uomo e per la donna protagonisti della "notte d'amore folle". Ma per la maggior parte dei casi stiamo invece parlando di una violenza. Ci siamo talmente complimentati di non essere più assoggettati all' ipocrisia cattolico-puritana, che non ci siamo resi conto di aver rimosso il valore etico dei sentimenti con i quali facciamo bello il gioco della seduzione amorosa.

Un po' di chiarezza curda, o pakistana, o indiana, o africana, o araba o non importa da dove arrivi, e  benvenuta sia!

24 commenti:

  1. Mi è piaciuto molto il film.E' davvero un incontro per crescere.Ma sul tuo discorso ci devo pensare meglio.Non so se sono del tutto d'accordo.A prestissimo.

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  2. anche a me è piaciuto il film, nonostante il tema sia ormai un po' inflazionato, come dici tu. a me è piaciuto soprattutto perché Loach è riuscito a "togliere il giudizio". nel senso che penso che il pubblico abbia capito le ragioni di tutti i protagonisti. tranne forse quelle del prete cattolico.

    sul resto del tuo discorso è difficile fare commenti. sarebbe bello incontrarci in un giardino, con tè e caffè e pasticcini a parlarene fra bloggers, uomini e donne. chissà che prima o poi non capiti. io intanto comincio a cercare casa con giardino... un abbraccio, c.

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  3. :-) (secondo me qua dovrebbe passare Barò, spetta che appena ho tempo lo chiamo :-)

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  4. Buonasera, a quanto pare mi sono imbattuto in un blog tosto...permettimi per questa volta di non commentare i risvolti che il film del sempre attuale ken loach ( impossibile dimenticare il suo esordio al vetriolo di Poor Cow ) ci pongono e di plaudere invece a una cinematografia introspettiva come questa..a presto

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  5. pensa, mirella, che fra gli italiani c'è chi ti incontra allo scopo di incrociare una stangona cavalla a 4 stelle e poi portarsela lì, nella stessa stanza del pakistano, e chi non essendo cavalla stangona pensa di incontrare serenamente un amico: e allora quando i nodi vengono al pettine, quanto ferisce anche il pensiero di quello sguardo deluso e offensivo di chi s'è perso il letto pakistano e s'è ritrovato davanti a una donna-carciofo.. Ferisce quanto il pakistano del giorno dopo, anzi di più.

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  6. Carissima Melu, ancorchè chiamato, mi sento molto in imbarazzo a scrivere sull'argomento...non mi sento proprio un grande esperto sul tema...anche perchè io, per amore, ho sempre sofferto e pianto...solo gli imbecilli o i frustrati pensano che il sesso serva solo a procreare o a dare soddisfazione fisica...quello dell'eros è, per me, una funzione molto vicina all'estasi..se anzichè perderci dietro alle autoreggenti, ci soffermassimo e ci accorgessimo che siamo nel centro di un mistero, capiremmo anche che, in quel momento, mentre amiamo, stiamo salendo in alto, fino ad impregnare la nostra coscienza...Quando il desiderio, l'eros, il piacere se ne vanno dalla nostra interiorità, anche il Sacro che è in noi muore. E amen, buonanotte ai suonatori...

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  7. ...quanti discorsi e commenti interessanti...credo che il valore dei sentimenti sia trasversale alle culture o alle ideologie...mi auguro...comunque è vero, sarebbe bello parlarne attorno ad un tavolo:-)))
    un sorriso
    veradafne

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  8. Mi associo all'idea di Vera-Stazioncina...tutti attorno (e su) un tavolo...è una proposta di orgia vero? Oppure ho capito male?

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  9. è un semplice scambio di idee, un confronto amichevole...idea già proposta da cioccolatamara!...barò..leggi un po' meglio i commenti qui sotto!!!
    un sorrisone
    veradafne

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  10. eheheheh buona l'idea di ciocco-vera-barò ( anche se lui poi...stiamo attente). Grazie cari amici, commenteremo tutti i commenti il 12 giugno nel mio giardino, ma è presto per dirvi come arrivare, mi rendo conto :-)
    Nuova aspetto il seguito. E poi...manca Daisy all'appello. Daisy, dove ti stai nascondendo???

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  11. Il "dramma" nel "dramma"

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  12. ..tranquilla..Mir...è arrivata...:-)))
    serena notte
    veradafne

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  13. condivido in assoluto le parole di Daisy, come sempre del resto. un bacio a tutte e tutti!

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  14. Mirella ciao... bell'entrata oggi. Comunque, forse la stessa riflessione potrebbe valere anche per i "lui". Parto da lontano. Ricordo un film, commedia, in cui il "lui" era stato violentato da tre donne (?). Sporse denucia, ma naturalmente rischiò la galera... Questo non è lo stesso caso, certo, ma alle volte dobbiamo pensare nella "parità" tra uomo e donna, superando i confini degli stereotipi dell'uomo e della donna. L'universo persona (uomo o donna) è ugalmente sensibile, ugualmente ingannevole, ugualmente...; credo che esistano anche donne pescicane. La base di tutto è la solida costruzione della personalità umana.
    Troppo pacchiano il tema del film: la donna è proprio così facile a cadere nella seduzione amorosa che non riesce a valutare la situazione prima, durante e dopo? Non lo credo proprio e non voglio pensarlo per rispetto alle donne intelligenti che conosco. Quando si è ragazzi, uomo o donna, facilmente si cade nella fossa (anche bella) della seduzione, ma per altri motivi. Dopo, dipende l'importanza che diamo al sogno e al desiderio (inteso come aspettativa di vita), quanto si è disposti a rischiare... e poi si parte...capita che delle situazioni cambino trasformando i finali di storie di delusione, in "felici". Ma riconosco che questo è solo un aspetto del complicato mondo della vita...

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  15. il commento di daisy è una porta per una lunga riflessione. Mi piace che parta da sé. Così come Barò d'altro canto. Io credo che per parlare di questo tema "occorre" partire da sé, dal proprio sentire, dal proprio vissuto. Se no si rischia (scusami genio1) di fare solo delle generalizzazioni.
    Il mio partire da me, mi fa riprendere le riflessioni di daisy. Forse occorre fare un piccolo passo indietro per andare avanti. Andare al nostro femminile e chiederci come collegarlo all'istinto senza naivité... À suivre :-)

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  16. ...fra donne pescicane e uomini pescispada... i poveri avanotti è bene che se ne stiano piuttosto in disparte:-)))
    A parte l'ironia...credo che la lungimiranza di cui parla Daisy sia elemento su cui riflettere e non solo quello...
    un sorriso lungimirante
    veradafne

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  17. ho letto che si parla di loach....lo voglio vedere quindi non leggo nulla!!!! ciao mirella!!!!

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  18. Ho letto tutto con grande serietà. Parto anch'io da me, allora, come Daisy, come Mel, come Cinzia.
    Ultimamente -diciamo un paio di mesi fa- ho vissuto la straordinaria fantasia di essere chissà, forse.....magari magari....incinta. (solo con Vera, ridendo, ne avevo accennato) Una possibilità su un milione di esserlo davvero, ma tutta la mia parte femminile (forse meno intelligente di quello che Genio intende per intelligenza) era in agitazione, felice, addirittura. (anche ora sorrido, mentre ne scrivo) Sopra invece, con la testa, immaginavo d'anticipo il panico pronto a scatenarsi su di me. (ovviamente) Ogni giorno guardavo attentamente allo specchio il profilo del ventre, 100 volte al giorno mi mettevo ferma ferma ferma con la mano sulla pancia per sentire se magari qualcosa si muoveva un po', magari pochissssssimo! Aspettavo di sentire quella fantastica sensazione, non di NON sentirla.

    Ma c'entra tutto questo con quanto si sta dicendo qui? Credo di sì. Il desiderio di maternità è forse soltanto una guida, il desiderio femminile, che osava rivelarsi in tutta la sua sciocca incoerenza (sì, indbbiamente sciocca),di sentimenti solidi e durevoli.

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  19. ...Mir...ma tu le cose le dici così?...stavo per diventare "zia" e non lo sapevo, non lo sapevo, non lo sapevo!!!!
    tu mi sconvolgi!...la prossima volta dimmeno con più calma!:-))))
    un sorrisone
    veradafne

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  20. Vabbò, Mirè, e poi? Si è mosso? A che mese stai? Falso allarme? Anch'io ho riletto gli altri commenti. Il fatto è che, anche su questo argomento che dovrebbe essere fatto di sentimenti, interviene sempre la mente con i suoi condizionamenti, con i suoi luoghi comuni. Come può essere altruista chi ha rinunciato a conoscere e ad accogliere dentro di sè l'amore e i suoi frutti. Quando facciamo l'amore (non so chi abbia inventando il termine da imprese di pulizie di "scopare") dovremmo capire o ricordarci che stiamo abbracciando tutto l'Universo, non solo la persona che è accanto a noi. Il fatto è che, quasi sempre, chiamiamo "amore" quello che in realtà è solo il nostro attaccamento. Ed anche questo attaccamento che si stacca, a parte la delusione di essere lasciati, perchè ci fa sentire "usati", è un momento da conservare. Il problema è che non siamo abituati ad accogliere il desiderio senza commentarlo, senza dirci se sia giusto o ingiusto e quindi senza colpevolizzarlo.

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  21. Quante parole potremmo ancora aggiungere, con la segreta speranza di capire il segreto di questo... mistero. Di fatto, Barone, imperfetti e imperfette come siamo non ci è dato, temo, a meno che non siamo un po' psicotici, di provare amore senza attaccamento. Non ci resta che barcamenarci, un po' a tentoni e a fortuna, tenendo alto il rispetto e parlandone..magari un po' di più. Con la testa, con la pancia, con il cuore, esponendoci in prima persona o attaccandoci alle nostre ragionate convinzioni. Mi è piaciuto questo parlarne fra noi, vi ringrazio di esservi fermati qua.

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  22. P.S nessun bimbo in arrivo, mannaggia ;)

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