domenica 12 marzo 2006

Marie Louise Von Franz


MLVF , con questa sigla posterò di tanto in tanto qualche passaggio dal saggio della grande studiosa junghiana Marie LUoise Von Franz ( L'ombra e il male nella fiaba, ed Boringhieri).



....Cosicché apro il libro della Von Franz, a caso, e arrivo al capitolo dove prendendo spunto da  una fiaba scandinava, si parla della scelta fra un elegante cavallo bianco, e un gigante dai capelli rossi. E leggo:


Mentre Jung progettava di scrivere il suo libro sui  " Tipi psicologici", pensava di raccogliere un'enorme profusione di materiale storico che in seguito sarebbe confluito nel libro. Egli voleva scrivere in forma chiara, logica, e aveva in mente come modello qualcosa come il Discorso sul metodo di Cartesio, ma non vi riuscì, perchè con uno strumento intellettuale così raffinato, non poteva abbracciare e amalgamare la sua enorme messe di materiale. Quando arrivò a questo punto, ebbe un sogno in cui, davanti a un porto, stava una nave gigantesca, carica di merci meravigliose per l'umanità, che doveva entrare in porto, affinchè il suo carico fosse distribuito fra la gente. Un cavallo arabo bianco, molto elegante, un animale stupendo, ipersensibile stava sulla nave, che era destinato a trarre in porto. Ma il cavallo ne era assolutamente incapace. In quell'istante si fece largo fra la folla un gigante dalla barba rossa e dai capelli rossi che uccise il cavallo bianco e, presa la fune, con un unico slancio tirò la nave in porto. Fu chiaro a Jung che egli doveva scrivere con il fuoco emotivo che provava per questa opera e non con l'elegante cavallo bianco.


Riguardo invece a qualcosa di molto doloroso avvenuto di recente nella mia sfera privata, leggo e condivido queso brevissimo passaggio, sempre di Marie Luise Von Franz:


"Talvolta, però, bisogna fare degli errori, per entrare più a fondo in una difficoltà e poterne uscire. Quando, in certe fiabe, i protagonisti incorrono in questo tipo di errori, appare poi chiaro che, se non li avessero fatti , non ci sarebbe stato un buon esito. " (aggiungo, di mio, che uscirne non significa mai retrocedere. Mai.)

15 commenti:

  1. Buongiorno Mirella. Ieri sera c'era De Gregori alla trasmissione di Fazio su Rai 3. Spero tu abbia potuto vederlo. Ti ho pensato. Maria Grazia.

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  2. Noooooooooooooooooooo! CHI HA REGISTRATO? :-(

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  3. Che piacevole sorpresa scoprire, per caso, un blog avveduto, elegante, profondo e misurato come il tuo..
    Grazie dell'ospitalità

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  4. pensero' ai miei sogni con molto piu' rispetto... nel senso che non necessariamente la soluzione piu' strana e cattiva e' la peggiore no? capito bene io?

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  5. Mirella, se vai sul sito chetempochefa.rai.it trovi la pubblicazione della registrazione e le immagini. Non so se subito oggi, ma sicuramente i prossimi giorni. Lo fanno per tutti gli ospiti! Maria Grazia.

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  6. Grazie M.Grazia... ora lo so anche io ! bello :-)

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  7. Fortunato chi sa così bene interpretare segnali ed errori... e trovare l'uscita senza retrocedere...
    c.

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  8. ehm...non retrocedere non è fortuna ma è fatica. E il signor Jung è stato anche un uomo, e qualche errore l'ha pure fatto. ma la sua parte di studioso l'ha fatta bene.

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  9. bel post..illuminante....
    :-)..ma proprio in questa fiaba con il mostro( ciclope?) che brandisce un bastone dovevi entrare?..non si può cambiare fiaba?
    un sorriso
    veradafne

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  10. ( O.T: ho visto De Gregori l'altra sera....:-))))))))))))))))

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  11. ( O.T: bis:...e il tallone da sferruzzamento come riesce?..tanto per tenermi informata...e cerca di non finire in un altro tallone d'Achille..perchè, in caso fosse, in che favola finiresti?:-)
    un sorriso
    veradafne

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  12. Già di favole ne ho viste e sentite tante ultimamente...e il mio tallone maciullato me lo sto rammendando (quello simbolico). Quello reale ho deciso: sfilo i ferri, prendo il gomitolo e riavvolgo, riavvolgo, un punto alla volta si disferà docilmente sotto i miei occhi finchè l'ultima maglia sarà estinta. Fine dell'esperimento: l'ho deciso quando ho capito che al massimo sarei arrivata , con grande sforzo, alla fine della prima calza ;)
    Quanto a De Gregori, non basta vederlo in televisione per diventare la sua fidanzata cara la miaaaaaa Veraaa:-))))

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  13. Oh..lo so che mi hai detto un po' di tempo fa che sei la SUA fidanzata...non mi permetterei mai!:-)
    un soriso
    veradafne

    ( O.T: solo una domanda...ma anche lui lo sa?;-)))

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